La stella di Negroni brilla in Usa

La stella di Negroni brilla in Usa —lì colosso Oscar Mayer acquista una partecipazione nella società La stella di Negroni brilla in Usa MILANO — Prosegue l'arrivo In Italia delle multinazionali americane che traggono vantaggio dall'alto tasso di cambio a favore del dollaro. Ieri è stato annunciato che la Oscar Mayer (colosso alimentare che fa parte della General Foods) acquisirà quanto prima una partecipazione aumentabile, fino al 25 per cento nella Negroni di' Cremona, azienda leader nel settore dei salumi. ! Accanto a questa transazione finanziaria, che secondo le dichiarazioni del presidente della società italiana, Pietro Negroni, avrà un valore complessivo di circa 10 milioni di dollari, vi saranno altri accordi di carattere industriale e commerciale: la Negroni aprirà negli Stati Uniti un impianto che, utilizzando materia prima locale e tecnologia italiana, consentirà dopo 18 anni la vendita di salumi «italian style» sul continente nordamericano (è dal 1967 che il salume nostrano non sbarca oltreoceano per il timore degli Stati Uniti di diffusione della peste sulna). Un'analoga Iniziativa avrà luogo in Venezuela. Dal canto suo la Oscar Mayer valuterà la possibilità di utilizzare gli impianti e la rete commerciale della Negroni per produrre e vendere in Italia i propri prodotti, soprattutto bacon e insaccati derivati dal tacchino. Date le diverse dimensioni delle due società (la Negroni ha conseguito lo scorso anno 94 miliardi di fatturato, con 700 dipendenti e 4 stabilimenti, la Oscar Mayer vanta oltre 3300 miliardi di fatturato, 12.500 dipendenti e 18 stabilimenti) non è difficile prevedere per il futuro una progressiva satelliz¬ zazione della società di Cremona rispetto al partner americano, anche se, come ha voluto sottolineare Pietro Negroni, «dal punto di vista tecnologico slamo su un piede di parità». Con questa iniziativa la casa madre della Oscar Mayer, cioè il colosso General Foods, ha aggiunto una quarta tessera al proprio mosaico Italiano: già possiede l'80 per cento della Simmenthal (300 miliardi di fatturato lo scorso anno), 11 25 per cento della Crlppa e Berger (150 miliardi) e una società nel Lazio che produce gomma da masticare destinata al mercato francese. Nell'esercizio terminato II 31 marzo scorso, la General Foods, che opera con cento filiali In 22 Paesi, ha conseguito un volume di affari di oltre 16.000 miliardi di lire e utili netti per oltre 600 miliardi. g. ino.

Luoghi citati: Cremona, Italia, Lazio, Stati Uniti, Venezuela