Benvenuto: la mia ricetta contro i tagli del salano di Gian Carlo Fossi
Benvenuto: la mia ricetta contro i tagli del salano Benvenuto: la mia ricetta contro i tagli del salano ROMA — Nella scia del malessere provocato a fine anno dai clamorosi tagli della busta paga conseguenti alla vertiginosa dinamica del «drenaggio fiscale» connesso all'inflazione, la UH ha presentato una organica proposta di riforma dell'Irpef diretta a correggere le deformazioni più gravi che colpiscono lavoratori dipendenti e pensionati La proposta, ha precisato Ieri il segretario generale Giorgio Benvenuto In una conferenza stampa, si basa su cinque punti: • 1) Sostituzione delle detrazioni di imposta con deduzioni di imponibile, in modo da ridurre la penalizzazione dei redditi medi. Le deduzioni di imponibile dovrebbero essere quantificate In 2 milioni 400 mila lire annue per tutti 1 contribuenti e in 3 milioni 600 mila lire per 1 lavoratori dipendenti e 1 pensionati. In pratica, per tutti i redditi da lavoro o pensione, le prime 300 mila lire mensili dovrebbero essere esenti da imposta. • 2) Accorpamento degli scaglioni di reddito che dovrebbero passare da 9 a 6. • 3) Riduzione delle aliquote, da un massimo del 55% (invece dell'attuale 65%) ad un minimo del 25%. • 4) Scaglionamento dell'operazione nell'arco del triennio 1985-87, con maggiori benefici concentrati nel primi due anni. • 5) Adeguamento automatico, negli anni successivi, delle deduzioni di imponibile in rapporto al tasso di infla- zione, con eliminazione definitiva del fiscal drag. «Non si può più lolleiuie ha sostenuto Benvenuto — un andamento cosi selvaggio del fiscal drag. Nel primo decennio della riforma tributaria il prelievo totale su lavoratori e pensionati si è aggirato intorno ai 200 mila miliardi in lire 1983. Dì questi, oltre il 35% (cioè 71 mila miliardi), non risulta giustificato da alcuna decisione legislativa, ma è il frutto dell'operare incessante del fiscal drag: Per il 1985, il leader della UH ha confermato la proposta-ponte presentata unitariamente al governo nel dicembre scorso dalle tre confederazioni e per la quale si è chiesta la emanazione di un decreto-legge. Essa andrebbe integrata con le nuove misure suggerite ieri dalla un, che comporterebbero un onere ulteriore per lo Stato di 9-10.000 miliardi di lire. «Un costo — ha osservato Benve- nuto —facilmente ammortizeabile nel triennio se si proseguirà l'operaelone di recupero della base imponibile evasa, erosa, elusa: Un più massiccio impegno del governo sul plano fiscale a favore del redditi da lavoro contribuirebbe positivamente alla creazione delle condizioni essenziali per sbloccare i rapporti tra sindacato e imprenditori e per determinare opportune convergenze all'interno dello stesso sindacato. Comunque, nonostante la mancanza di un accordo su una piattaforma unitaria (i lavori del comitato del nove segretari confederali si sono insabbiati nuovamente sulla questione della riforma del salarlo e della scala mobile) Cgil, Clsl e Uil avvleranno 11 18 gennaio 1 preannunclati «confronti esplorativi» su occupazione è salario con l'Intersind e l'Asap, riservandosi di Incontrarsi subito dopo con le altre organizzazioni imprenditoriali che non si sono opposte al pagamento dei decimali di scala mobile. Inoltre, proprio ieri, Lama, Camiti e Benvenuto hanno inviato al ministro del Lavoro, De Mlchells, un documento unitario di sei cartelle (è uno del pochi aspetti che registra una intesa) sul tema dell'occupazione, con speciale riferimento al prepensionamenti e ai contratti di solidarietà. I tre dirigenti chiedono, in particolare, consistenti misure pubbliche a sostegno delle eccedenze occupazionali in seguito a processi di ristrutturazione, l'attuazione dei contratti di solidarietà con l'istituzione di un fondo pubblico «ad hoc» (diverso dalla cassa Integrazione), incentivi per la mobilità interaziendale, facilitazioni per 11 passaggio dal tempo pieno al tempo parziale e prepensionamenti con contestuale assunzione di giovani, un provvedimento straordinario che faciliti l'esodo di personale esuberante che abbia compiuto cinquanta anni di età e conseguito trenta anni di versamenti. Gian Carlo Fossi
Persone citate: Giorgio Benvenuto, Lama
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