Per il gelo rincarano i prezzi Il governo: no a speculazioni

Per il gelo rincarano i prezzi Il governo: no a speculazioni I gravi danni agricoli causano forti aumenti degli ortaggi Per il gelo rincarano i prezzi Il governo: no a speculazioni Altissimo: «Non consentiremo che si instauri una spirale inflazionistica» - Coltivazioni distrutte in Liguria, Calabria, Basilicata - Chiesto lo «stato di calamità» ROMA — Il gelo non molla. Per gli agricoltori è una calamità, sulla quale già si sono innescate speculazioni: i prezzi di molti ortaggi sono raddoppiati in pochi giorni su quasi tutti 1 mercati all'ingrosso. Nel negozi qualche prodotto è addirittura diventato di lusso, come il radicchio di Treviso: a Milano costava 1300 lire all'ingrosso due settimane fa, oggi è a 3300 e al dettaglio settemila. Il caro-verdura inciderà parecchio sul bilanci familiari, quindi sul costo della vita. Per questo motivo il ministro dell'Industria, Renato Altissimo, ha annunciato rapidi e decisi Interventi. •Vogliamo evitar" — ha detto — aumenti ingiustificati e generalizzati dei prezzi. Stroncheremo exientuali manovre speculative che possano avvenire sotto la spinta, anche psicologica, dell'eccezionale situazione meteorologica*. E ha invitato 1 consumatori a 'Orientare le loro scelte verso frutta e verdura di più larga disponibilità: Che un intervento del governo sia necessario è indubbio. Un'indagine volante compiuta Ieri a Roma dall' Unione consumatori, dà queste differenze (prezzi attuali e prezzi prima dell'ondata di gelo): lattuga 1300 lire (950), zucchint 5000 (2700). cavolfiori 2000 (750). I carciofi, che valevano 450 lire due settimane fa, costano oggi mille lire 1' uno: chi se n'è visti offrire ieri dieci per lo stesso prezzo, ha scoperto poi che erano im¬ eli di ), ri e 1' e o, ¬ mangiabili perché gelati. Il ministero dell'Industria, Insieme con quello dell'Agricoltura, sta raccogliendo le Informazioni necessarie per valutare 1 danni reali e soprattutto per circoscrivere le aree e le produzioni colpite. Le distruzioni sono ingenti. •Bruciati» interi campi di ortaggi e fiori (secondo la Fe- dermercatl, è compromessa la metà delle produzioni orticole Italiane); morti di fame animali nelle fattorie isolate, Intere greggi disperse; crollati sotto la neve alberi, capannoni, stalle, fienili, serre; strappati dalle piante e marciti gli agrumi ancora sulle piante. A questo panorama, molto pesante, di danni già avvenuti si sommano quelli — purtroppo certi ma futuri — che colpiranno le campagne quando 11 gelo s'attenuerà, o al risveglio primaverile. Tra tutti, il più grave timore coglie gli agricoltori della ricca plana emiliano-romagnola, perché 1 loro frutteti, pur avvezzi al grandi freddi, non reggono temperature inferiori a 22-23 gradi sotto zero. Ma la notte scorsa un gelido vento siberiano ha fatto scendere il termometro a meno 25°, ed ecco che all'Interno del meli, dei peri, dei peschi la linfa addormentata e diventata essa stessa ghiaccio. • Quando la temperatura salirà — dicono gli esperti della Con f cooperati ve — gli alberi esploderanno, e non tutte le cicatrici si potranno rimarginare'. A quanto ammontano 1 danni? Per la sola floricoltura ligure, l'Irvam (Istituto per le ricerche sui mercati agricoli) fa l'Ipotesi di cento miliardi. Quindi non è azzardato parlare di almeno mille miliardi, per tutti 1 settori agricoli. Perché, oltre alla perdita immediata di prodotti, o il crollo di edifici, o l'avaria di macchine, bisogna aggiungere molte altre cause: allagamenti, anche lievi come quelli nella plana di Metaponto e in Alto Adige, si sono trasformati In catastrofi (V acqua, appena uscita dai fiumi, s'è indurita e ha racchiuso 11 terreno sotto un mortale strato di ghiaccio); quasi tutte le aziende agricole devono sostenere maggiori spese, se non altro per la grande quantità di gasolio necessaria a riscaldare stalle e serre. Liguria, Calabria, Basilicata pagano il prezzo più alto a un Inverno che non si ricordava cosi rigido da trent' anni; e le tre regioni chiederanno il riconoscimento dello stato di •calamità naturale», che prevede tra l'altro la sospensione delle cambiali, rinvìi nel pagamento delle tasse, crediti agevolati. Ma la gelida staffilata di questo terribile gennaio s'è fatta sentire anche su vaste zone di Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Marche, Campania, Puglia, Sicilia. Livio Burato

Persone citate: Livio Burato, Renato Altissimo