Si allenta sul Cancelliere la pressione del Cremlino

Si allenta sul Cancelliere la pressione del Cremlino Volti sereni a Bonn dopo il rapporto di Paul Nitze Si allenta sul Cancelliere la pressione del Cremlino DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — I politici sorridono sempre dinanzi al fotografi, ma, questa volta, la letizia era genuina. In una breve visita a Bonn, l'ambasciatore americano Paul Nitze, consigliere speciale di George Shultz per le questioni del disarmo, ha descritto al governo tedesco, con dovizia di particolari, e i risultati conseguiti a Ginevra e 1 propositi del presidente Reagan. Insomma, un quadro completo, che ha lasciato tutti piti che soddisfatti. L'ospite ha visto 11 cancelliere Kohl, il ministro degli Esteri, Genscher, e il ministro della Difesa, Wòrner. Nitze si è presentato pure a una conferenza stampa: e ha dichiarato che gli Stati Uniti sono «decisi a raggiungere un'intesa sugli armamenti. La cercheremo con tenacia e risolutezza». Questa intesa dovrebbe rendere finalmente possibile una -drastica riduzione» dei mezzi nucleari e ir¬ robustire la 'Stabilità strategica». Non bisogna però cedere a un ottimismo eccessivo. «Si è compiuto un passo, importante sì. ma è soltanto il primo. I negoziati saranno difficili. Notevole è il divario tra le vedute delle superpotenze». Per la Repubblica Federale, l'accordo di Ginevra, con il suo accenno di disgelo, pone fine a un periodo di ansie e tensioni profonde. Quali che saranno, gli ostacoli sulla strada del negoziatori, le superpotenze parleranno: e, cosi facendo, arresteranno una escalation diplomatica e militare che durava da troppo tempo. Un'escalation che la Germania, con la sua posizione geografica, ha sentito e subito più di ogni altro Paese. Tremende furono le pressioni di Mosca su Bonn, nell'83, affinché rinunciasse agli euromissili: ma il governo non cedette, cosi come non cedette ai pacifisti. La stampa è giubilante. Ba¬ sta citare un articolo, quello della Frankfurter Allgemeine Zettung. Il giornale riconosce che a Ginevra i sovietici hanno mostrato -ragionevolezza e realismo», ma ricorda: «/ pacifisti avevano accusato Reagan di non voler negoziare. Certi gli attribuivano perfino il desiderio di voler scatenare una guerra. E' stata invece la risolutezza occidentale, e soprattutto americana, a impedire a Mosca di modificare l'equilibrio delle forze. L'Unione Sovietica non aveva più scelte, ha dovuto tornare al tavolo delle trattative. Reagan aveva ragione, il movimento pacifista no». Insomma, si riapre 11 dialogo. Il 22 gennaio, in occasione del lavori a Bonn della «grande commissione» economica germano-sovietica, Khol vedrà il vice-primo ministro russo Alexel Antonov. Nulla di sensazionale. Si parlerà soprattutto di economia, tecnologia e crediti. Mar"o Ciricllo

Persone citate: George Shultz, Khol, Kohl, Nitze, Paul Nitze, Reagan