Bucci, re disperato che va verso il nulla

Bucci, re disperato che va verso il nulla Al Nuovo lo spettacolo di Ionesco presentato quest'estate al Festival di Spoleto Bucci, re disperato che va verso il nulla TORINO — Innamorato di quella tragicommedia astiosa e tenera, patetica e furibonda ch'è II re muore di Eugènc Ionesco, un piccolo .classico» ormai del teatro contemporaneo, Flavio Bucci, regista e protagonista, dopo averla proposta nel luglio scorso al festival spoletino, la va portando in tournée nelle maggiori città italiane: ed è dall' altra sera al Teatro Nuovo, nel cartellone del Gruppo della Rocca. A noi sembra che lo spettacolo sia da suggerire all'appassionato di teatro più per 1' assai notevole prestazione dell'interprete che per novità della messinscena, che è sostanzialmente fedele all'originale e rispettosa, persino, di certe indicazioni dell'autore. La sala del trono di re Berenger primo, reinventata da Bruno Garofalo, è, come da copione, un bunker di grigio cemento, solcato da vistose crepe; i costumi, sempre di Garofalo, sono quelli di «marionette tragiche» (ed anche questo è un esplicito suggerimento dell'autore), bianchi e neri, di panno e cuoio, alti e svasati; mentre semmai le musiche di Stefano Marcucci. nelle loro stranite cadenze di valzer, sono, con efficace contrasto, la nota più singolare del progetto d'insieme. Ma da seguire con fervida attenzione, anzi da assaporare passaggio per passaggio, è la recitazione di Bucci-Berenger, un vero modello di intelligente ricostruzione del personaggio. Attonito, imbelle, quasi frivolo è questo Berenger, sovrano duecentottantreenne di un regno irresistibilmente inondato dalla marea e ridotto ad un fazzoletto di terra, finché la morte gli viene solo preannunciata ma è ancora lontana; ma bisogna vedere come l'attore riesca poi a trasmetterci, in crescendo, la frenetica inquietudine, la vibratile disperazione, la ribellione sgomenta del suo sovrano via via esautorato dallo spettro del Nulla, quando questo s'approssima e incombe infine in tutta la sua violenza. Corretti i compagni, dalla Pigliatela alla Onorati, dal Turriti alla Magrln: a noi piacque particolarmente (ma è una stima di vecchia data) il Bardella, malvagio, sardonico medico di corte. g. d. b. Flavio Bucci, attonito Bcrenger in un momento de «Il re muore»

Luoghi citati: Spoleto, Torino