Parlo Argento, thriller con insetti

Parlo Argento, thriller con insetti Il regista parla del suo nuovo film «Phenomena», costato 6 miliardi Parlo Argento, thriller con insetti E' ambientato in un collegio femminile di Zurigo che fu la villa di Wagner - Interpreti: Connelly, Di Lazzaro ROMA — .1 detectives del Duemila saranno gli insetti» dice Dario Argento che li ha già collaudati in questo ruolo nel suo nuovo film, Phenomena che uscirà alla fine del mese. «Esistono — precisa il regista del thriller — nuove tecniche d'indagine legate agli insetti sulla base delle quali le polizie più evolute riescono, con l'aiuto di entomologi, a stabilire con esattezza la data del decesso di un essere umano trovato cadavere. Oggi so tutto sulle mosche e sulle vespe! Ho impiegato più di un anno a documentarmi, vivendo a stretto contatto dell'entomologo francese Ledere. Lo sapete che gli Insetti sono sordi?». «Phenomena» è il nono film di Dario Argento ed è anche il primo che il regista realizza «in proprio», ossia senea il controllo del padre che, da un quarto di secolo, fa il produttore. «Ho speso — confessa — più di sei miliardi. La colpa è degli insetti: ho dovuto importare ragni, scorpioni, e vedove nere dall'Africa mentre mosche, cavallette e vespe le abbiamo allevate In più parti di Roma». Sono stati necessari più di due anni per realizzare questo thriller ambientato prevalentemente in un collegio femminile di Zurigo che un tempo era la villa di Richard Wagner. Gli insetti sono dunque la componente essenziale di un 'opera piena di suspense che ha per protagonista l'americana Jennifer Connelly, che Sergio Leone già utilizzò in «C'era una volta In America» nella parte della giovane Deborah, l'amore di Robert De Niro. Adesso la Connelly impersona una collegiale inviata a studiare in Svizzera, dagli Stati Uniti, da un padre, italo-americano, che fa l'attore. A Zurigo la studentessa dall'apparenza ombrosa instaura un sorprendente rapporto telepatico con gli insetti che la circondano. Un rapporto che le consente, tra l'altro, di dialogare con uno stravagante entomologo inglese (Donald Pleasence, un cattivo del cinema americano) che vive con una scimmia che gli fa da infermiera. «E' stato difficile — sottolinea Dario Argento — far recitare gli insetti, ma anche la scimmia mi ha fatto impazzire, poiché volevo che la sua interpretazione non fosse buffonesca. Oli Insetti sono comunque degli animali simpaticissimi, che ho rappresentato affettuosamente e loro mi hanno ripagato evitandomi pizzichi e punture». Nonostante la *necessità* di reclamizzare questa costosa fatica, Dario Argento non intende addentrarsi, alla vigilia dell'uscita del film, nella trama e negli inquietanti eventi... rosso-neri che inevitabilmente avvengono nel collegio svizzero frequentato da trentacinque irrequiete adolescenti tra le quali non mancano le figlie d'arte: Fiore Argento (che è la figlia del regista), Fiorenza Tessari e Federica Mastroianni. Nel cast figurano come istitutrici Daria Nicolodi e Dalila Di Lazzaro, mentre il tedesco Patrick Bauchau impersona un funzionario di polizia. Una cosa è certa, anche questa volta i delitti saranno compiuti in 'dettaglio- dalle inani dello stesso regista: • Perché — osserva sorridendo Argento — utilizzare le mani di qualche altro, quando le mie sono cosi esperte che riescono a fare tutto da sole?». Oltre ad usare effetti speciali in quantità e tecnologie di ripresa particolarmente avanzate, Dario Argento in •Phenomena» propone una colonna sonora firmata da più mani. «Ho affidato — spiega il regista — la colonna sonora a musicisti diversi, in modo che ognuno potesse lavorare alle immagini più adatte alla sua sensibilità». E cosi ha chiamato il bassista del Rolìing Stones, Bill Wyrman. che ha scritto un pezzo «bellissimo» nonostante fosse la prima volta die compoìieva per il cinema. Poi ha utilizzato Claudio Simonetti, suo collaboratore già in altre occasioni, e tre gruppi •metallari»: Iron Maiden, Sex CMldren. che sono tuttora in sala di registrazione, e i Motor Head. e. b. Jennifer Connelly in «Phenomena»: ha recitalo con I .conc in «C'era una volta in America »

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