Per uccidere inscenarono una rapina?

Per uccidere inscenarono una rapina? Per uccidere inscenarono una rapina? L'hanno ucciso, sostiene 1' accusa, perché convinti che fosse un informatore dei carabinieri e potesse quindi costituire una minaccia per 11 loro traffico di auto rubate. Gli imputati hanno sempre respinto il terribile sospetto. Due di loro (Vincenzo Papalia e Secondo Gramaglia, difesi dall'avv. Fot!) sono stati creduti dal giudice e prosciolti in istruttoria; il terzo, Giuseppe Dell'Alerà, 25 anni, è invece dall'altro ieri l'imputato principale del processo in terza corte d'assise (pres. Corredini, pm Rinando) che dovrà fare luce sull'omicidio di Ezio Nebiolo, figlio del titolare di una ditta di caravan, ucciso il 10 novembre '82. Oltre a Dell'Alerà altre otto persone, tra cui Papalla e Gramaglia, tutte a piede Ubero, sledono sul banco degli imputati. Devono rispondere di una serie di reati legati al traffico delle auto rubate e di associazione per delinquere. La banda, sostiene l'accusa, per riciclare le macchine si serviva di un'officina di demolizione vicina alla ditta Nebiolo, in Strada del Pascolo. Qualcuno, secondo il giudice istruttore Sorbello, concluse che Ezio Nebiolo era un pericolo e andava eliminato. Per portare 8 termine 11 sanguinoso progetto fu organizzata una finta rapina. ir Centinaia di abiti da uomo, cappotti, pantaloni e giacche per un valore di alcune decine di milioni sono stati rubati l'altra notte nel magazzino della ditta di abbigliamento Mattalia, in via Sestriere 11.

Persone citate: Ezio Nebiolo, Gramaglia, Mattalia, Nebiolo, Sorbello, Vincenzo Papalia