Conf industria pronta a disdire l'accordo per la scala mobile

Conf industria pronta a disdire l'accordo per la scala mobile Se il sindacato rifiuta di trattare il costo del lavoro e la riforma del salario Conf industria pronta a disdire l'accordo per la scala mobile ROMA — La Conf industria conferma la decisione di non pagare i decimali e di bloccare la contrattazione integrativa, riservandosi di disdire l'accordo sulla scala mobile entro il 30 giugno prossimo nel caso dovesse ancora potrarsi l'attuale stato di tensione nei rapporti con il sindacato. Per il momento, però, non sarà adottata nessun'altra iniziativa, nella diffusa convinzione che sia quanto mal opportuno riprendere al più presto il dialogo con Cgil, Cisl e UH e ricercare, Insieme, un'Intesa finalizzata a combattere l'inflazione, stimolare la ripresa, creare nuova occupazione. E' questo, in sintesi, 11 risultato della riuntone tenuta ieri dal direttivo dell'organizzazione degli Industriali privati, sotto la presidenza di Lucchini, in preparazione della seduta della Giunta esecutiva convocata per oggi nel «palazzo di vetro» dell'Eur. Nessun comunicato, come è consuetudine, è stato diramato sui lavori del direttivo, ma si è appreso in via ufficiosa che l'orientamento prevalente si è chiaramente manifestato In due direzioni: da un lato, la conferma della validità delle decisioni già prese; dall'altro, l'esigenza di evitare ulteriori inasprimenti delle relazioni industriali nel primo semestre dell'anno. Nello stesso tempo, è stata espressa viva preoccupazione per la perdurante spaccatura nel sindacato sulla riforma del salarlo e per 11 sostanziale «fermo» del contatti con il governo, mentre la dinamica del costo-lavoro continua a crescere ad un ritmo sensibilmente superiore al tassi di Inflazione programmati (le previsioni per l'85 indicano uno sfondamento del tetto di ben quattro punti rispetto al livello prestabilito del 7%). In ogni caso, di fronte a tale situazione gli industriali privati non sono disposti a pagare nessun prezzo per riportare 11 sindacato al tavolo della trattativa, ritenendo che spetti ad esso rendersi conto delle necessità del momento e dell' urgenza di rispettare le compatibilità accettate con l'intesa del 14 febbraio '84 per rilanciare anche il discorso sull'occupazione. Nel sindacato, peraltro, c'è chi continua a lavorare per il superamento del contrasti interni, nonostante il deludente esito del tentativo finora compiuto dal «comitato del nove» incaricato dal vertici Cgil-Cisl-Ull di elaborare una proposta unitaria complessiva, dall'occupazione alla riforma del salario, dalla revisione dell'Irpef alla riduzione dell'orarlo di lavoro. Il segretario confederale della Cisl, Colombo, ha precisato Ieri che la sua organizzazione non intende «sabotare» né 1 contratti, né 11 confronto con Cgll e UH. Non c'è nessuna nuova proposta della Cisl, né tanto meno «alcuna riserva occulta» della confederazione nel dialogo con le altre due organizzazioni, ma soltanto la conferma dell'opportunità di raccordare la riduzione generalizzata degli orari, la riforma del salarlo e della scala mobile, 11 riordinamento dell'Irpef ecc. con la questione prioritaria dell'occupazione e con la contrattazione. Anche 11 segretario generale aggiunto della Cgll, Del Turco, ha cercato di gettare acqua sul fuoco. «Mentre il quartler generale litiga — ha osservato — le nostre controparti hanno idee, programmi, decidono. Noi alutiamo In questo modo la Confindustrla a risolvere le proprie contraddizioni interne e, finché ci sarà un sindacato diviso, la Conflndustrla non avrà alcuna ragione per affrontare le diverse tendenze al suo interno. Quindi, non dobbiamo perdere altro tempo nel definire una proposta unitaria, se non si vuole perdere l'occasione di essere protagonista attivo nel dibattito in corso sulla riforma del salarlo». • Sulla stessa linea, la UH. Una nota, diffusa in vista di una riunione del «comitato del nove» fissata per domani, sottolinea che 11 confronto nel sindacato non può permettersi il lusso di segnare 11 passo. E' Indispensabile una piattaforma comune nella quale vi siano «alcune certezze, ma sopratutto una vasta gamma di Interventi realizzabili per far fronte alle ristrutturazioni e alla sfida tecnologica», tanto più che a febbraio si rischia nuovamente di «trovarsi fra i piedi 11 problema del decimali». Gian Carlo Fossi FUORI DAL TUNNEL ? (tassi di Inflazione e di disoccupazione cumulati) Italia L—J I maggiori Pae6l La lenta crescita dei Paesi europei (variazioni manne e previsioni in %) ' Produzione Industriale 1983 1984 1985 1986 1987 0,6 2,8 3,5 2,8 0,6 1 —0,3 —0,2 1,8 2,0 1,6 ,.'>2;n5C;,c£2t'-"A;B 3,3 0,0 6,5 3,5 2,8 1 —5,3 3,3 3,3 2,0 2,0

Persone citate: Del Turco, Gian Carlo Fossi, Lucchini

Luoghi citati: Italia, Roma