In Lombardia 35 mila nuovi posti di Ugo Bertone

In Lombardia 35 mila nuovi posti In Lombardia 35 mila nuovi posti MILANO — Quanto vale, limitata alla Lombardia, la proposta di Gorla per favorire l'occupazione giovanile? Nessuno si sbilancia in cifre ma è lecito pensare che almeno il 20% dei giovani In lista di attesa (sono 180 mila i lombardi tra 114 e 1 29 anni negli elenchi di disoccupazione) potrebbero vedere accelerate le loro speranze di trovare un posto (oggi, in media, l'attesa supera di poco un anno). Qualsiasi previsione superiore — commentano all'assessorato del Lavoro — è sospetta e lascia intendere la volontà di sostituire con giovani sottopagati la forza lavoro più anziana*. La proposta Gorla, insomma, per la Lombardia può valere 35 mila posti, di cui almeno 20 mila a Milano (ove 1 disoccupati in tutto sono 109 mila, 11 27% della popolazione residente in età di lavoro). Comunque sindacati, imprenditori e Regione Lombardia sono d'accordo con il progetto Gorla sul salario d'ingresso per i giovani: è interessante e positivo purché alle parole seguano 1 fatti. Per 11 momento, infatti, la proposta non è ancora definita ma la premessa (retribuzione inferiore ai giovani per convogliare l'attenzione delle imprese sulla massa in cerca di prima occupazione) trova a Milano solo consensi. Dice 11 vice presidente della Regione Vertemati: 'Ogni proposta sul tema occupazione ci va bene purché affronti i due nodi che rischiano di strozzare il mercato del lavoro e di aggravare la crisi occupazionale: i meccanismi normativi troppo rigidi e l'aspetto dei costi. Sotto questo profilo IInieiativa di Goria appare positiva». L'Assolombarda. addirittura, rivendica una sorta di paternità morale sull'iniziativa. «Qualcosa del genere — spiega un funzionario — è stata proposta da Lucchini nell'ottobre scorso ed è poi caduta nell'oblio per l'accentuarsi delle polemiche sui decimali della scala mobile. E'positivo che il ministro del Tesoro abbia ripreso l'iniziativa*. Infine i sindacati. Dice il segretario regionale Uil, Zafifra: 'Un'idea del genere ci va bene per tre motivi. Perché la disoccupazione è un problema serio che non si risolve con miracoli o trovate come la riduzione d'orario o altro. Perché questa iniziativa, se definita nel modo corretto, può andare incontro ai convincimenti dei giovani favo¬ revoli al part-time o ad altre formule innovative. Perette uno strumento del genere può essere utilizzato subito nell'ambito delle trattative sindacali-. C'è un esempio milanese che salta subito agli occhi: l'Alfa Romeo lamenta tra 1' altro un'alta età media tra i dipendenti. Perché non pensare, suggerisce Zaffra, di utilizzare il salarlo d'ingresso come formula per Inserire gradualmente giovani nell'area di Arese? Le occasioni, comunque non dovrebbero mancare. Dice Vittorio Meloni, ricercatore della Regione: «Le nostre analisi, legate al rapporto tra crescita del prodotto lordo e occupazione ci fanno pensare che le aziende lombarde e quelle del Nord Italia in genere siano sottosviluppate rispetto alle loro potenziaiità sotto il profilo dell'occupazione. C'è una riluttanza a espandere le dimensioni occupazionali delle aziende, soprattutto in una fase espansiim, per la rigidità delle norme che regolano la forza lavoro». Una prova di questa tesi è offerta dal successo del decreto legge sui contratti di formazione al lavoro: nella sola Lombardia, da giugno a fine settembre, risultano 5 mila nuove assunzioni (contratti per due anni con obbligo di formazione al lavoro) di giovani tra i 14 e i 25 anni nell' ambito delle medie industrie e nell'artigianato. Ugo Bertone

Persone citate: Goria, Gorla, Lucchini, Vittorio Meloni, Zaffra

Luoghi citati: Lombardia, Milano, Nord Italia