De Mita sprona la de siciliana «Guai a far giochi di corrente» di Francesco Santini

De Mita sprona la de siciliana «Guai a far giochi di corrente» Mannino eletto segretario regionale: unità per le prossime elezioni De Mita sprona la de siciliana «Guai a far giochi di corrente» La sua presenza a Palermo sigla l'accordo interno e dà autorità al nuovo responsabile del partito DAL NOSTRO INVIATO PALERMO — Per la terza volta in sei mesi. Ciriaco De Mita vola in Sicilia e a Villa Iglea ha accanto a sé tutto il partito. Calogero Mannino, 45 anni, ex ministro dell'Agricoltura e della Marina Mercantile, è il nuovo segretario regionale e nel grande salone, dinanzi al porto, c'è tutta la democrazia cristiana ad applaudire. De Mita siede al centro del tavolo. Ha accanto a sé Sergio Mattarella. commissario straordinario per la de di Palermo. E ancora, il ministro Gullotti e Salvo Lima. Ci sono Modesto Sardo, presidente uscente della Regione, e Pippo Campione, che ha dovuto cedere la guida del partito a Mannino. In sala tutti appaiono soddisfatti. Le opposizioni passate sembrano dimenticate. Si sa già che Mannino non potrà guidare il partito come un commissario, ma dovrà guadagnare il consenso nell'azione quotidiana. De Mita s'è mostrato determinato. Ha spiegato che non è venuto a Palermo per incoronare il nuovo segretario, ma. subito, ha aggiunto che egli ha tutta l'autorità che gli viene dalla direzione nazionale del partito. Quindi, il rinnovamento in Sicilia va avanti e -guai a chi si dovesse nascondere dietro le correnti*. 'Chi ragiona in termini di gruppi — ha detto — è costretto a farlo in riunioni clandestine o in mormorii sema senso*. Il segretario nazionale della de è venuto a Palermo perché chiamato da Manni¬ no, non per incoronarlo, appunto, ma per esprimergli tutta la sua solidarietà. Il compito che aspetta il nuovo segretario regionale è difficile e soltanto con l'appoggio di tutti potrà riuscire. 'Quanto all'autorità — ha detto De Mita —, Mannino dovrà esercitarla con le strutture del partito*. Il nuovo segretario non può sbagliare. La presenza straordinaria di De Mita a Palermo gli dà forza, ma il suo impegno, nel banco di prova difficilissimo, è condizionato al test elettorale di maggio. Mannino ha il compito di riorganizzare la democrazia cristiana in Sicilia, di risolvere la crisi di governo regionale e di mantenere per la de le altissime percentuali di voto. Con il 46 per cento alle amministrative, la de siciliana condiziona 11 quadro nazionale e gli equilibri del Paese. Con la perdita di dieci punti, che già molti a Palermo ipotizzano per la de siciliana, la forza complessiva del partito sarebbe sul piano nazionale di un punto e mezzo. E Mannino, uomo pieno di grinta e di iniziativa, è chiamato a contenere un'emorragia che a Palermo tutti prevedono come scontata. A Villa Igiea Mannino ha annunciato una politica di duro confronto con il partito comunista. Ha detto di temere il rafforzamento elettorale della destra, mentre non ha mostrato gravi preoccupazioni per le liste cattoliche di «Città dell'Uomo», che pure sembrano aggregare alcuni punti di riferimento. La relazione del nuovo segretario sullo stato di salute della Sicilia è stata estremamente preoccupata. La crisi economica, che a livello nazionale mostra segni di ripresa, lascia *al buio l'isola con poche altre regioni meridionali*. 'Siamo il Sud del Sud — ha detto Mannino —, costretti ad un'azione di puro mantenimento e di difesa dell'esistenza*. Ha denunciato •!'/ inai abbandonato modulo del piagnisteo meridionale*, ma subito ha parlato della disattenzione che colpisce il Sud con il pericolo del fatalismo rinunciatario e della collera di massa. Ha chiesto un'azione amministrativa irreprensibile e altrettanto ha detto dell'azione di governo per riaffermare la presenza dello Stato in Sicilia. *In questo modo — ha concluso — potremo essere noi i primi a chiedere che la Sicilia non sia tenuta a pagare un conto alla mafia ed uno all'antimafia*. De Mita ha parlato prima di Mannino. Ha indicato tre strade alla democrazia cristiana della regione. Al primo punto egli ha posto la necessità di prestare -grande attenzione* al mondo cattolico. Al secondo ha indicato la necessità di un'apertura -non strumentale* al mondo della cultura e. al terzo, la necessità di creare punti saldi di riferimento con le forze sociali. Tra gli interventi che nel dibattito hanno preceduto I' elezione del nuovo segretario, molto breve ma applaudissimo quello di Sergio Mattarella, che ha ribadito la necessità per la de di riportare nella regione la politica, con l'iniziativa nei confronti degli altri partiti e la capacità di guidare la società siciliana in un'azione di sostegno per un governo efficiente. Francesco Santini