Girardot, la madre generosa di un ragazzo malato di niente

Girardot, la madre generosa di un ragazzo malato di niente Nocita dirige «Olga e i suoi figli», storia di uno schizofrenico Girardot, la madre generosa di un ragazzo malato di niente MILANO — «E' la storia di un folle la cui unica caratteristica è di essere tale. Non pittore, o letterato, o In qualche modo grande, ma un ragazzo, figlio di un'operaia, fratello di una commessa. li più comune dei folli..- cosi il professor Vittorino Andreoli, psichiatra, consulente — core i dottori Farida Ferrato e Vincenzo Ruggiero — dello sceneggiato Olga e I suol figli, diretto da Salvatore Nocita. Tre mesi di riprese; quattro puntate, su Raiuno, l'autunno prossimo. Nelle note esplicative tutto sembra chiaro; lo è di meno quando, come nella recente conferenza stampa, inevitabilmente l'attenzione scivola dai pur prestigiosi interpreti (Annie Girardot, Daniel Gelin, Mario Adorf, Fiorenza Marcheggianl, Giulia Salvatore, l'esordiente Gianfranco Tondini) al tema centrale della trasmissione, die è un problema finora non risolto da nessuno, in nessun tempo: le malattia mentale, i rapporti con il malato mentale. Olga e 1 suol figli racconta di un diciassettenne (Tondini) schizofrenico, travolto dal ricordo della morte del padre, di cui si sente responsabile (ma l'uomo è perito in un incidente d'auto). Intorno al protagonista, una madre forte e generosa (Annie Girardot), una sorella impulsiva e esuberante (Giulia Salvatori), il compagno della madre (Adorf), due psichiatri (Gclin e Fiorenza Marcheggtani). un'impossibile ipotesi di amore (Isabella Goldmann) delineata durante uno del ricoveri di cui è punteggiata la vita del ragazzo, sempre in bilico tra il mondo esterno e quello degli ospedali. Dice Annie Girardot: «Quel che m'importa è recitare una storia vera, commovente, contro la violenza; la discussione a monte non m'interessa». E Gelin: «Come tanti attori, sono anche lo appassionato a questi problemi». Intimidito, Tondini definisce •difficile e perciò stimolante» il suo ruolo e non va oltre. Ma tre quarti dell'incontro con cui la Rai ha illustrato (nel reparto psichiatrico dell'ospedale di Niguarda) la nuova produzione se ne vanno in un susseguirsi di opinioni emotive, astratte e confuse in materia di follia. D'al¬ tra parte, Nocita e gli autori (Arnaldo Bagnasco, Linda Brunetta, lo stesso regista, il dr. Ruggiero) tengono a ribadire che in questa storia di un malato mentale, tutto sarà «per la prima volta, esattamente e in ogni particolare autentico». Per aggiungere veridicità, la scuola, l'ortomercato, la fabbrica, l'ospedale (i luoghi dove si gira) sono reali, e cosi vigili del fuoco, agenti, infermieri che piti di una volta intervengono. «Intorno alla follia ci sono molti luoghi comuni», ripetono gli autori, «c'è bisogno di un cambiamento culturale, non si deve avere paura dei malati di mente». Ornella Rota Un momento di «Olga e i suoi figli», protagonista Annie Girardot

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