Il prime rate scende al 17%

Il prime rate scende al 17% TASSI / SECONDO LE BANCHE IL CALO ERA GIÀ' IN ATTO DA TEMPO Il prime rate scende al 17% Per le imprese un risparmio di 1500 miliardi MILANO — L'intera struttura del tassi di interesse praticati dalle banche si sta allineando verso il basso, seguendo le indicazioni fornite la settimana scorsa dalle autorità monetarle. Dopo il San Paolo di Torino e il Monte dei Paschi di Slena, che per primi, due giorni fa, hanno ritoccato 1 propri tassi, ieri è stata la volta della Banca Commerciale Italiana, del Credito Italiano, della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde e del Banco di Napoli. Questi istituti di credito hanno abbassato il proprio «prime rate- di un punto, dal 18 al 17 per cento, con la sola eccezione del Banco di Napoli che per la propria clientela del Sud pratica un tasso primario del 16,50 per cento. Al di là di questo episodio «meridionalistico* le altre banche si sono adeguate alla prevalente impostazione del mercato che ritiene adeguato un prime rate del 17 per cento, e non hanno seguito 11 San Paolo che ora si è attestato al 16,50 per cento. • Certamente una differenza dello 0,50 per cento non è cospicua — commenta 11 presidente della Banca Nazionale del Lavoro, Nerlo Nesl — ma è comunque un segnale che testimonia l'esistenza della concorrenza anche nel settore bancario. Poi, in questi giorni, vengono alla ribalta soltanto le indicazioni di massima sui tassi praticati dalle banche, ma per quanto riguarda le strutture interne queste vengono contrattate di volta in volta con i clienti-. •Dall'esterno è difficile valutare come vanno generalmente le cose in questi frangenti — aggiunge l'amministratore delegato del Credito Italiano, Lucio Rondelli — sulle decisioni di una banca influiscono vari elementi, soprattutto predominano la composizione degli impieghi e la qualità del portafoglio. Ad esempio, il 50 per cento dei nostri impieghi gode del trattamento di tasso primario, per cui dobbiamo muoverci con oculatezza e rigore'. Secondo un'autorevole fonte bancaria milanese le decisioni prese in questi giorni dalle banche non fanno altro che confermare un'impostazione di fondo adottata già da qualche mese dal mercato: 'Il prime rate del 17 per cento viene praticato ormai da qualche tempo nei confronti della clientela primaria — commenta l'operatore — ma ormai noi banchieri sappiamo che per lavorare con certi gruppi economici e finanziari di particolare rilievo dobbiamo scartellare, concedere cioè tassi inferiori anche di 2 punti rispetto a quelli ufficiali. Il mercato è decisamente in mano a chi richiede liquidità, non a chi la offre: Commenta un altro banchiere milanese, il direttore generale dell'Istituto Bancario Italiano, Carlo Olltrl: «Ormai l'efficienza pur rivestendo anche nel nostro sistema un ruolo di rilievo, non incide in modo definitivo sulla struttura dei tassi. Contano molto di più i servizi offerti ai clienti. Certamente un mezzo punto di scarto tra una banca e l'altra può attrarre più facilmente la clientela minuta, ma quella importante punta maggiormente alla gamma dei servizi offerti e alla loro qualità: Proprio per questo motivo lo scorso anno le banche hanno visto ridursi gli introiti per intermediazione - (quelli cioè derivanti dalla differenza tra tassi attivi e passivi) e aumentare quelli provenienti dalla vendita dei servizi. Nel prossimi giorni si assisterà comunque a un generale allineamento del tassi, man mano che gli organismi collegiali delle banche si riuniranno per decidere in merito. Secondo stime della Confindustrla 11 risparmio di cui beneficerà la struttura industriale del Paese per effetto di questa riduzione dei tassi si aggira intorno al 1500 miliardi (cioè l'un per cento dei 150.000 miliardi di impieghi). Ma i bilanci delle banche non ne risentiranno eccessivamente, sia perché si verificherà un'analoga riduzione dei tassi passivi, cioè quelli praticati sui depositi, sia per 1 profitti derivanti dall'ultima emissione di Cct del Tesoro, i 7000 miliardi di fine anno. Al sistema bancario questi titoli sono stati ceduti dal Tesoro ad un prezzo oscillante tra il 98,60 e il 98,75 per cento mentre oggi sul mercato valgono ormai oltre 101,20. Sono oltre due punti che fruttano alle banche un «capital gain» di oltre 140 miliardi, in grado di compensare le perdite derivanti dal calo dei tassi. Gianfranco Mortolo Dove cala j| tqsso banc a commercials: cariplo ffffTFT monte dei paschi LFHTT cassa r. torino ffWTTTT | cassa r. pisa |J cassa r. firenze affB

Persone citate: Carlo Olltrl, Gianfranco Mortolo, Lucio Rondelli

Luoghi citati: Milano, San Paolo, Torino