Buon Milcm, piccola Lazio di Giorgio Viglino

Buon Milcm, piccola Lazio RECUPERO Nella partita dell'Olimpico i rossoneri impongono il loro gioco e avanzano in classifica Buon Milcm, piccola Lazio La «zona» della squadra dì Liedholm, imperniata su Di Bartolomei e Wilkins, padrona in campo - Decisiva una magnifica rete di Virdis - Biancazzurrì allo sbando, imprecisi e nervosi - Si salva solo Bell'Anno Lazio-Milan 0-1 LAZIO: Orsi 6; Filmetti 4, Storiato 5,5; Calisti 6, Batista 6, Manfredonia 5; Torrlsl 5 (53' Garlini 6), Vinazzanl 6 (81' Marini s.v.), Giordano 4, Laudrup 4, Dell'Anno 7. MILAN: Terraneo 8; Baresi 6,5. Galli 5,5; leardi 6,5, Di Bartolomei 7, Tassotti 5,5, (60' Russo 5) ; Verza 7, Wilkins 7, Virdis 7,5, Battistlnl 6, Evanl 6,5. ARBITRO: Agnolin 8. RETE: Virdis al 21'. Spettatori paganti 30.700, incasso 332 milioni e 500 mila lire. ROMA — Adesso il Napoli è proprio lontano, e lontani sono molti altri rivali nella lotta per la salvezza. Il distacco fittizio di domenica è diventato buco reale per la Lazio (le resta vicina l'Udinese, più in basso ci sono solo Ascoli e Cremonese) che al prossimo turno sarà a Torino contro la Juve. mentre il Mllan, con questi due punti trovati, risale in posizioni di vertice assoluto pronto a rilanciare nella mischia il suo asso Hateley. Leggerete a parte le vicende a suspense che hanno preceduto questo recupero immediato non voluto da nessuno, e avvenuto invece in condizioni perfette. E' stata una partita regolarissima e il Milan l'ha vinta con buon merito anche se le occasioni sprecate dalla Lazio fanno recriminare parecchio tut¬ ti coloro che hanno interessi biancoazzurrl. Gli unici che non hanno diritto di dolersi sono i giocatori perché sbagliar tanto non ha giustificazione, cosi come non ha logica giocare soltanto a sprazzi con qualche folata di volontà, ma senza la determinazione, la costanza di applicazione, la personalità che, insieme, possono portare al successo. Il Milan ha ormai imparato bene gli schemi della zona, li applica ad occhi chiusi contando su quel solidissimi pilastri che sono Di Bartolomei e Wilkins. Per tutto il primo tempo i rossoneri hanno imposto il loro ritmo e su quel valzer lento non c'è proprio stata partita. Nella ripresa con la Lazio in arruffato pressing sono venute fuori le magagne: se è vero che Baresi è in ripresa, Galli appare invece uscito di forma, Tassotti ha i limiti consueti e leardi manca di qualche centimetro. Hanno tenuto perù i rossoneri fino alla fine, per il grande lavoro di raccordo di Evani e Verza, per i due pilastri di cui sopra, per la continuità di Virdis capace a districarsi in aree affollate, ma anche a utilizzare o a lanciare il contropiede. Il suo gol partita (21') è stato stupendo: finta a destra poi a sinistra con spalle alla porta, per mandare fuori misura Filisetti, e poi freddezza nell'attendere un attimo e trovare il varco sicuro. Nel novero delle cose sbagliate da parte laziale non dimentichiamo che Wilkins ha beccato una traversa (29') con una deliziosa colombella calciata in caduta, e che Battisti ni ha sparato su Orsi in uscita (74") sul più bel contropiede dei tanti della ripresa. In definitiva un Milan non grandissimo, forse troppo sufficiente nel gioco quando gli avversari hanno cominciato a palesare qualche intenzione di disturbare, ma un Mllan capace di far risultato in una partita tutt'altro che facile. Dalla parte opposta tira aria gelida e non soltanto perché la gradinata laziale è posta a Nord. Lorenzo ha fatto tutto il possibile ormai, ruotando tutti o quasi i giocatori della rosa, inserendo ormai stabilmente Dell'Anno, cambiando ruolo a quei tre o quattro In grado di assumersi compiti diversi. Il guaio vero sembra però essere un morbo oscuro che fa regredire ogni uomo che veste la maglia blancazzurra. Prendiamo a caso. Filisetti era, soltanto lo scorso anno, un buon marcatore; adesso è diventato una schiumarola e ieri, se Agnolln fosse stato più vicino all'azione, sarebbe finito fuori per una gomitata intenzionale sul volto di Virdis che lo stava saltando in contropiede. Batista: era un buon regista arretrato, ora non ha mutato posizione ma fa due lanci, lenti lenti, per partita. Manfredonia: come interno eccedeva in cattiveria e costruiva poco, come libero non ha più 11 senso della posizione e riesce a farsi ammonire per proteste; sarà squalificato nuovamente. Laudrup e Giordano si sono scambiati palle gol, per sbagliarle sempre e senza appello. In definitiva, visto che della squadra, priva di schemi, di coperture, di sicurezze, non si può certo parlar bene, e dei singoli meno ancora, l'unica luce viene da Dell'Anno, autentico giocatore di classe, pur annegato in questa mediocrità' generale. E' stato lui, centrocampista che parte da lontano, a Impegnare realmente Terraneo in almeno tre occasioni, salvo poi sbagliare qualcosa per ingenuità, e per la stessa ragione beccarsi l'ammonizione in un goffo tentativo di farsi assegnare un rigore a favore. Basterà Dell'Anno per cercare di risalire un poco sulla scala della classifica? Difficile dirlo, anche se di solito al momenti neri di crisi corrisponde poi una certa reazione. Brutto sintomo però dalla panchina: Della Martlra nel ruolo di dirigente s'è fatto espellere per Intemperanze scellerate. E' un fatto che non influisce sul gioco e sul risultato, ma sulla solidità di una società, si. Giorgio Viglino Roma. Giordano ostacolato da Baresi e Galli in area di rigore: i laziali hanno invano chiesto il rigore