«Lo Ior ha fatto fallire il vecchio Ambrosiano»

«Lo Ior ha fatto fallire il vecchio Ambrosiano» Gelli chiede la revoca del mandato di cattura «Lo Ior ha fatto fallire il vecchio Ambrosiano» MILANO — Licio Gelli riparte all'attacco per chiedere la revoca del mandato di cattura emesso nel suol confronti dai magistrati milanesi, che lo ritengono responsabile di concorso in bancarotta fraudolenta per il crack del Banco Ambrosiano. Ieri mattina, i legali del venerabile maestro, Elio Vaccarl, Fabio Dean e Maurizio Di Pietropaolo, hanno presentato un'istanza di undici cartelle con la quale Gelli si dichiara del tutto estraneo alla bancarotta. 11 suo coinvolgimento nel crack, va ricordato, è collegato ai 95 milioni di dollari che il Banco Ambrosiano sborsò nel 1980-81 per effettuare l'operazione di acquisto della Rizzoli. Secondo l'accusa una parte di questi fondi, transitati sui conti Zirka e Recioto, sarebbe terminata nelle mani di Gelli, per l'esattezza su alcuni conti presso l'Unione Banche Svizzere di Ginevra. Ma, insiste Gelli, nel corso del 1984 sono emersi elementi nuovi che dimostrano come sia estraneo ai fatti. A esempio, il 5 aprile dello scorso anno al tribunale di Milano è stata depositata una sentenza con la quale viene respinto il ricorso di quanti si erano appellati contro la liquidazione coatta dell'Ambrosiano. In questa sentenza, è sempre il parere di Gelli e dei suoi legali, si parla di indebitamento dell'Ambrosiano, circa 1,1 miliardi di dollari, della sua carenza di liquidità, di Ior e di lettere di patronage, ma non si accenna al venerabile maestro e neppure all'operazione Rizzoli. 'Il debito che creò l'insolvenza irreversibile del Banco risale allo Ior e al mancato rispetto delle lettere di patronage' scrivono i legali di Gelli. Le responsabilità dello Ior nel crack, sostiene il ricorso, sono per di più dimostrate dalla transazione con la quale 11 Vaticano si è Impegnato a pagare al liquidatori dell'Ambrosiano la somma di 450 milioni di dollari. Ecco perché Gelli chiede una nuova perizia contabile che accerti la sua estraneità ai fatti di bancarotta; la prima, richiesta un anno fa, non è stata sino ari oggi realizzata. - •• Gelli, attualmente latitante, si era detto disposto mesi addietro a costituirsi alla magistratura italiana qualora gli fossero stati garantiti gli arresti domiciliari per aver superato i 65 anni di età, nonché ad accordarsi con 1 liquidatori dell'Ambrosiano. Pur respingendo ogni responsabilità penale, il venerabile maestro si era detto pronto a versare di tasca sua 8,5 milioni di dollari (quasi 17 miliardi). Entrambe le offerte erano state rifiutate, g, mo.

Luoghi citati: Ginevra, Milano, Vaticano