Il pri: Craxi deve scegliere tra Spadolini e Formica di Ezio Mauro

Il pri: Craxi deve scegliere tra Spadolini e Formica Si fa più complesso lo scontro sui servizi segreti Il pri: Craxi deve scegliere tra Spadolini e Formica Per i repubblicani si tratta di una questione che investe la solidarietà di governo ROMA — Il caso Formica è ancora aperto e, a questo punto, 11 braccio di ferro tra psi e prl sul servizi segreti rischia di diventare una minaccia per 11 governo. Dopo la dura polemica tra il capogruppo socialista e 1 segretari della de e del pri sull'esistenza di «patti segreti» di subalternità tra i servizi segreti italiani e quelli degli altri Paesi Nato. Craxi aveva cercato di allentare la tensione prendendo le distanze da Formica. Il presidente aveva anche annunciato un'informativa al Comitato parlamentare di controllo sui servizi su tutti gli accordi Nato in materia di sicurezza. Ma ormai è difficile tenere il caso al riparo della riservatezza del Comitato: l'opposizione, con radicali, dp e sinistra indipendente, ha già presentato interpellanze e interrogazioni che attendono una risposta dal governo, il msl ha chiesto un dibattito parlamentare. Ma è soprattutto il prl, dall'interno della maggioranza, che incalza Craxi: Battaglia, capogruppo repubblicano alla Camera, chiede una discussione pubblica in aula e Spadolini fa sapere al presidente del Consiglio che non basterà un'informativa al Comitato parlamentare per chiudere la vicenda. Occorre un netto e preciso ^pronunciamento* del governo che smentisca la presunta 'Subalternità' dei nostri servizi nell'ambito Nato, denunciata da Formica. Tocca a Craxi, cioè, fare chiarezza fino in fondo e pronunciarsi sullo scontro tra il ministro della Difesa e Formica. Per il prl si tratta di una questione cruciale, che investe la stessa solidarietà di governo: Spadolini ha già annunciato che il comitato di segreteria repubblicano, appositamente convocato, esaminerà gli 'SviluppU del caso Formica-servizi segreti questa sera. I servizi segreti finiscono cosi al centro del primo grosso problema politico che Craxi deve affrontare nel 1985. E dietro questa polemica c'è il nodo irrisolto delle continue frizioni all'interno della maggioranza — soprattutto sulla politica estera e sulle iniziative nell'area mediorientale — tra socialisti e repubblicani, e c'è la questione, anch'essa delicata, degli equilibri interni al psi, con il capo del governo che di fatto fa smentire dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio il capogruppo del suo partito. In quattro punti, la «Voce repubblicana» riassume il contenzioso con Formica, e lo scarica sul tavolo di Craxi: prima di tutto, il pri giudica 'definitive^ le dichiarazioni al nostro giornale di Saragat, Pacclardi e Merzagora, i quali come ministri del governo De Gasperi che portò all'approvazione il Trattato atlan¬ tico negano l'esistenza di •negoziati sottobanco'. Dunque, sostiene la «Voce», la parità del servizi italiani rispetto agli alleati non è da provare, ma è prevista dagli accordi; le deviazioni non vanno ricercate nei documenti del '49, ma piuttosto nella vicenda P2. In conclusione, l'esame dei documenti che Craxi invierà al Comitato parla-' mentare per i servizi può essere utile, ma non basta. -La pronuncia politica in questa materia — specifica 1' organo repubblicano — deve essere del governo, nella sua autonomia, nella sua responsabilità' per chiarire 'la non dipendenza dei nostri servizi dall'estero', per escludere la loro «subalternità». E' un invito esplicito a Craxi perché prenda posizione, con una pubblica sconfessione della tesi politica di Formica. Un gesto che Spadolini — a quanto risulta — ha chiesto ufficialmente al presidente del Consiglio, con la lettera 'personale' che gli ha inviato a Palazzo Chigi. Poi, facendo intravedere il rischio di conseguenze politiche gravissime per il governo, Spadolini ha convocato per oggi il comitato di segreteria del prl, «per seguire gli sviluppi del caso'. Che cosa farà Craxi? Attraverso r-Avanti! », il psi ha già scelto una linea di cauta distanza dalla denuncia di For¬ mica, che pochi giorni fa ha però ribadito la sostanza del suo ragionamento, chiedendo esplicitamente una rlnegoziazlone delle clausole Nato del '49 sui servizi. E' probabile che ora 11 presidente del Consiglio acceleri l'inoltro della sua informativa al Comitato parlamentare di controllo, cercando nel fatti di confermare la posizione del prl e della de nella polemica con Formica. Poi, non è escluso che del problema si parli in Consiglio di gabinetto. Comunque è difficile che, a questo punto, tutta la vicenda non finisca davanti al Parlamento. «// tentativo di Craxi di chiudere nel segreto del Comitato un argomento cosi scoti -nte non può riuscire — dice il capogruppo missino Pazzaglia —. E' davanti al Parlamento che il governo deve esprimersi'. Milani, della sinistra indipendente, chiede una riunione del Parlamento in seduta segreta per una discussione-bilancio dell'attivltià del servizi; Oorla vuole che dp sia rappresentata nel Comitato di controllo. Il pei, con Tortorella, sostiene che il vincolo di 'Subalternità' dei nostri servizi 'è provato dalla realtà', con deviazioni 'Sempre in una ben netta direzione, il che implica un suggeritore e una guida politica evidente'. Ezio Mauro

Luoghi citati: Roma