Auto Usa, profitti alle stelle nelF84 (vendute oltre 10 milioni di vetture)

Auto Usa, profitti alle stelle nelF84 (vendute oltre 10 milioni di vetture) Guadagni per 20 mila miliardi di lire, un terzo in più che nel 1983 Auto Usa, profitti alle stelle nelF84 (vendute oltre 10 milioni di vetture) DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — I dati preliminari dell'84 sono Impressionanti: l'Industria automobilistica americana ha ottenuto 1 massimi profitti della sua storia, oltre 10 miliardi di dollari, 20 mila miliardi di lire, un terzo In più dell'83. Tra ./vetture e veicoli commerciali le vendite hanno raggiunto 1 14 milioni e 100 mila unità, di cui poco meno di 10 milioni e mezzo nel settore delle autovetture. Le previsioni per i'8S sono ancora più esaltanti. Le vendite sfiorerebbero gli 11 milioni di vetture, e 14 milioni di veicoli commerciali: il totale di 14 milioni e 800 mila unità sfiorerebbe 11 record di oltre 15 milioni del 1078. La stessa Detroit è rimasta sorpresa dal proprio exploit. «La crisi del triennio '80-'82 non è che un brutto ricordo' ha dichiarato 11 vicepresidente della Ford, Philip Benton. •Siamo avviati a rendimenti analoghi a quelli del 72 e del "73, forse gli anni migliori che si ricordino: Benton ha aggiunto che l'ottimismo esistente suU'85 'è fondato». -A poco a poco riassumiamo parte del personale licenziato durante la crisi- ha asserito. ^Incominciamo ad avere operai che fanno straordinari'. Benton ha ammesso che senza lo sciopero che ha semlparallzzato per un palo di settimane la grande rivale della Ford, la General Motors, il consuntivo dell'84 sarebbe stato ancora migliore. Secondo l'economista Alani Oreenspan, ex consigliere economico della Casa Bianca, 11 boom dell'auto è stato favorito dalla ripresa dell'economia, dal calo del tassi di lnte- resse, e dal ribasso del prezzi del petrolio. «Cfte la ristrutturazione dell'industria automobilistica americana fosse destinata a dare frutti apparve gii chiaro nell'83' ha dichiarato Oreenspan. 'Occorrevano condizioni ambientali particolari perché essa portasse alle cifre primato dell' 84: e tali condizioni si sono realizzate con l'allargamento della politica creditizia, e Ut crisi petrolifera al rovescio'. Proporzionalmente, tra le grandi case americane dell' auto si è avvantaggiata del boom soprattutto la Ford, che ha registrato un aumento delle vendite del 26 per cento. La Chrysler, salvata dalla bancarotta dall'intervento governativo quattro anni fa, e risanata dal più grande manager Usa, l'italoamerlcano Lee Iacocca, ha ottenuto un incremento del 14 per cento. Danneggiata dallo sciopero, Invece, la General Motors ne ha registra¬ to uno inferiore al consueto, 11 13 per cento. Il mercato è cosi diviso tra le tre grandi, case americane: General Motors quasi 11 44 per cento, Ford quasi 11 19 per cento, Chrysler 1110 per cento. Tra le case giapponesi, che in base a uno speciale accordo tra Tokyo e Washington sono tenute ad autollmltare le esportazioni fino alla fine di marzo, 1 progressi maggiori sono stati compiuti dalla Honda, che ha raddoppiato le sue vendite, toccando quasi le 650 mila unita. La Honda viene adesso seconda dopo la Toyota, e precede la Nissan, che è scesa sotto 11 mezzo milione di vetture. Il «miracolo» della Honda è dovuto all'Incremento di prò-' duzlone negli stabilimenti di Marysvllle nell'Ohio, dovè, lavora personale americano. Il sistema di Investimento di capitali, e di produzione in loco, delle case giapponesi è un frutto dell'autoUmltazlone all'export: esse non avevano altro modo per proteggersi dalla crescente perdita del mercato. Nel 1984, stando al dati preliminari, le auto straniere sono scese da un totale del 28 per cento circa delle vendite a uno del 24 e mezzo. Oreenspan ha sottolineato due aspetti interessanti della ripresa dell'auto americana. Il primo è che essa è avvenuta nonostante una serie di aumenti di prezzo: la General Motors e la Chrysler, per' esemplo, hanno già aumentato due volte 11 prezzo del modelli per l'85, Immessi sul mercato lo scorso settembre, per un totale di circa 500 dollari. La seconda curiosità è che tornano di moda le grandi cilindrate e le fuoriserie. L'ex consigliere economico della Casa Bianca ha fatto osservare che ciò è dovuto al maggiore benessere, al minor consumo di benzina, ai costi Inferiori della manutenzione, e al progressi tecnologici compiuti in genere da Detroit. Ritrovando la sicurezza nelle condizioni del Paese, gli automobilisti americani sono tornati alla loro vecchia passione delle auto comode, e a prestazioni elevate. e. c. Che cosa prevede l'Ocse (di qui al 2000) La domanda mondiale di vetture 1979-2000 (in milioni di unità) 1B79 % 1985 % 1090 % 2000 % Nord America 11,6 38* 18,4 35 33' 13,4 29 America La tin a 1,8 6 2,5 7 3>3 9 5,4 12 Europa Occidental 10,3 34 11,2 32 113 31 13,6 29 Asia 4,4 14 6£ 18 7,0 18 8,7 19 Africa 0,5 2 0,8 2 Ifi 3 14 3 Europa Orlentale 2,0 7 24 6 2,6 7 3,9 8 Mondo 30,5 100 - 35,2 100 38,1 100 46,6 100

Persone citate: Alani Oreenspan, Benton, Lee Iacocca, Philip Benton