Svizzero rapito a Beirut C'è una pista i

Svizzero rapito a Beirut C'è una pista i Ritorsione contro arresti a Roma e Zurigo Svizzero rapito a Beirut C'è una pista i BEIRUT — Potrebbe esserci una .pista italiana, nel rapimento dell'incaricato d'affari svizzero a Beirut, Eric Wehrli, secondo quanto afferma l'agenzia Al Markasia, vicina alla presidenza della Repubblica libanese. Il sequestro sarebbe una ritorsione contro l'arresto di Hani Atat, avvenuto il 18 novembre a Zurigo, seguito da quello di altri sette libanesi che si trovavano in Italia: 11 gruppetto, secondo le accuse, doveva compiere un attentato dinamitardo contro l'ambasciata Usa di Roma (nei bagagli di Hata erano nascosti due chili di esplosivo). Eric Wehrli è stato sequestrato da un commando armato giovedì scorso nel settore musulmano di Beirut. Finora nessuno ha rivendicato il rapimento, che in un primo momento è stato attribuito dagli investigatori all'Esala, l'esercito clandestino armeno, che rivendica da tempo la scarcerazione di alcuni suoi uomini detenuti in Svizzera. La scarcerazione di Atat e dei sette libanesi detenuti a Roma è stata chiesta dalla fantomatica organizzazione per la jihad [guerra santa] islamica, che ha minacciato rappresaglie contro gli italiani in Libano. (Ansa)

Persone citate: Hani, Hata