Centrale nucleare: si farà a Trino

Centrale nucleare: si farà a Trino Il Consiglio regionale ha scelto dopo dieci ore di animata discussione Centrale nucleare: si farà a Trino Un voto «sofferto», ma «indispensabile»: 43 sì, 6 no, 1 astenuto, 2 «non votanti» - Tutti i partiti hanno denunciato perplessità - Adesso incomincia la fase tecnica per la preparazione dei lavori - Lunedì la prima riunione dei sindaci della zona con la presidenza Enel Oltre dieci ore di discussione in Consiglio regionale" per approvare la costruzione nella zona di Trino Vercellese, precisamente nell'area di Lerl-Cavour, della centrale nucleare da 2 mila MW di potenza. Dieci ore che seguono al dieci anni di discussioni e di perplessità, dopo 11 si iniziale espresso nel '75 (e lo ha ricordato ieri il presidente Vlglione) dell'allora vicepresidente Libertini al primo progetto del governo. Dopo quel momento di entusiasmo iniziale ci furono richieste di più dettagliate Informazioni e assicurazioni e sono volati cosi nove anni. Anche ieri il si è stato sofferto e non ha avuto l'unanimità. Hanno votato contro la centrale l'indipendente di sinistra Montefalchesl e gli indipendenti eletti nella lista del pel Reburdo e Anna Maria Arlotti, che hanno tirato In ballo 1 missili e la pace, Galileo. Ouglielmo d'Occam e San Francesco. Dal no del due eletti dal pel è emerso 11 dibattito Interno del partito sull'argomento, ancora ricordato da Livia Turco che, proprio per dargli maggior rilievo e rifacendosi alla posizione di giovani della Fgcl, ha dato un voto di astensione. Anche i due democristiani Villa e Genovese hanno espresso voto negativo, mentre non ha votato il loro collega Penasso; voto contrarlo anche del liberale Gerir.! per lo scombussolamento che la centrale porta, anche paesagglstlcamcnte, In quello che egli ha carduccianamente definito «df castelle e vigna suol d'Aleramo*. Infine Ca- razzonl e Majorlno (msi-dn) non hanno partecipato al voto, perché la localizzazione «é fornata- nel senso che solo Trino si è pronunciata favorevolmente. Il tormento interno è comunque di tutti 1 partiti: il capogruppo socialista Moretti ha detto chiaramente che votava si per adeguarsi alla scelta nazionale del suo partito, ma che intimamente è perplesso, come hanno dimostrato perplessità, sia pure soltanto per il riforniménto idrico, i de Petrlnl e Borando. Bianca Vetrino (prl) ha registrato ^l'inusitato schieramento del Consiglio- attribuendolo mal comportamento irresponsabile tenuto dalla giunta negli anni trascorsi-; 11 liberale Marchini ha accusato la giunta di «aver perso tutti questi anni-, cumulando 11 ritardo nucleare con quelli per il piano di sviluppo, la legge urbanistica, l'autostrada del Fréjus. I democristiani Carletto e Brlzlo, sostenendo la scelta nucleare, hanno ricordato: il primo -lo sforzo teso a minimizzare l'impatto negativo e ad accrescere la ricaduta positiva della centrale nella nostra regione-; 11 secondo 'il valore che l'insediamento Ita come opportunità di mettere in moto elementi di ripresa per l'economia regionale-. Ferro e Bontempi, pel, hanno -onestamente reofstrafo il ri¬ tardo- mettendo però In rilievo, come del resto 1 colleghi degli altri partiti, la necessità di non lasciare 11 passo a una decisione • dall'alto. Perché la centrale nucleare? Lo hanno spiegato l'assessore all'energia Calsolaro, 11 suo collega all'agricoltura Ferraris, il vicepresidente della giunta Rivalta e infine 11 presidente Vlglione che ha puntato soprattutto sulla possibilità di nuova occupazione ^obiettivo fondamentale della politica del governo regionale piemontese-. Nel 1982, ha ricordato Calsolaro, «di fronte a una produzione di 8 miliardi e mezzo di kWh, il Piemonte ne ha consumati 17 e mezzo con un deficit di circa 9 miliardi, pari al SI per cento della richiesta. Per il 1995 le previsione indicano una produzione di poco più di 8 miliardi di kWh e una richiesta fra i 21 e i 24. La centrale nucleare potrà dare un contributo annuo fino a 12 miliardi di kWh-, Dice Rivalta: -Abbiamo scelto il nucleare perché abbiamo detto no al carbone. Produrre 10 miliardi di kWh in una centrale a carbone significa consumarne 3 milioni e mezzo di tonnellate immettendo nell'atmosfera tonnellate di anidride solforosa con conseguenti piogge acide e ancìie rifiuti radioattivi più consistenti e pericolosi delle emissioni di una centrale nucleare controllata-. Cosi, dopo le 20, si è deciso. Fuori, c'erano ad attendere fischi e lanci di uova. Lunedi mattina prima riunione in Regione del sindaci interessati con l'Enel. Domenico Garbarino l*e due aree in discussione: la scelta alla fine è caduta su Po

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