Marcella conosceva l'assassino Bolzano sotto choc per il delitto
Marcella conosceva l'assassino Bolzano sotto choc per il delitto Indagine difficile sull'uccisione della studentessa di quindici anni Marcella conosceva l'assassino Bolzano sotto choc per il delitto NOSTRO SERVIZIO BOLZANO — E' ancora libero chi ha accoltellato e sgozzato nel proprio alloggio a Bolzano Marcella Casagrande, una studentessa quindicenne, che frequentava la prima classe dell'istituto magistrale. Polizia e carabinieri gli danno ormai la caccia da 24 ore, ma tutti gì' indizi finora seguiti non hanno portato ad alcun risultato. Gli inquirenti pensano che l'assassino di Marcella sia da ricercare nello stretto giro di amicizie della ragazza o di conoscenti della famiglia. Com'è noto, la studentessa è stata uccisa nell'alloggio della madre, Maurizia Mazzoni, una maestra di asilo trentaquattrenne separata da molti anni e che convive con un architetto di Silandro dal quale attende un figlio. Marcella, dopo aver frequentato in mattinata le lezioni, si era recata, come faceva tutti i giovedì, a pranzo dalla nonna. Quindi, verso le 15,30 era rientrata nel suo alloggio. Alcune amiche che l'hanno Incontrata hanno riferito che era sola. Prima di essere ammazzata aveva fatto anche una telefonata ad una compagna di scuola, Kathya Caputo, invitandola ad uscire con lei per alcune compere ma senza successo. Quello che è avvenuto dopo è di difficile ricostruzione. Quando, verso le 16, la madre è rientrata a casa ha trovato la figlia ormai morta. L'assassino l'aveva colpita con due coltellate alla schiena e al seno prima di finirla con un terribile fendente alla gola. Sembra certo che la ragazza conoscesse 11 suo assassino al quale con ogni probabilità avrebbe aperto la porta. E' da escludere l'ipotesi di un ladro entrato nell'alloggio, sorpreso da Marcella, dal momento che manca qualsiasi segno di effrazione. I primi aefiértiimenti medici escludono che la studentessa sia stata violentata, e lo dovrebbe confermare la perizia necroscopica ordinata dal sostituto procuratore Klammer ed effettuata nella serata di ieri dal professor Barbareschi di Trento. Tutto lascia presagire che l'omicida abbia agito in preda a un raptus. Questa ipotesi verrebbe confermata da altri particolari sui quali gl'inquirenti per ora mantengono il più stretto riserbo. La polizia ha anche proceduto ad una serie di interrogatori, ma gli indiziati hanno potuto fornire un alibi di ferro. Sono state battute anche le piste che portano agli ambienti del tossicodipendenti, ina senza esito. Una cosa è comunque certa: che non si tratta di un de litio occasionale. L'assassino doveva conoscere le abitudini della vittima. Marcella, che viveva ir. una famiglia divisa, solitamente pranzava in casa del padre, e solo il giovedì si recava a pranzo dalla nonna per poi rientrare nel proprio alloggio in attesa dell'arrivo della madre. Forse l'assassino voleva fare una visita a Marcella; ma, respinto, ha perso il lume della ragione. e. p.
Persone citate: Caputo, Klammer, Marcella Casagrande, Maurizia Mazzoni
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