Centrale nucleare a Trino « Perché non ci opponiamo » di Luciano Curino

Centrale nucleare a Trino « Perché non ci opponiamo » Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la localizzazione Centrale nucleare a Trino « Perché non ci opponiamo » TORINO — Il Consiglio regionale piemontese ha approvato (43 si, 6 no, 1 astenuto) la localizzazione della centrale nucleare nella zona «Po 1» di Trino Vercellese. Per tutto il giorno davanti alla sede del Consiglio ci sono state manifestazioni e scontri di antinucleari e di contadini contrari alla centrale. Quali i commenti a Trino e nel Vercellese? Dopo avere ascoltato qua e là si ha la sensazione che la maggioranza dei cittadini di Trino la centrale nucleare l'accetti, ma senza gridare «t>ira la centrale*. Contrari, Invece, gli agricoltori. In Italia i cittadini di Trino sono probabilmente quelli meno impressionabili dal nucleare, perché da oltre venf anni convivono con una centrale atomica «e non ci ha mai dato problemi*. Sicché più facilmente di altri sono portati a vedere i lati positivi dell'operazione. Dice 11 negoziante Carlo Comazzl, d'accordo con un gruppo di amici commercianti: 'Certo, un po' titubanti lo siamo anche noi, come tutti. Ma, oddio, diciamo che siamo più favorevoli che contrari. A Trino l'economia è stagnante, ci sono cassintegrati: la centrale dà possibilità di occupazione. Se i politici riusciranno a gestire bene la cosa, pensiamo che ne verranno benefici-. Bruno Pesce, segretario della Camera del Lavoro: -Se fare o no la centrale? Non sono un tecnico che possa dare un parere più o meno definitivo. Quando vedo fior di scienziati che dicono che V unica cosa da fare è questa, e altri fior di scienziati che dicono che l'ultima cosa da fare' è questa, che valore può avere il mio parere? Certo, so die c' è l'esigenza di produrre più energia e a minore prezzo, so che la centrale porta vantaggi occupazionali. Ma so anche che un'opera di questo genere solleva problemi sociali, occupazionali, ambientali: vanno discussi al più presto con le parti interessate, Enel e Regione, e non aspettare che ci sia la centrale per poi affrontare i problemi che ne derivano*. Piero Cuzzotti, direttore dell'Associazione provinciale agricoltori, dice che un 'nuovo utente- con una sete inestinguibile viene a inserirsi in un comprensorio agricolo dove l'acqua è fondamentale, ma già in certe annate è insufficiente. 'Inoltre c'è il problema delle torri di raffreddamento e della nube che si viene a formare, di cui non si conoscono esattamente le conseguenze sul clima, sulle colture, sull'ambiente: Gli agricoltori della pianura a risala come pure quelli delle colline del Monferrato, dice il direttore Cuzzotti, rifiutano la centrale. Ha detto invece si alla centrale la giunta della Camera di commercio di Vercelli dopo una seduta parecchio dibattuta e sofferta. Sofferta perché la giunta è composta, oltre che da rappresentanti dell'industria, del commercio, dell'artigianato, del turismo, anche da rappresentanti dell' agricoltura. E' stato deliberato un si a maggioranza, con 1' astensione degli agricoltori. 'Non il no, ma l'astensione, che ha un altro significato; dice il presidente Giorgio Frignane «Ci sono agricoltori che si sono resi conto che il progresso non lo si può fermare. Chiaramente hanno voluto garanzie per quanto riguarda la gestione delle acque e il raffreddamento. La seconda cosa richiesta dagli agricoltori è che se la centrale causasse danno alla coltura del riso, lo Stato provveda o rifonda eventuali danni*. Dice anche l'ingegner Frignane 'La Camera di commercio ha detto si alla centrale purché si faccia subito. In questo campo si è già perso troppo tempo, siamo indietro rispetto a molti Paesi. E ha detto si ponendo però un'altra condizione: sappiamo che la costruzione della centrale richiede un lavoro di dieci anni con notevole impiego di manodopera, ebbene questa manodopera sia il più possibile locale-. Marco Barberis, assessore provinciale alle Attività economiche ed energetiche: 'A fronte di un'esigenza energetica che tutti sanno enorme, nel Paese e soprattutto in Piemonte, non capisco come si possano risolvere i problemi dello sviluppo e soprattutto dell'industria se non attraverso le centrali nucleari, come hanno fatto altri Paesi» Gli agricoltori, assessore, la pensano diversamente. Risponde Barberis: -Enel e Regione si sono impegnati a dare acqua a sufficienza attraverso gli invasi. Io non penso che l'agricoltura sia penalizzata da quest'opera. Anzi, credo potrebbe trarne vantaggio*. Pierangelo Chiaria, presidente del Comitato antinucleare: «Ci opporremo alla decisione della Regione. Abbiamo possibilità anche legali di poter intervenire*. Luciano Curino (Nelle pagine di cronaca: Il voto della Regione - La contestazione degli antinucleari. Come sarà la nuova centrale).

Persone citate: Barberis, Bruno Pesce, Carlo Comazzl, Cuzzotti, Giorgio Frignane, Marco Barberis, Pierangelo Chiaria, Piero Cuzzotti