«Unica via per sapràvvivere» di Ugo Bertone

«Unica via per sapràvvivere» «Unica via per sapràvvivere» MILANO — L'avventura italiana della Gaumont ha avuto fine in pratica nella serata di lunedi scorso. Dopo U7ia lunga e complessa trattativa il presidente della Gaumont Italiana, Paolo Anniballi, e Louis Chcvrìllon, direttore finanziario della casa madre francese (giunto dalla Morgan Bank sei mesi fa per sistemare i conti del Gruppo) hanno infatti firmalo un protocollo d'intesa per la cessione del circuito di sale italiano (8 in proprietà più 22 in gestione) alla Camion Italiana, una filiale del gruppo statunitense Cannon Corporation, multinazionale americana trattata fuori mercato sulla Borsa di New York (ove le azioni sono passate in cinque anni da una quotazione di 2,5 a 18,5 dollari). Nel giro di venti giorni l'affare sarà concluso e il circuito di sale Gaumont passerà sotto il controllo di Yoram Globus e Menaliem Golan, rispettivamente presidente e amministratore delegalo della Cannon che hanno trattato di persona l'operazione d'ingresso sul mercato italiano. Sarà questo il primo passo per il disimpegno totale della Gaumont dal mercato italiano. La cessione del circuito, infatti, dovrebbe consentire alla società di incassare poco meno di 30 miliardi di lire; quanto basta per ésìtli&ilciv i debiti verso il sistema bancario ed i fornitori. Ci sarà poi da gestire la progressiva liquidazione del magazzino film, del resto già abbondantemente sfruttato. La Gaumont da più di un anno aveva cessato la produzione di film (nell'83, ultimo anno della gestione Rossellini. erano state prodotte 14 pellicole ma si erano registrate perdite per quasi 5 miliardi) e avviato un' operazione di disimpegno dall'Italia. •La Cannon — replica Annibali! — è l'unica società che abbiamo trovato disponibile ad investire nel cinema e a mantenere intatto un circuito che altrimenti non avrebbe avuto occasione per sopravvivere». Del resto la Cannon in Europa dispone già di una notevole esperienza nel campo delle sale cinematografiche: in Gran Bretagna possiede 115 sale e in Olanda addirittura il 75per cento del mercato è in mano al gruppo israelo-americano. •In Italia — continua Anniballi — la Cannon entra sul mercato con notevoli ambizioni. Verranno completati i progetti per la creazione di multisatc a Roma. all'Odeon di Milano e all'Ambrosio di Torino. Tutte le sale saranno dotate di aria condizionata e verranno create le premesse perché la stagione cinematografica duri tutto l'anno, come accado in altri Paesi.. Del resto non è slato facile trovare un compratore per il circuito Gaumont. Nell'ago sto scorso pareva ormai prossimo un accordo con l'Ualno leggio (legata tra l'altro da un rapporto di collaborazione in Italia con la Cannon per la distribuzione di dwersi film assieme al produttore indipendente Fulvio Lucisano). Ma, all'ultimo momento, le trattative si erano interrotte per la mancanza dì fondi dell' Ente statale. E' iniziata quindi una complessa trattativa con il gruppo Rothschild, legato alla Gaumont francese. L'accordo, però, è risultato impossibile perché il gruppo Rothschild intendeva emettere sulle sale di proprietà «titoli atipici» da collocare presso i risparmiatori. L'operazio ne è fallita anche perette i |»dubbio che. con gli attuali tassi calanti di profitto, le *saH etnefaatoprafiche avreb!*t>e*6 potuto garantire un reddito sufficiente per soddisfare l'investimento dei risparmiatori. E' rimasta, perciò, solo la carta americana, rappresentala da una cojnpagnia emergente, che produce in media 10-12 film all'anno (tra cui Maria's Lovers. distribuita in Italia dall'Italnoleggio), ansiosa di vincere una sfida che, finora, ha prodotto solo perdenti. Ugo Bertone Nastassja Kinski in una scena di «Maria's lovers», il film della Camion che ha aperto la Mostra del cinema di Venezia