Fantacronache di Stefano Reggiani di Stefano Reggiani

Fantacronache di Stefano Reggiani Fantacronache di Stefano Reggiani Venerdì 28, contro i miliardari. — Il problema di Craxi è semplice: come conciliare la prudente amministrazione con la buona demagogia d'una volta. L'introduzione della lira pesante, promessa per quest'anno, otterrà l'effetto di eliminare senza fatica i miliardari, che in Italia cominciavano a essere troppi. Se una lira pesante varrà mille lire attuali, un miliardo diventerà un milione. Quella vasta categoria di persone che oggi possiede, non si sa come, da uno a mille miliardi, non sarà più considerata miliardaria, ma milionaria, con una opportuna riduzione delle differenze sociali e dell'arroganza che sempre accompagna le fortune troppo rapide ed esorbitanti. I ricconi non saranno più un dramma per il fisco (su cento ufficiali ce ne sono mille nascosti), ma somiglieranno ai patetici disegni di Novello: il commendator Frugali — vestito leggermente stazionato c penna biro al taschino —, festeggia, attorniato dai nipoti, il suo primo milione. Un milione, cosa vuoi che sia? Sorridono indulgenti anche i camerieri del ristorante La Pergola dove il commendatore ha tenuto il pranzo celebrativo. Craxi potrà andare in televisione c dichiarare nel suo nuovo stile amabile ed esitante: «liceo, fieni, hem, con una riforma che non costa nulla, abbiamo abolito Io scandalo più vistoso dell'economia italiana, l'incontrollato e allarmante proliferare dei miliardari». Sabato 29, e i piccoli risparmiatori? — Se con la lira pesante spariranno i miliardari c non si vedranno più le loro imbarazzanti fotografie con i più vulnerabili uomini politici, non ci sarà pericolo anche per i piccoli risparmiatori? No, l'abile riforma di Craxi potenzierà, nei risparmi, proprio la piccolezza. «Vedi quello? E' il cavalier De Carolis, ha lavo- Craxi abolirà i ricchi rato una vita, ma adesso ha in banca cinquantamila lire». Domenica 30, lo scialo obbligatorio. — E poi, francamente non se ne può più delle note di ristorante che superano un salario medio, delle bottiglie di champagne che sbandierano cartellini con sei zeri, dei cenoni di Capodanno al modico prezzo di trecentomila a coperto. Sembra un'impudica gara di salto in alto. La riforma di Craxi ci consentirà un attimo di respiro. «Bravo, sei andato al tradizionale cenone. E quanto hai speso? Trecento lire? Una miseria, neanche una vecchia corsa in autobus». Lunedi 31, il solitario Pertini. — Dicono che il presidente, dopo aver registrato il messaggio di Capodanno, se ne sia stato solitario davanti alla tv per riguardarsi e risentirsi. Certo, solo lui sa che cosa gli costano le parole, con che animo affronta il ricorrente discorso delle stragi e delle colpe (sempre gli stessi? o qualche delinquente apprendista?). In giro, sembra ci sia una certa disattenzione, una stracca disattenzione, come chi, giudicando illusoria la richiesta di giustizia, si rifugi nella rassegnazione di principio. Vale a dire: la democrazia è il più esposto dei regimi, si fonda sulla fiducia reciproca, ognuno può entrare con le sue bombe, ognuno può usare vilmente le bombe che ha in casa. Martedì 1, ma c'è un limite. — Magari tra l'aver giustizia e il non far nulla c'è lina via di mezzo. Mentre uomini politici e commentatori lanciano avvertimenti assai imprecisi (c'entra Israele; no, è stata la Cia; no, c'è la mano del Kgb; no, sono i palestinesi; sì, sono slati tutti insieme, neonazisti compresi) sarebbe utile qualche debole forma di vigilanza. Ci si aspetterebbe almeno la presenza di un paio di agenti della polizia ferroviaria in capo e in coda ai treni che partono sul tratto Firenze-Bologna. Ci si aspetterebbe un paio di soldati all'ingresso delle gallerie. Mercoledì 2, la verità di spalle. — Nel lodevole proposito di trovare la verità, siamo tuttavia arrivati al grottesco. L'ultimo identikit del presunto attentatore al treno ritrac un uomo di spalle, assolutamente anonimo, assolutamente irriconoscibile. E' il primo identikit senza volto, un brutto simbolo dell'assassino ignoto che sta insanguinando il paese da anni e ora può farsi pubblicamente beffe dei ricercatori presentandosi di spalle. Giovedì 3, piccoli diversivi. — Per fortuna, si trova sempre il modo di unificare gli sparsi sentimenti di allarme al grado più modesto. Adesso è l'ambigua minaccia del redditomctro con valore retroattivo. Un po' di panico, qualche nervoso interrogativo da parte dei contribuenti onesti, da parte dei lavoratori dipendenti: non bisognerà rifare tutte le denunce dei redditi? non sarà un modo per tenerci occupati? (Il redditometro era stato giudicato inutile, un giocattolo per i tempi magri come i Quiz dei rotocalchi).

Persone citate: Craxi, De Carolis, La Pergola, Pertini

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Israele, Italia, Novello