Sprechi Ce© nel Terzo Mondo di Renato Proni

Sprechi Ce© nel Terzo Mondo La Corte dei conti europea denuncia gravi ritardi negli aiuti Sprechi Ce© nel Terzo Mondo dal nostro corrispondente BRUXELLES — Proprio mentre 11 mondo guarda sgomento alle vittime che miete la carestia in alcuni Paesi africani, la Corte dei conti della Comunità economica europea, in un rapporto reso noto ieri, denuncia gravi carenze nel meccanismo di aiuti europei d'emergenza nel settore alimentare. Già da tempo la Cee è accusata di usare lo strumento degli aiuti alimentari alle popolazioni affamate per sbarazzarsi di costose eccedenze di latte, di burro e di cereali a tutto profitto degli agricoltori. Altre critiche sono state mosse dai giornali e dall'opinione pubblica perché gli aiuti alimentari per l'Etiopia saranno a carico del bilancio già magro di assistenza alimentare per il Terzo Mondo. Ora, la Corte dei conti comunitaria afferma che l'aiuto alimentare della Cee ai Paesi bisognosi arriva in ritardo rispetto alle urgenti necessità del momento e talvolta viene distribuito In stato avariato. I ritardi appaiono straordinari, quando non sono criminosi. Dal momento in cui la decisione è presa a Bruxelles di fare arrivare a un Paese colpito dalla carestia una determinata quantità di latte In polvere o di burro al giorno in cui viene distribuito passa, in media, un anno. Occorrono, invece, sette mesi «soltanto, per fare arrivare a destinazione i carichi di cereali dall'Europa. Questi ritardi, inevitabilmente, costano sofferenze e talvolta provocano morti per fame. La Corte dei conti europea avanza alcuni esempi sull' inefficienza del sistema di aiuti. Nel 1983, l'Etiopia ha ricevuto dalla Comunità soltanto la metà delle 40 mila tonnellate di cereali per le quali la Cee si era impegnata, benché la carestia già stesse devastando intere regioni del Paese. Nello stesso anno, i Paesi del Sahcl associati alla Cee grazie al trattato di Lomè dovevano ricevere 80 mila tonnellate di cereali per sopravvivere. Invece, ne hanno ricevute soltanto 7000, meno di un decimo. Ci sono poi carichi di generi alimentari che finiscono a popolazioni non abituate a quel tipo di derrate e quindi vengono respinti o restano inutilizzati. La Corte dei conti cita 11 caso di un carico di farina che impiegò otto mesi per essere sbarcato a Gibuti. Il ministro della Sanità locale dichiarò il carico avariato e inadatto al consumo umano, contrariamente al giudizio nei laboratori di analisi del Belgio. Alla fine, la farina ricomparve, a un anno e più dalla sua spedizione, nel porto di Mombasa, nel Kenya, ove fu messa allo stoccaggio per altri nove mesi. Due anni dopo la sua spedizione dall' Europa, la farina, avariata o no, fu finalmente consegnata allo Zaire e messa regolarmente in vendita al pubblico. La Corte dei conti europea sollecita la Commissione Cee a organizzare in modo più efficace, controllandone tempi e modi di realizzazione, 1 programmi di assistenza al Ter¬ zo Mondo. Renato Proni