I ministri sollecitano assunzioni di agenti di Guido Rampoldi

I ministri sollecitano assunzioni di agenti Dal Consiglio di gabinetto fiducia ai servizi segreti I ministri sollecitano assunzioni di agenti ROMA — Inaugurando il 1985 con una riunione del Consiglio di gabinetto dedicata quasi esclusivamente alla strage di Natale, il governo ha deciso di accelerare l'iter per il potenziamento delle forze dell'ordine (21.500 nuove assunzioni) e ha riconfermato la fiducia ai servizi segreti. Spadolini entrando a Palazzo Chigi e Scalfaro uscendone, hanno liquidato con poche battute la sortita a sorpresa del capogruppo socialista alla Camera, Rino Formica, che in un'intervista aveva avanzato il sospetto che gli apparati di sicurezza Italiani fossero di fatto pilotati dalla Nato. Tesi, quella di Formica, che nessun altro esponente socialista ha ripreso e che al Viminale viene messa in relazione più che altro agli equilibri interni al psi. Protocolli segreti che condizionano i nostri 007? Spadolini, ministro della Difesa, ha tagliato corto: 'Non mi risulta alcuna subalternità dei vostri servizi... questa polemica è quantomeno inopportuna, perché rischia di farci litigare s. problemi inesistenti, e di indebolire quello cìie in passato è stato il fronte comune contro il terrorismo vecchio e nuovo». Scalfaro si è rifatto alla dichiarazione di Spadolini e ha aggiunto: non esiste neppure l'ipotesi «che i nostri servizi non siano a disposizione soltanto delle leggi e del governo». Piena affidabilità, dunque. Ma altrettanta efficienza? Al contrario di altre nazioni, risponde il ministro dell'Interno, in Italia gli apparati di sicurezza non hanno alle spalle 50 anni di vita tranquilla. Ma dopo «deviazioni» e inquinamenti, dopo riforme e repulisti, oggi i servizi danno -assoluta garaìizia» anche per 'professionalità e impegno». I risultati sono arrivati, anche se il merito degli apparati di sicurezza è rimasto nell'ombra. E poi, neppure l'agguerritissima Cia aveva previsto l'at- tentato al diplomatico Hunt. nel 1984. firmato da Brigate rosse e terrorismo libanese. Ma i magistrati di Bologna sembrano diffidare di Sismi e Sisde, dopo esperienze infauste negli anni passati. Scalfaro evita la polemica, premette di non fidarsi di mezze frasi lette qua e là ed attribuite agli inquirenti bolognesi, e conclude: «Se gli uomini che incarnano lo Stalo dovessero mancare di fiducia reciproca, 10 Stato non sarebbe in buone mani». Il comunicato emesso da Palazzo Chigi riprende il tenore di queste considerazioni: «Il Consiglio di gabinetto — si legge — ha sottolineato 11 particolare impegno con il quale le forze dell'ordine e i servizi di informazione hanno svolto e stanno svolgendo i loro compiti istituzionali nell'ambito delle direttive del governo miranti a rafforzare la lotta contro il terrorismo interno e internazionale». La riunione è cominciata con una relazione di Scalfaro. Nelle indagini sulla strage non c'è nulla di nuovo. «Si seguono tutte le piste pensabili, nessuna finora è prevalsa». Però un'ipotesi «viene presa Guido Rampoldi (Continua a pagina 2 in settima colonna)

Persone citate: Formica, Hunt, Rino Formica, Scalfaro, Spadolini

Luoghi citati: Bologna, Italia, Roma