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Fracci: «Con Zeffirelli sarò un'Odile senza tutù» La ballerina parla del «Lago dei cigni» alla Scala dal 19 Fracci: «Con Zeffirelli sarò un'Odile senza tutù» FIRENZE — Tutina di maglia rosa, capelli trattenuti In una crocchia dalla quale ormal sfuggono ciuffi ribelli: Carla Fracci accetta di rispondere a qualche domanda durante una brevissima pausa delle prove del balletto Ancora Diaghilev, che andrà in scena al Teatro Comunale domani sera. Lo spettacolo è costituito da: Ancora Diaghilev ovvero le prove de il sole di messanotte, commedia con ballo di Beppe Menegatti, testi e documenti di Silvia Maria Brasca, musiche di Korsakov, Debussy, Chopin, Stravinsky, coreografie di Rodrlgues, Foklne, Nijinskij, scene e costumi e regia di Menegatti (interpreti, oltre alla Fracci, Denis Oanio, Oheorghe Iancu, Virginio Gazzolo, Franco di Francescantonio, Lodovico Durst, Carla Barston); La bottega fantastica, musica di Rossini e Respighi, coreografia di Massino, scene c costumi di Derain (con Marga Nativo c Lorca Massino, solisti del corpo di ballo del Maggio musicale fiorentino, corpo di ballo del Maggio, maitre de ballet Dianuta Piaseka, direttore dell'allestimento Raoul Farolfi). •Le dispiace se sto seduta in terra?- dice Carla Fracci, mentre si massaggia i muscoli dei polpacci e le caviglie. Per carità, nessun problema. Dopo questo impegno fiorentino, Carla Fracci andrà a Milano per ballare II lago del cigni con la regia e le scene di Franco Zeffirelli. E' la prima volta che lavora con Zeffirelli? •Ho fatto tanti anni fa, quando ero ancora una ragazza, una piccola cosa con la Callas e Zeffirelli era il regista. Facevo parte del contorno di giovani accanto alla famosa, grande Maria. Quello di Milano sarà il primo impegno ad alto livello con lui». Sa già come imposterà la regia de // lago dei cigni? • Certamente, ho già cominciato a collaborare. Si è parlato a lungo e questo io lo ritengo importante. Franco lo amo molto, lo stimo molto, è un amico caro, un artista importante. E io ritengo determinante collaborare sia con il coreografo sia con il regista di uno spettacolo. Anche perché è giusto che ci sia uno scambio reciproco d'idee. Un artista ha anche la sua personalità, per questo il discorso con la gente con la quale deve lavorare è importante». Quando comincerà le prove a Milano? 'Appena finito qui a Firenze, tornerò a Milano il 9. Comunque con Zeffirelli mi sono già incontrata proprio qui a Firenze. Gli ho esposto alcune mie idee, gli ho chiesto delle cose e infatti mi ha detto che si sistemeranno». Che cosa gli ha chiesto? ^Sentivo che, da quello che ho già provato coreograficamente, c'erano delle aggiunte da fare proprio perché drammaturgicamente la storia si capisse meglio, sempre rispettando il libretto di Franco, perché lui ha scritto questo copione. Io sentivo la man¬ canza di un fatto musicale e ne ho discusso con lui. Questo intendo quando parlo di rapporto di collaborazione e in effetti adesso tutto è sistemato». Qual è la caratteristica particolare nella regia di Zeffirelli per questo spettacolo? .Ha tolto completamente il tutù. Le fanciulle trasformate in cigno saranno veramente delle fanciulle con degli abiti, mai in tutù...». Sta parlando di questo con un sorriso: ha qualche perplessità? «No, no, assolutamente. Perché la storia effettivamente è cosi. !n fondo le cose bisogna anche farle, bisogna andare avanti, bisogna tentare. Certo c'è una tradizione, è chiaro che il pubblico è abituato col tutù. Qui però c'è un capovolgimento in tutta la sequenza. I ruoli, per esempio, sono divisi in due. Di solito la ballerina fa due parti: Odette e Odile, lo invece farò solo Odile e Odette la farà l'Alessandra Ferri. Trovo lutto questo interessante. Poi si spera sempre che vada bene, che il pubblico accetti». Essere in due a fare un ruolo di solito affidato ad una sola ballerina può creare dei problemi? -Io credo die questo faccia entrare in gioco degli elementi di competizione ed è bello, importante, può stimolare di più un artista». Francesco Matteini