Abbattuti centinaia di bovini colpiti da una epidemia di afta

Abbattuti centinaia di bovini colpiti da una epidemia di afta Chiusi tutti i mercati di bestiame nel Cuneese e nel Bresciano Abbattuti centinaia di bovini colpiti da una epidemia di afta Milioni di danni per gli allevatori ma la Cee rimborserà T80% del valore commerciale di ogni animale CUNEO — Trecento capi di bovini abbattuti. Le carcasse sepolte per evitare le epidemie. Tutti i mercati del bestiame del Cuneese, del Bresciano, del Torinese e di Sorrento sono stati chiusi per evitare altri contagi. Sembra quasi un bollettino di guerra. E, in realtà, l'afta epizootica suscita preoccupazione e inquietudine nelle aree più colpite ma anche in altre zone. I riflessi economici per il settore zootecnico sono molto gravi, anche se la Cee rifonderà l'80% del valore commerciale di ogni animale abbattuto. Solo a Cuneo ogni lunedi si vendono duemila capi di bovini. -Tutto è cominciato a Modena — dicono gli allevatori — , qualdie settimana fa. Da li l'epidemia si ? estesa in altre regioni. Forse il contagio e dovuto ai camici infetti di chi si è recato in Emilia per la compravendita o a qualche animale non sufficientemente lavato-. Qualcuno (soprattutto a Brescia) sostiene che 1' afta è stata portata dal bestiame venuto dai Paesi dell' Est: «/ certificati di vaccinaeione non sono veritieri. Bisogna intensificare i controlli'. I poli dell'epidemia, almeno nel Cuneese. sono due centri: Boschetti di Centallo e Santa Cristina di Tarantasca. La prima misura adottata dalle autorità sanitarie è la chiusura dei mercati a tempo indeterminato. I controlli sono stati estesi in una decina di paesi della provincia di Cuneo. -Dopo trentacinque anni — ricorda un anziano allevatore — l'afta è tornata a colpire. Già allora aveva falcidiato gli allevamenti di bestiame*. L' aDbattimento dei primi 150 capi di bovini della razza piemontese ha provocato un danno superiore ai 400 milioni. Avverte Bartolomeo Bovctti, direttore dell'associazione provinciale allevatori: «Se saranno accertati altri focolai. dovranno essere abbattuti immediatamente gli animali infetti. Non possiamo mettere in pericolo il futuro di tanti agricoltori*. L'area colpita dall'afta ha un patrimonio di settantamila capi bovini. Gli esperti consigliano agli allevatori cunecsi di vaccinare tutto il be¬ stiame e di stendere attorno alle stalle tappeti di calce come disinfettante. Anche nell'area torinese sono stati chiusi i mercati (Moncalierl, Chivasso e Carmagnola). Le autorità hanno vietato le fiere ma è consentita la commercializzazione degli animali provvisti di cer- tiflcato. Dovrebbero esserci poche ripercussioni sul mercato torinese porche una buona parte del bestiame proviene dalla provincia di Alessandria (i due terzi) e dalla Francia. Infine, Brescia. Qui sono stati Individuati due focolai di infezione: quelli di Montichiari e di Rovato dove hanno chiuso anche i mercati. Finora sono stati abbattuti 150 capi di bovini. Il paese più colpito è Bagnolo Mella con tre stalle invase dall'epidemia di afta. Gli animali abbattuti sono stati cosparsi di una sostanza chimica che evita le esalazioni e l'inquinamento sotterraneo. Quattro unità sanitarie sono interessate al fenomeno. Gli abbattimenti, in alcuni casi, non erano necessari ma le autorità spiegano che questo provvedimento fa parte degli accordi di Bruxelles. Gli animali, anche se curati e guariti, sarebbero portatori del virus. 4 Oli allevatori bresciani mettono sotto accusa le importazioni dai Paesi dell'Est. •Fortunatamente il 90 per cento dei capi esistenti nella provincia — sostengono — era già stato vaccinato, altrimenti sarebbe stata una vera ecatombe-. In tutte le arce colpite dall' afta, comunque, le autorità raccomandano la massima sorveglianza. A parte le accuse o le ipotesi sulla provenienza dell'epidemia, gli esperti stanno cercando di stabilire con precisione l'origine del morbo. r. s.

Persone citate: Boschetti