S3BHH ■ Ri ■ ■ _ _ _ fi»* _ Tokyo scopre la nuova mafia di Renata Pisu

 S3BHH ■ Ri ■ ■ _ _ _ fi»* _ Tokyo scopre la nuova mafia Ai padrini emergenti non bastano più le tangenti degli «intoccabili» e della manodopera coreana S3BHH ■ Ri ■ ■ _ _ _ fi»* _ Tokyo scopre la nuova mafia L'assassinio (per errore) del regista Sato Mitsuo, che stava girando un documentario su un quartiere dominato dalla malavita, ha acceso la battaglia tra «Nuova Sinistra» e «yakuza» - Ma i vecchi capi, che non hanno mai accettato il traffico della droga, perdono terreno - Giovani mafiosi assicurano il servizio d'ordine nelle assemblee di azionisti r^^R0CTof^NDENIE dicembre, DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — Il 22 dicembre, nel quartiere di Taito-ku. un informe ghetto all'estrema periferia di Tokyo dove vivono in condizioni di estrema miseria e precarietà gli emarginati di un Paese che in pochi decenni è diventato la seconda potenza industriale del mondo, un uomo è stato ucciso a colpi di pugnale. Sato Mitsuo, la vittima, era un regista cinematografico socialmente impegnato che aveva deciso di girare un documentarlo sulle condizioni di vita del ghetto di Taito-ku e in particolare sul barakunin, la casta di «intoccabili» la cui presenza assai cospicua (sono circa 3 milioni) viene ignorata e i cui problemi non vengono nemmeno affrontati, nemmeno accennati, nel Giappone dell'opulenza. E' come se l'intero Giappone avesse operato una sorta di rimozione nei confronti di questi «negri» interni, 1 quali tuttavia sono giapponesi purosangue, per niente e in niente diversi dagli altri, se non per 11 fatto che trecento anni fa vennero schedati come casta inferiore e, nono- stante l'abolizione delle caste di un secolo fa, ancora subiscono le conseguenze dell'antica discriminazione. Emigrati dalle campagne e dai villaggi nella grande Tokyo, all'epoca del boom edilizio che si ebbe per le Olimpiadi del 1960, i barakunin, assieme al coreani, fornirono la manovalanza a buon mercato. Da allora le loro condizioni di vita non sono affatto migliorate, anzi si è aggravata la sudditanza di questi emarginati nel confronti degli yakma. i potenti mafiosi del Giappone, i quali percepiscono una forte tangente sulla paga giornaliera di ogni barakunin o di ogni coreano da loro «protetto» e da loro dipendente per ogni Ìnfimo e. sottopagato lavoro. Senza pagare gli yakma e senza sottostare alle loro estorsioni, niente lavoro. In ottobre un gruppo della «Nuova Sinistra», in maggioranza composto da universitari, decise di intervenire per impedire che questi emarginati fossero costretti a dipendere totalmente dagli yakuza I quali si dice siano a loro volta legati e dipendenti da organizzazioni di destra. A Taito-ku, 1 due gruppi, quello della «Nuova Sinistra» e quello dei mafiosi, si diedero battaglia per le strade. Intervenne la polizia e arrestò il capo dei mafiosi, Tsutsui, che venne rilasciato dopo poche settimane. Ma Tsutsui aveva giurato di vendicarsi uccidendo il capo della «Nuova Sinistra». II 22 dicembre mentre il regista Sato Mitsuo stava girando il suo documentarlo su Taito-ku, Tsutsui lo ha colpito a pugnalate, scambiandolo per un leader della «Nuova Sinistra». L'assassinio dì Sato Mitsuo ha fatto esplodere il furore degli abitanti del ghetto. Il 24 dicembre la «Nuova Sinistra» ha invitato tutta la gente del quartiere a partecipare a una cerimonia funebre per •consolare l'anima» di Sato Mitsuo, ma subito dopo il rito la folla si è scatenata, dando alle fiamme automobili e pullman, scagliando pietre contro la polizia subito intervenuta in forze per sedare il tumulto ma anche, almeno cosi si dice, per Impedire che la battaglia popolare contro gli yakma della zona degenerasse. In poche parole, si sospetta che la polizia abbia un occhio di riguardo nei confronti degli yakma. A Taito-ku l'ordine non è stato ristabilito ancora del tutto, per le feste di fine d' anno si è avuta una tregua, ma tutto lascia prevedere che yakuza e barakunin, spalleggiati dagli altri emarginati, continueranno a darsi battaglia. Gli yakma sono tuttavia un'organizzazione assai po¬ tente e temibile, dal troppi interessi e Intrallazzi economici e dai troppi legami ad alto livello, per potere essere facilmente scacciati sia pure da un misero quartiere còme Taito-ku, dove le tangenti che percepiscono dai lavoratori giornalieri sono ben poca cosa rispetto al volume d'affari globale della «onorata socie W» giapponese. La malavita organizzata non è un fenomeno sotterraneo in Giap- pone ma piuttosto istituzionalizzato. Gli yakuza, nome che deriva da un gioco di carte giapponese in cui yakuza Ìndica il punto più basso, non si nascondono, anzi. Quando pochi mesi fa mori lo oyabun (nome che significa «figura paterna», noi diremmo «padrino») di una delle bande più potenti di yakuea, forte di ben 10 mila membri, ai suoi funerali parteciparono alti esponenti del mondo politico, economico e finanziarlo, nonché famosi attori e altra «bella gente». Ma non basta: quando venne nominato il suo successore la cerimonia venne trasmessa In diretta dalla televisione nazionale e il nuovo «padrino» fu rispettosamente intervistato assieme al suol più stretti aiutanti, fatto che suscitò varie proteste perché a molti giapponesi questa «pubblicità» del crimine, che può anche esse-, re Intesa come riconoscimento ufficiale del ruolo sociale degli yakma, appare In evidente contrasto con 1 dettami di una civile e democratica società. C'è d'altra parte chi sostiene che gli yakma. i quali si rifanno al codice d' onore degli antichi samurai e, almeno a parole, si dichiarano rispettosi di valori come la cavalleria e la nobiltà d' animo disinteressata, hanno avuto il merito di tener lontane dal Giappone le droghe pesanti. I «padrini» tradizionali considerano infatti 11 commercio della droga come Indegno. Uno dei più potenti «padrini» del Giappone, Kazuo Taoka, ammazzato tre anni fa da una banda rivale di yakma, era stato uno del promotori della campagna contro l'uso della droga. Tuttavia il traffico delle anfetamine, 11 tipo di droga più diffuso in Giappone, è in mano agli yakuea. Tutti lo sanno, polizia compresa, eppure nes¬ ««« -padrino, di rispetto 1 mai ammesso che la propr sun «padrino» di rispetto ha mai ammesso che la propria banda si dedichi a questo traffico 'Vergognoso»: la colpa è sempre di una banda rivale di yakuea degenerati che hanno dimenticato i valori etici del giri (dovere) e del ninjo (spirito umanitario). Il fatto è che sempre più numerosi sono i giovani yakuea che rifiutano il codice tradizionale della malavita e sono disposti a fare qualsiasi cosa purché renda. •Non ci danno più retta», ha detto deluso un ispettore di polizia di Tokyo, pochi giorni fa. Stesso lamento si è udito da un «padrino» vecchio stile. «/ nostri kobun (vuol dire figli, piccoli, picciotti insomma) rifiutano lealtà e obbedienza, così il nostro potere che si fonda su un sentimento paterno di benevolenza viene messo in pericolo. Se un capo non riesce a distribuire abbastanza soldi, addio lealtà». Il passaggio ormai in atto dalla malavita vecchio stile e dal tradizionali yakma, temuti e ammirati eroi di tanti film, alla malavita moderna con legami internazionali, preoccupa la polizia giapponese. I nuovi yakma si stanno «evolvendo» con l'evolversi della società e dell'economia giapponesi. Ora pare che uno del servizi offerti dagli yakuza sia svolgere 11 «serico d' ordine» alle assemblee di azionisti. Se un azionista osa fare domande indiscrete, subito gli si avvicina un giovanotto il quale gli sussurra in un orecchio che sarebbe meglio che se ne stesse zitto. Beninteso, se ci tiene alla sua salute e a quella dei suoi familiari. Renata Pisu

Persone citate: Intesa, Kazuo Taoka, Sato Mitsuo