Alice, specchio elettronico

Alice, specchio elettronico Una grande novità dalla Francia: la moda passe al computer Alice, specchio elettronico Nella boutique, il cliente imposta su una tastiera modello e taglia, e si «vede» con l'abito indosso PARIGI — Si chiama Alice, ma lo definiscono già «specchio delle meraviglie». Come il nome, il suo impiego evoca stupori e magie: Alice permette di provare abiti senza indossarli. L'ha inventato un francese gioviale e geniale, Jean-Claude Bourdier; americani e giapponesi se lo contendono; i francesi, dopo esitazioni e qualche freddezza, prevedono un boom nei prossimi mesi. L'avvio — un presagio, forse — della boutique elettronica dell'Anno Duemila. Funziona cosi: nello sgabuzzino delle prove, di quelli che ogni negozio d'abbigliamento possiede, uno specchio a grandezza d'uomo nasconde un proiettore per diapositive e un piccolo computer, che il cliente imposta da solo, su una tastiera. Gli ordini (modello, taglia, necessità e particolarità eventuali) sono eseguiti in un attimo: Alice proletta l'abito scelto, chi sta davanti allo specchio si vede come se quell'abito lo indossasse davvero. Invece, soltanto la testa viene riflessa, tutto il resto è sovrlmpresso, e può essere modificato o sostituito a piacere. In mezz'ora, è possibile provare un centinaio di vestiti. Volendo, tutti quelli che il negozio può offrire; e anche di più, l'intera produzione di un grande sarto, gli stock di un grande magazzino. Basta averli fotografati prima. Alice è nata da oltre due anni, ma l'invenzione è rimasta a lungo nel cassetto. Fino a quando, la primavera scorsa, Bourdier l'ha presentata al Museo del Costume di Parigi: è stata subito adottata, e oggi tutti possono vedersi nello •specchio delle meraviglie» in abiti d'epoca. Una dimostrazione in terra americana l'ha consacrata. Quando i Magazzini Bloomlngdale di New York, entu¬ siasti, hanno proposto un grosso contratto, l'orgoglio nazionale ha avuto un sussulto. E anche 1 francesi si sono accorti della magia di Alice. Tutto è diventato improvvisamente più facile: un grande gruppo commerciale ha acquistato 1 primi sei esemplari, a 135 mila franchi (27 milioni di lire) l'uno. L' Ecole Natlonale de Création Industrlelle ha messo a disposizione dell'inventore personale e locali per aiutarlo a realizzare un nuovo modello, più sofisticato. E un'associazione di ottici ha chiesto uno «specchio magico» che consenta di provare tutte le montature d'occhiali che il mercato può offrire. Ultimi sono arrivati 1 giapponesi. Ma hanno fatto le cose in grande: Alice se la fabbricheranno da soli, a centinaia di esemplari, su licenza. e. n.

Luoghi citati: Francia, New York, Parigi