Anche a Cremi stipendio ridotto Gaspari assicura: rimedieremo di Eugenio Palmieri

Anche a Cremi stipendio ridotto Gaspari assicura: rimedieremo I ministri accomunati ai dirigenti statali e ai docenti universitari Anche a Cremi stipendio ridotto Gaspari assicura: rimedieremo II titolare della Funzione pubblica promette un decreto legge per confermare gli aumenti decaduti (ma non per concederne di nuovi) - I sindacati convocati T8 gennaio - Si minaccia uno sciopero bianco ROMA — Anche il presidente del Consiglio rischia di avere a gennaio lo stipendio dimezzato come dirigente dello Stato: 35 milioni anziché 70 milioni annui lordi. E cosi 1 ministri e i sottosegretari che attualmente percepiscono rispettivamente 49 milioni e mezzo e 44 milioni e 850 mila lire. Stipendi annui lordi, si intende, ai quali vanno aggiunte le indennità parlamentari che ammontano, rimborsi spese compresi, intorno a 70 milioni annui. Dormono invece sonni tranquilli i magistrati, sganciati dal trattamento dei dirigenti dello Stato, tanto che, ad esempio, il primo presidente della Cassazione continuerà ad incassare più di Craxi: 84 milioni e 200 mila lire annui al lordo delle tasse. Ma il ministro della Funzione pubblica assicura che non si arriverà agli stipendi tagliati dì oltre il 54 per cento cosi come denunciato dai sindacati dei dirigenti: .Non esiste — ci ha risposto Gaspari — é una fantasia. Si può immaginare una situazione del genere: che non paghiamo gli stipendi come dovremmo? E' un falso allarme, la realtà è che i dirigenti vogliono gli aumenti, questo è il punto-. Il governo, aggiunge Gaspari, è pronto a rimediare all'emergenza con un decreto legge che confermi i livelli retributivi attuali, ma non a concedere aumenti: «Questo secondo aspetto è previsto in un disegno di legge all'esame del Parlamento sulla riforma della dirigenza e che ha già fatto passi avanti. Gli adeguamenti, come loro chiedono, sono impossibili e per di più ingiustificati, perché le loro funzioni, senza riforma, rimangono quelle che sono». Gaspari ritiene che i nuovi stipendi vadano legati ad una nuova, professionalità: «Per 1 diripenti dello Stato si tratterà di arrivare gradualmente nel tempo ad un trattamento riferibile a quello dei manager delle partecipazioni statali: Ma i sindacati del dirigenti e dei professori universitari ! ! non demordono e metteranno le carte in tavola l'8 gennaio. Sono stati convocati a Palazzo Chigi dal braccio destro di Craxi, il prof. Amato, che insieme al ministro Gaspari e al responsabile del Bilancio Romita (non è esclusa la presenza del titolare del Tesoro, Gorla) discuterà l'intera questione. Alla Dirstat, la sigla che raccoglie il maggior numero di consensi fra i dirigenti statali, si sostiene che i problemi sono due: l'urgenza di ristabilire la situazione venuta meno U 31 dicembre visto che dal '72 1 miglioramenti retributivi venivano fatti a titolo di acconto con un decreto a cadenza annuale e che in questo caso non è stato rinnovato con una perdita secca di oltre il 50 per cento; il nuovo decreto dovrà contenere anche ulteriori miglioramenti per una busta paga più pesante. • Poiché il nostro con¬ tratto è triennale — aggiungono alla Dirstat — chiediamo al governo che tenga conto del tasso di inflazione programmato nell'85, nell'86 e nell'87. Un 27 per cento al quale va aggiunto un 40 per cento per la perdita di potere d'acquisto subita dalla nostra bustapaga negli ultimi dodici anni rispetto all'indice Istat-. La posizione espressa dal ministro Gaspari sembra assai poco conciliabile con le richieste che 11 «comitato permanente" porterà nei prossimi giorni a Palazzo Chigi. Dopo l'incontro con gli esponenti del governo le organizzazioni sindacali decideranno l'eventuale ricorso ad uno sciopero bianco che di fatto bloccherà 11 lavoro nei ministeri, nelle università, nelle ambasciate. Attualmente la proroga del trattamento economico dei dirigenti pubblici è contenu¬ ta In un secondo disegno di legge presentato da Gaspari con la validità di dodici mesi proprio per dar modo al Parlamento di approvare la riforma di cui si parla da anni. «La protesta dei dirigenti — aggiunge Gaspari — potrebbe servire a far passare rapidamente la riforma che risolverebbe anche i problemi economici che i dirìgenti hanno e che io conosco bene-. Secondo i sindacati non c'è tempo da perdere, almeno per quanto riguarda il ripristino della normativa in vigore prima del 31 dicembre: il Tesoro entro il 10 deve avere indicazioni precise per preparare i mandati di pagamento. .Entro il 10 o il 15 si vedrà. Nelle prossime ore — promette Gaspari — ne parlerò con il collega Goria e con il Ragioniere generale dello Stato. Ma non ci sarà alcuna decurtazione-. Eugenio Palmieri

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