Reagan ha definito i punti per trattare con i sovietici

Reagan ha definito i punti per trattare con i sovietici Da Shultz e Gromyko speranze per Ginevra in messaggi al Giappone Reagan ha definito i punti per trattare con i sovietici La piattaforma negoziale preparata ieri col segretario di Stato e con il capo del Pentagono DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Le proposte sul disarmo che Shultz presenterà a Gromyko lunedi prossimo a Ginevra non sono quelle sperate dall'Urss. Nel migliore dei casi, il segretario di Stato americano e il ministro degli Esteri sovietico riusciranno perciò a stabilire un programma di trattative future e a definirne la data e la località. Neppure la scelta del negoziatore americano rischia di essere molto gradita al Cremlino: In una intervista al Washington Post l'ambasciatore Paul Nitze ha dichiarato che, -per ragioni familiari», egli farà semplicemente da consigliere a Shultz, e l'autorevole quotidiano ha indicato nel generale Rowny il suo probabile sostituto. Nitze, un uomo ritenuto duttile, diresse due anni fa le trattative sulle armi di' teatro; Rowny, giudicato invece assai rigido, diresse quelle sulle armi strategiche. Indicazioni abbastanza precise sul plano americano sono emerse dalla riunione tenuta ieri dal presidente Reagan in California con Shultz, con il ministro della Difesa Weinberger e col direttore del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca McParlane. Una seconda riunione è attesa per domani, dopo l'incontro odierno del presidente, che si trova In California per le vacanze di Capodanno, col premier giapponese Nakasone. Sebbene i portavoce non abbiano fatto dichiarazioni ufficiali, il piano americano si articolerebbe In tre punti: 1) trattative congiunte sulle armi offensive, ossia sugli euromissili e sui missili balistici intercontinentali: verrebbe realizzato cosi il concetto dell'ombrello unico per gli SS-20 sovietici e i Pershing 2 e i Criiise americani da un lato, e per 1 supermissili di terra, i bombardieri e i sommergibili atomici dall'altro; 2) trattative separate ma parallele alle prime sulle armi difensive, cioè sulle armi anti-satellite (o A.S.A.T.) e sul programma Usa delle cosiddette «guerre stellari» (chiamato anche «scudo spaziale», e costituito da un soft-' sticato sistema di sbarramento a mezzo di laser e di altri prodotti di alta tecnologia militare); 3) preclusione di qualsiasi moratoria unilaterale americana prima o durante i negoziati. Gli Stati Uniti potrebbero consentire al congelamento degli esperimenti delle A.S.A.T. alla firma di un trattato, ma non acconsentiranno a quello delle ricerche sullo scudo spaziale. Se Shultz, che partirà sabato, presenterà davvero a Gromyko queste proposte, e se in futuro il negoziatore sarà Rowny, vorrà dire che il presidente Reagan ha optato1 per un compromesso tra 1 falchi e le colombe nel suo governo. Con l'Urss tesa a bloccare il programma delle armi spaziali, e restia a riprendere i negoziati sugli euromissili, un accordo si preannuncia difficile. Shultz avrebbe preferito fare concessioni iniziali, ad esemplo la moratoria sugli esperimenti delle armi, anti-satellitl. Nelle trattative sulle armi offensive, gli Stati Uniti sembrano disposti a una riduzione dei bombardieri e dei sommergibili atomici, settore In cui sono superiori, in cambio di una riduzione da parte dell'Urss dei missili balistici intercontinentali di terra, settore in cui sono più deboli. Prospetterebbero inoltre tagli sostanziosi, più che ai Cruise, al Pershing 2, che, sono considerati dai sovietici armi strategiche perché pos- ' sono raggiungere Mosca in 8- 10 minuti, purché venga smantellata buona parte degli SS-20, Nelle trattative sulle armi difensive, gli Stati Uniti sospenderebbero in pratica i collaudi del minimissile orbitale lanciato da un aereo In volo ad altissima quota (il prossimo è previsto a marzo). 11 minimissile è molto più efficace dei satelliti-killer sovietici, e a differenza di essi Ennio Carette . (Continua a pagina 2 in quatta colonna) - George Shultz