Dirìgenti statali e cattedratici da gennaio stipendio dimezzato di Eugenio Palmieri

Dirìgenti statali e cattedratici da gennaio stipendio dimezzato E' scaduta la norma che da dodici anni fissava miglioramenti retributivi Dirìgenti statali e cattedratici da gennaio stipendio dimezzato Per una dimenticanza non è stato rinnovato il decreto scaduto il 31 dicembre ROMA — I più irati hanno chiesto una sorta di marcia dei 36.000 per le vie di Roma, la stragrande maggioranza pare favorevole al primo sciopero generale unitario della categoria. I dirigenti dello Stato sono sul piede di guerra ed entro gennaio, se il governo non correrà subito ai ripari, minacciano di bloccare gli uffici dei ministeri, le aule delle università, lei aziende autonome. La protesta coinvolge ambasciatori, alti dirigenti dello Stato, professori universitari, segretari comunali e provinciali. Questa volta non c'entra la guerra del cappuccino, né l'uso un po' troppo disinvolto delle auto blu. La questione è altrettanto seria e tocca direttamente le tasche dei cosiddetti «burosaurl», gli alti burocrati dell'apparato pubblico: gli stipendi, forse già da questo mese, potrebbero essere decurtati di un buon 50 per cento. Per il governo e soprattutto per il ministro della Funzione pubblica, Gasparl, si deli nea la prima grossa grana del nuovo anno. La denuncia è stata fatta in questi giorni dai sindacati che raccolgono i maggiori consensi tra i dirigenti dello Stato e che si rico¬ noscono in un -comitato permanente» dove sono rappresentate varie sigle (Adigeas, Cnu, Dirstat, Uspur e Unscep). Il loro comunicato è stato redatto con toni molto duri. Tutto questo perché il 31 dicembre è venuta a scadere, senza che nel frattempo fosse ovviamente rinnovata, la normativa che negli ultimi dodici anni ha regolato i miglioramenti retributivi In altre parole se il governo non farà la sua parte, si creerebbe una situazione paradossale, affermano 1 sindacati: gli stipendi della categoria tornerebbero ai livelli del 1972. Per un primo dirigente la busta paga conterrebbe appena 5 milioni e 200.000 lire annue lorde (lo stipendio inl- zlale annuo lordo era all'inizio dell'83 secondo i dati della Ragioneria generale dello Stato di poco più di 10 milioni), per un ambasciatore 14 milioni annui lordi (nell'83 27 milioni). Secondo i sindacati del «comitato» costoro in questo caso rappresenterebbero moralmente, anche gli ufficiali superiori delle forze armate e quelli della polizia che non possono ricorrere allo sciopero Nel comunicato non' ci si limita a sottolineare la grave -dimenticanza» del potere politico ma si afferma che esso usa pesi e misure diverse per categorie che sulla carta dovrebbero godere degli stessi trattamenti e degli stessi benefici. Nel mirino vengono messi 1 magistrati, i deputati e i senatori nonché gli stessi funzionari degli uffici parlamentari -ai quali sono stati attribuiti miglioramenti di stipendio nella misura del 18 per cento». Per costoro, in sostanza, non sarebbe stato applicato il famoso -tetto» del tasso di inflazione programmato. Si tratterebbe di uno degli aspetti, e certamente non il più scandaloso, di quella giungla retributiva che finora ha retto Inossidabile a qualsiasi tentativo di riforma. Non è un caso che il disegno riformatore elaborato anni fa da un ex ministro e famoso tecnico come il prof. Giannini (che tentava di riportare efficienza in un apparato Inadeguato ad uno Stato Industriale) sia rimasto lettera morta per le resistenze, va ricordato, incontrate anche fra gli alti burocrati. Stipendi dimezzati a partire da gennaio? Il «comitato» ritiene che con un po' di buona volontà si possa ancora affrontare l'emergenza. Come? Attraverso un decreto legge che prolunghi la situazione esistente al 31 dicembre dell'84 fino all'entrata in vigore del nuovo ordinamento sulla dirigenza. Il provvedimento Interesserebbe, secondo le cifre diffuse dai sindacati, 36.000 dirigenti su oltre 2 milioni di persone che sono occupate nei ministeri, alla presidenza del Consiglio, nell'amministrazione dei Monopoli,' nell'azienda autonoma delle strade, nell'amministrazione delle poste e delle telecomunicazioni, nell'azienda di Stato per 1 servizi telefonici, nelle ferrovie. Eugenio Palmieri

Persone citate: Giannini

Luoghi citati: Roma