Pertini: per le cinque stragi il popolo chiede giustizia di Luca Giurato

Pertini: per le cinque stragi il popolo chiede giustizia Il messaggio della notte di Capodanno del presidente della Repubblica Pertini: per le cinque stragi il popolo chiede giustizia «Condivido le proteste dei familiari delle vittime» - «1 nuovi servizi non si fermino ad indagare soltanto in Italia» - «Se l'economia è in piena ripresa, si combatta ora la disoccupazione» ROMA — E' un messaggio denso di considerazioni realiste, a volte dure e crude, quello che Pertini ha rivolto al Paese la notte di Capodanno. Per 11 terrorismo, e soprattutto per le -cinque stragi ette portano lo stesso marchio di infamia-', Pertini ha chiesto che i servizi segreti, oggi rinnovati, facciano 11 loro dovere, indagando non solo in Italia ma in tutte le direzioni. «Mi hanno detto che vi sono persone molto valide, oneste. Gli antichi servizi segreti erano inguinali dalla P2, questa associazione a delinquere. I nuovi servizi segreti non si fermino ad indagare in Italia, vadano anche all'estero, perché probabilmente la sede centrale di questi terroristi si trova all'estero». Da sempre, Pertini è convinto che i burattinai degli attentati che avvengono nel nostro Paese vivano e operino all'estero. In contrasto con certi magistrati che hanno criticato dopo la strage di Bologna 1 servizi segreti rinnovati, ha voluto confermare questa sua tesi anche in quello che dovrebbe essere l'ultimo messaggio da Presidente se nel luglio prossimo deciderà di non ripresentarsl. Per l'economia, il Presidente non ha dubbi: 11 problema più grave è l'occupazione, in particolare quella dei giovani. E' un problema che va risolto presto e bene. Il capo dello Stato cita 11 presidente del Consiglio e gli industriali che affermano che le cose in economia oggi vanno meglio: «£ allora, se l'economia è in piena ripresa, si cerchi di combattere la disoccupazione». E' una esortazione diretta: e anche polemica: appare chiaro che, per il dramma dell'occupazione, il Presidente sia convinto che, ad ogni livello, non sia stato fatto a sufficienza. Ma l'esortazione più diretta e preoccupata è rivolta all'altro grande dramma Italiano: da 15 anni, i colpevoli di tante stragi non sono mai stati assicurati alla giustizia. « Cinque stragi abbiamo avuto — ha esclamato il Presidente all'inizio del suo messaggio, registrato dalla tv e dalla radio nel salottino del Centro alpino dei carabinieri di Selva —. / responsabili non sono stati ancora assicurati alla giustizia. Iparenti delle vittime, il popolò italiano non chiedono, come qualcuno ha insinuato, vendetta, ma chiedono giustizia. Ed hanno ragione». Hanno tanta ragione che Pertini non esita, com'è sua consuetudine, a schierarsi dalla parte del -Paese reale». A Bologna i famigliari delle vittime preferirono funerali privati al grandioso funerale di Stato, in polemica con chi avrebbe dovuto assicurare, in tanti anni, la cattura e la giusta punizione del colpevoli e dei loro mandanti. «/ famigliari sappiano die io sono al loro fianco — ha dichiarato Pertini nel messaggio — Condivido il loro dolore. Condivido quella che è la loro protesta». Nel dopo-strage tra i partiti, ed in particolare tra quelli di sinistra, sono sorti conflitti che hanno avuto, come unico risultato, quello di mostrare al Paese (e ai terroristi) una classe politica pronta a dividersi proprio quando si do¬ vrebbe fare tutto il contrarlo. Ci si attendeva (anche da indiscrezioni della vigilia) che il Presidente lanciasse un appello ai partiti, perché ritrovino unita e concordia. Pertini ha fatto una scelta diversa: non ha rivolto appello ma ha manifestato la sua -tristezza e la sua angoscia», schierandosi apertamente con i famigliari delle vittime, fuori dal Palazzo. Anche la parte internazionale del messaggio ignora le consuetudini retorico-diplomatiche e va dritto all'essenziale: Usa e Urss devono finire la corsa al riarmo atomico e riprendere il dialogo, perché la situazione attuale non ha senso: «Se «no guerra, per dannala ipotesi, domani dovesse esplodere, sarebbe l'ultima guerra, perché sarebbe la fine dell'umanità». Dopo aver elogiato gli Stati Uniti, ed aver ricordato l'alto prezzo pagato dall'Urss nell'ultima guerra (20 milioni di morti), Pertini chiede alle due super-potenze di trovare un accordo: ./ miliardi che si spendono oggi per costruire ordigni di guerra si usino per combattere la fame nel mondo». Quarto grande tema del messaggio, quello della fame nel mondo (-40 mila bambini muoiono ogni giorno per fame») ha dato spunto al Presidente per una domanda inquietante, alla quale nessuno, per ora, è In grado di dare una risposta precisa: -Tonnellate di viveri, di cereali, vengono inviate nei Paesi dove imperversa la fame. Ma arrivano a destinazione?». Nessun dubbio, invece, sul modo in cui un flagello cosi devastante può e deve essere vinto: «Con tecnologia moderna». Questo della tecnologia è uno dei temi che più appassionano Pertini, in cui 11 Presidente più crede. Il messaggio ha avuto reazioni per ora positive. «l'Unita» né sottolinea la franchezza e l'anticonformismo: -Ha toccato i temi che più stanno a cuore agli italiani». E' piaciuto anche a Palmella (pr) e Capanna (dp). Per ora non ci sono commenti degli altri partiti. Luca Giurato