Iranian Jaya, gli ultimi neolitici

Man Jaya, gli ultimi neolitici Man Jaya, gli ultimi neolitici SPESSO si sente dire che al móndo non c'è più niente da scoprire, perché tutto è stato fotografato e rivelato dai satelliti. Eppure esistono ancora regioni della Terra parzialmente se non completamente inesplorate, in cui sono segnalati piccoli gruppi umani praticamente sconosciuti: riuscire ad awici, narli e studiarli non è solo ' un fatto che soddisfa la nostra curiosità, ma un avvenimento di grande interesse umano e scientifico. Uno di questi ultimi «santuari» del nostro pianeta, più misterioso e sconosciuto della stessa Amazzonia (anche se molto meno noto al grande pubblico) è l'Irian Jaya, la metà occidentale della Nuova Guinea (Indonesia), Alle soglie del 2000 questa immensa regione equatoriale, coperta da foresto per tre quarti della sua superficie e attraversata da imponenti sistemi montuosi, resta ancora in parte Inviolata, cosi come restano oscure, nonostante 1 progressi conseguiti negli ultimi trentanni in archeologia, antropologia fisica e linguistica comparata, le vicende del popolamento che circa 40 mila anni fa, all'epoca dei bassi livelli marini del Pleistocene, portarono gruppi di progenitori degli attuali àustraloidi dalle originarie sedi asiatiche verso la Nuova Guinea. Non poche culture, lingue e dialetti indigeni restano tuttora indecifrati. Soltanto tra il 1974 e il 1976 una spedizione scientifica del Museum fUr VOlkerkunde di Berlino Ovest ha esplorato - la cosiddetta «X Valley», una regione sconosciuta della catena centrale, raggiunta per la prima volta nel 1958 dal cineasta francese Pierre-Dominique Gaisseau durante un memorabile attraversamento dell'isola e poi identificata con il bacino del fiume Elpomek. ' , Con l'apporto di specialisti di varie università tedesche e dell'università Cenderwasih di Abepura/Jayapura, le popolazioni di questa area sono state oggetto di un'approfondita ricerca interdisciplinare. - Si tratta degli Eipo (con una statura media di 146 centimetri), uno del vari gruppi di «pigmei» insediati in zone montuose della Nuova Guinea, appartenenti allo strato più antico della popolazione. Essi non sarebbero tuttavia una «razza» a parto ma un caso di «nanismo» prodotto da mutazioni genetiche e dall'adattamento fisiologico all'ambiente. Ora due esploratori Italiani, con un'esperienza ventennale di contatti con popoli . «primitivi, nel vari continenti, lo studioso novarese Maurizio Lelgheb e il documentarista milanese Adriano Zecca, in collaborazione con il Centro Studi e Ricerche Ligabue di Venezia, hanno portato a termine la prima spedizione italiana (denominata Progetto Man '86) che; partendo dall'alta valle del Ballem, abbia raggiunto regioni inesplorato dell'Intorno, Dall'avamposto di Wamena, nella catena centrale, i due italiani, con equipaggiamento leggero e una dozzina di portatori indigeni, si sono'spinti tra gli Vali, nell'alta valle del Seng, a oltre 2500 metri d'altitudine, le cui tendenze aggressive e antropofagiche sono state studiate dall'etnologo Klauss Friedrich Koch. Uno del più recenti casi di cannibalismo accertati in questa remota valle risale al settembre 1963, allorché due missionari protestanti, l'americano Philip Matterà e l'australiano Stanley Dale, vi vennero uccisi e mangiati durante un tentativo di evangelizzare gli abitanti. Proseguendo verso Est, gli esploratori hanno raggiunto la «X Valley» e di qui sono penetrati in un'area inesplorata oltre il bacino del Famek, dove hanno contattato isolati gruppi di «pigmei» che vivono ancora in stato di belligeranza con i popoli vicini- oltre a portare sempre con sé archi e frecce, indossano infatti robusto corazze di fibre, slmili a giubbotti antiproiettile, e reti protettive per ti collo. Infine, risalendo la vasta regione meridionale, dopo vari giorni di navigazione fluviale lungo il corso dell'Alto Brezza, hanno avvicinalo indigeni completamente nudi, che formano piccole «bande» di consan' gulnei, conducono un'esistenza di cacciatori-raccoglitori seminomadi e costruiscono le proprie case sugli alberi, anche a più di otto metri dal suolo, per difendersi dagli attacchi dei nemici. : Per la prima volta l'occhio della cinepresa ha scrutato queste isolate regioni dell'Irlan, consentendo di raccogliere una preziosa docu-

Persone citate: Adriano Zecca, Friedrich Koch, Ligabue, Philip Matterà, Progetto, Stanley Dale

Luoghi citati: Berlino Ovest, Indonesia, Nuova Guinea, Venezia