Enea programma vento

4 LA STAMPA Enea programma vento E stato costituito un comitato di gestione unificato del programma di ricerca, sviluppo e promozione industriale dell'energia eolica deciso dal coslgllo di amministrazione dell'Enea (comitato nazionale per l'energia nucleare e le energie alternative). Compongono il comitato lo stesso Enea, l'Enel, l'Aerltalia, la Fiat e la Riva Calzoni. Compito del comitato è il coordinamento delle attività dell'Enea, per la qualificazione dell'industria nel settore dell'energia eolica, con i programmi delle maggiori imprese italiane. L'Enea investirà circa 40 miliardi nello sviluppo, realizzazione e sperimentazione di aerogeneratori di grande, media e piccola taglia. Per .la categoria «grande taglia» saranno realizzati tre prototipi di aerogeneratori da un MW ciascuno Insieme al consorzio Aeri tal ia-Fiat. L'investimento complessivo è di 40 miliardi compreso quello della Comunità europea. Questi aerogeneratori saranno poi acquistati dall'Enel che li proverà in Sardegna Per la «media taglia», destinata alle reti delle isole minori e dei paesi in via di sviluppo, è stata avviata la sperimentazione di un prototipo da 225 KWe del costo di circa cinque miliardi forniti dall'Enea. IN una conferenza stampa a Roma un anno fa il ministro della Ricerca Granelli aveva annunciato che entro il 1937 un astronauta-scienziato italiano avrebbe accompagnato sullo Shuttle un esperimento di astronomia, seguito a breve distanza da altri due voli, uno per la biomedicina e uno per il «satellite al guinzaglio». Ciò avrebbe aperto la strada a una scuola di astronautica in Italia in previsione della stazione spaziale europea «Columbus». Queste iniziative, come tante altre, furono stroncate il 28 gennaio scorso dal disastro del Challenger. Intanto però il progetto italoamericano denominato IEH (International EUV/FUV Hitchhiker) finanziato dal Plano spaziale nazionale con circa 400 milioni è andato avanti come se nulla fosse successo. B responsabile scientifico italiano è uno degli autori di questo articolo e le Officine Galileo di Firenze stanno realizzando la parte meccanica del telescopio. Recentemente la Nasa ha annunciato che questo strumento sarà uno del primi a volare sul pallett dello Shuttle nel 1988 o 1989. Vediamo dunque le caratteristiche e l'importanza dell'IEH per l'astronomia dallo spazio. Sotto la sigla Hitchhiker (autostoppista) si intendono quel carichi utili (payload) di dimensioni ridotte che possono essere montati sul pallett deUo Shuttle (vedi figura) fino a un massimo di 6-7 e che possono essere integrati 6-9 mesi prima del volo. Per gli Hitchhikers chiusi in un canestro standard si usa la sigla GAS (Get-Aioay-Special) per indicarne la flessibilità di montaggio e smontaggio. Proprio per uno di questi GAS è prevista la partecipazione de «La Stampa» con l'esperimento proposto dal giovane biologo aquilano Maccarrone (vedi La Stampa del 29 ottobre '86). L'IEH è un piccolo telescopio per l'estremo e lontano ultravioletto (400-1300 Angstrom) progettato per l'osservazione di pianeti, comete, stelle e galassie a lunghezze d'onda non accessibili da Terra. Inoltre, data la difficoltà di realizzare ottiche ad alta riflettlvità, la regione che copre lo spettro fra 400 e 900 Angstrom non era mai stata esplorata ad alta risoluzione spettrale. A queste lunghezze d'onda si possono osservare fenomeni celesti o atmosferici legati a grandi energie di ionizzazione della materia Con uno strumento simile la sonda Voyager ha potuto scoprire a una lunghezza d'onda 700-1300 Angstrom che il satellite di Oiove, lo, è circondato da un anello di plasma molto caldo (centinaia di migliaia di gradi) non rivelabile in altre regioni dello spettro. Inoltre, vista la possibilità di riutilizzare e migliorare lo strumento, sono previsti più voli dell'IEH, di cui al- L'espeiimento IEH montato sul pallet i E' un telescopio pe ta, una striscia di pixel larga approssimativamente 3 e lunga 576 pixel. I 3 pixel di larghezza danno le dimensioni fisiche dell'immagine del disco stellare. A ogni posizione sulla striscia corrisponde invece un'immagine della stella in una differente lunghezza d'onda. Questa serie di immagini della stella a differenti lunghezze d'onda costituisce lo «spettro». Se invece di una sola stella abbiamo nel campo di vista dell'IEH due o più stelle otterremo altrettanti spettri; se, invece puntiamo un oggetto esteso, come può essere una cometa, un pianeta, una nebulosa o una galassia, otterremo sui CCD una serie di immagini spettrali dell'oggetto, una per ognuna delle lunghezze d'onda della radiazione UV che l'oggetto emette. L'IEH sarà il primo strumento operante nello spazio che fornisca questo tipo di informazione bidimensionale e sarà il più avanzato che operi nell'intervallo spettrale dell'estremo e lontano ultravioletto. Oltre che per lo studio del fenomeni ad alta temperatura di eccitazione che hanno luogo nella plasmasfera dei pianeti e delle comete, problemi estremamente interessanti possono cosi essere studiati per 11 mezzo interstellare e per le stelle calde. Infatti a lunghezze d'onda minori di 912 Angstrom il materiale interstellare assorbe praticamente tutta la radiazione prove- II niente dalle stelle. Sono solo 7 le stelle che sono riuscite a superare questa barriera e la cui radiazione EUV è stata misurata. Queste stelle sono molto vicine al Sole (poche decine di parsec: 1 parsec è circa 200 mila volte la distanza Sole-Terra) e si pensa che siano situate in regioni ove il materiale interstellare è poco abbondante. La capacità dell'IEH di osservare radiazione più debole di quella misurata con precedenti osservazioni spaziali permetterà probabilmente di aumentare di 10 volte il ' numero di sorgenti EUV accessibili e quindi di fare una mappa del «buchi» nel mezzo Interstellare nelle vicinanze del Sole. Per le stelle calde (da 3 a ' 10 volte più calde del Sole, che ha una temperatura superficiale di 5400 °C) si studierà la presenza di zone di temperatura anomala nell'atmosfera (cromosfera e corona) che 1 modelli teorici non prevedono, ma che le osservazioni confermano. Inoltre tali stelle emettono ad alta velocità una quantità di materia che non è affatto trascurabile rispetto alla massa della stella. Non è ancora chiaro quale sia 11 meccanismo che prò-' duce questa perdita di massa e quali siano gli effetti' sull'evoluzione stellare. Certo 11 materiale emesso' va a rifornire l'ambiente Interstellare e contribuisce alla formazione di nuove stelle. Roberto Stallo C. Baiali. Cosmovici Le difficoltà tec ! RAPAR PRINCIPALE I >. ,—-—i r I Sistema di i j identificazione I amici/nemici 1 Sistema di trasmissione del dati CO Posto navigatore ritardo di due anni. Preoccupata dall'obsolescenza dei vecchi «Shackleton», ormal ridotti a «stormi di rivetti e lamiere volanti in formazione», e dotati di radar concepiti negli Anni 40, la RAF cominciò a riconsiderare l'approvvigionamento degli AWACS americani. Scartata l'ipotesi, militarmente e politicamente inaccettabile, di rinunciare al proprio ruolo a protezione del fianco nord-occidentale della NATO, il ministero della Difesa inglese dovrà fare a brevissimo termine una scelta complicata da pesanti risvolti politici, economici e industriali: spendere 600-800 milioni di sterline per l'acquisto di 8-10 Sentry americani o dare fiducia alla GEC, che assicura di aver finalmente risolto tutti i problemi tecnici, e aggiungere altri 400 milioni di sterline ai 960 finora spesi nel programma Nimrod. Mario Bernardi mezzo di sua costruzione — la «Tartaruga». — consistente In un contenitore ovoidale con casse di allagamento, zavorra di sicurezza, pompe ed eliche a mano. L'aria per la respirazione gli giungeva dalla barca di appoggio mediante tubi ed era sufficiente ad assicurare una autonomia massima di 30 minuti. Bushnell esegui diverse immersioni a piccola profondità. Livelli più bassi (28 metri) vennero raggiunti, qualche anno dopo, dal francese Bazin con una torretta di osservazione Bisogna arrivare al 1889 per trovare il primo mezzo sottomarino autonomo: esso è dovuto all'ardire di un italiano, Balsamello. il quale raggiunse i 165 metri di profondità (record eccezionale per quell'epoca) rinchiuso In una sfera di acciaio di 2,20 metri di diametro esterno e di 35 millimetri di spessore, che pesava quasi 5 tonnellate. Questa batisfera — che aveva anche un timone e un propulsore a mano — scendeva per effetto di zavorra appesa al cavo di fondo sganciabile. Otto anni dopo, nel 1898, un altro italiano/Piatti Del Pozzo, sperimentò nella Senna una batisfera simile a quella di Balsamello, confermando la bontà di parecchie soluzioni tecniche che sono rimaste, Infatti, in tutte le realizzazioni successive. GlnoPapnll dello Shuttle r studiare i fenomen niche incontrate EL SISTEMA DI AVVISTA eni delle stelle a più MENTO E COMANDO ——— 1 alta temperatura 4

Persone citate: Bazin, Bushnell, Del Pozzo, Maccarrone, Mario Bernardi, Shackleton

Luoghi citati: Firenze, Italia, Roma, Sardegna