In laboratorio con Rita Levi Montalcini

Oggi il Nobel alla ricercatrice italiana: Ezio Giacobini ricorda l'impatto della sua scoperta tra gli scienziati Oggi il Nobel alla ricercatrice italiana: Ezio Giacobini ricorda l'impatto della sua scoperta tra gli scienziati In laboratorio con Rita Levi Montalcini animali che pur sopravvivendo avevano un sistema nervoso estremamente ridotto. Si trattava di una vera chirurgia del sistema nervoso attuato per la prima volto usando mezzi immunologia. Una scoperto di tale portato non solo era In sé rivoluzionaria e inattesa ma in un certo senso perfino incredibile. Tuttavia non destò tutto subito una grande reazione tra i neuroscienziati. Ancora dieci anni dopo la scoperto (1951) il numero di chi si dedicava allo studio dell'NGF era relativamente piccolo e sempre dominato dal gruppo originale di S. Louis, quello diretto dalla scopritrice. Appresi in seguito della storia di Rito Levi-Montalcini, dal colleghi di Torino, un'elegante e assai brillante assistente di Giuseppe Levi, 11 .professore, descritto in Lessico familiare da Natalia Ginzburg, la figlia del grande anatomista torinese. Impaziente e forse troppo indipendente come personalità per stare a Torino come «allieva» sia pure di un grande maestro. Rito probabilità che tre persone passino per caso perle, stesso Istituto e che ricevano poi il Premio Nobel è bassa. SI notano però nella storia dei Nobel aggregazioni storiche singolari, vedi FermiSe gre per la fisica. ' A ereditò di Giuseppe Levi bisogna dire.che sapeva scegliere bene i propri assistenti. Ricordo che in una mia conversazione col •professore» negli Anni 60, parlando del Nobel, e sapendo che lo ero stato nominato docente al Karolinska, l'Istituto che assegna il Premio della medicina, si lamentò del fatto che «Harris, lo scopritore delle colture In vitro, non fosse mai stato riconosciuto dal Karolinska». Lo stesso Levi era stato tra 1 primi ad usare questo potente mezzo di ricerca. Se fosse vivo oggi, il «professore» sarebbe doppiamente compiaciuto di sapere che una sua ex assistente, che fece ampio uso delle colture in vitro, ha ricevuto il più alto riconoscimento scientifico. Non convinto però dell'effetto dell'NGF decisi di conoscere personalmente la aveva accettato l'invito di recarsi negli Stati Uniti a S. Louis a lavorare con Victor Hamburger, uno del più grandi embriologi europei anche lui emigrato in Usa. A proposito di Giuseppe Levi è forse interessante notare come ben tre del suoi ex assistenti, passati per tempi più o meno lunghi attraverso 11 suo istituto, abbiano ricevuto il Premio Nobel per la medicina. Il primo fu Salvador Luria (nato a Torino nel 1920), 11 primo del gruppo a riceverlo nel 1969 per la «scoperto sul meccanismo di replicazione e la struttura genetica del virus». Luria lavora tuttora al Massachusetts Instltute of Technology (MIT). Renato Dulbecco (nato a Catanzaro nel 1914), assistente di anatomia con Rita, fu il secondo a riceverlo nel 1975 «per le scoperte riguardanti le Interazioni tra 1 virus tumorali e il materiale genetico della cellula». Anche lui lavora ancora negli Stati Uniti al Salk Instltute in California. E poi nel 1986 Rito LeviMontalcini, la terza del gruppo Levi. Un caso? Forse, ma la Le nuove tecniche della medicina legale per stabilire il momento della morte scopritrice e le scrissi chiedendole di visitare il suo laboratorio nel 1960. Lieto di vedere «un altro torinese emigrato» mi ricevette con estrema gentilezza prima nel laboratorio (mostrandomi personalmente 11 famoso effetto a corona dell'NGF al microscopio) e poi con una deliziosa cena a casa sua. Ricordo il menù: ravioli alla piemontese con tartufi di Alba e torto gelato allo zabaglione (sua ricetto speciale mal pubblicato). Senza dubbio la migliore cena che potessi avere a S. Louis. Sullo sfondo della musica di un classico disco di Yves Montànd mi parlò non solo del presente dell'NGF ma anche del futuro. Quella serata mi rivelò non solo aspetti più nuovi e affascinanti dell'NGF ma anche 11 tremendo Impatto che questo avrebbe avuto nel prossimi decenni. E' difficile per 11 pubblico, non solo per 1 profani, ma perfino per 1 medici, rendersi conto di quel che significa una scoperto premiata col Nobel. Solo eccezionalmente viene premiata una scoperto Carlo Torre immediatamente applicabile alla medicina. Tra queste ultime si ricordano i Nobel meno fortunati quali la scoperto «del valore terapeutico delle leucotomie In alcune psicosi» da parte del neurochirurgo portoghese Monlz (1949) e quella ancor più triste per il «valore terapeutico dell'inoculazione della malaria, nel trattamento della demenza paralitica di sifilide». Due eccezioni poco brillanti di una lunga serie di Nobel molto ben meritati. Le scoperte del laureato Nobel dovrebbero esser tali da avere una notevole ripercussione nel campo della biologia e della medicina, con effetto ritardato perdurante per decenni. Questo è appunto 11 caso dell'NGF, non ancora usato in medicina, avente però un tremendo potenziale per future applicazioni nella cura delle malattie degenerative del sistema nervoso e nella correzione dei difetti di sviluppo congeniti di questo. Nel 1965, venni nuovamente a contatto con l'NGF. Il mio contatto con Rito Levi-Montalcini si era mantenuto e ricevevo rego¬ in«->>«« 1 " 1 " bersaglio Modello di Recettori della cellula T Laboratorio di Harv larmente 1 suo lavori che di volto in volto rivelavano la sua genialità e la sua fantasia, unito a un potere raro di comprendere il valore del propri esperimenti e interpretarne correttamente 1 risultati. Venni per la prima volto Interpellato sul valore dell'NGF come docente del Karolinska. Rito era stato proposto per la prima volto per 11 Nobel e mi st chiedeva cosa potesse significare l'NGF. Il mio Interlocutore, un membro del Comitato Nobel, mi fece osservare che «la scoperto è interessante, 11 fatto è nuovo e Importante ma non slamo ancora convinti del valore biologico generale e di lunga portato del fattori di accrescimento. Solo 11 tempo potrà rivelarne 11 suo pieno valore». il giudizio finale decisivo venne cosi posticipato. Da allora ebbi notizia di almeno altre quattro candidature. E' possibile che siano state di più. Finalmente il momento giusto è arrivato nel 1986, a parere mio molto tardi, solo quando la maggioranza assoluto dei membri del comitato si era finalmente convinta. je.'ivoO otiSAr in«->>«« "«ni* OOOM Classe II T3I II T3I T rvard ritratta i dati di un