Tripoli bel suol d'orrore

La ricerca di Angelo Del Boca sugli italiani in Libia La ricerca di Angelo Del Boca sugli italiani in Libia Tripoli bel suol d'orrore gina davvero inedita di storia italiana: la prolungata sconfitta delle forze del colonnello Miani, dal disastro di Gasr Bu Hadi alla strage di Tarhuna nell'estate del 1915. Ma con tutto il rispetto per l'alto spessore storico del libro, a noi sembra come 11 merito maggiore dell'opera consista nell'aver dato 'fisionomia e parole» agli arabi. A quel «nemico» che D'Annunzio definisce mostro o cane mentre il neonazionallsta deputato Maffeo Pantaleoni indica nel genocidio la soluzione finale del problema libico. Del Boca ci dimostra come quei 'ribelli» fossero patrioti che combattevano contro l'invasore. C'è di più: a con¬ trastare gli italiani non era un'orda di fanatici bensì una classe politica che aveva espresso deputati e senatori al Parlamento di Costantinopoli. Si prenda Sulelman elBaruni, combattente valoroso e politico abilissimo, autore di 'proposte di convivenza» che non è esagerato definire storiche. Si veda Ramadan escScèteui: ultranazionalista, incline alla teatralità, il personaggio, cosi come ce lo rivela il Del Boca, potrebbe . aiutarci a capire certe diciamo bizzarrie del colonnello Gheddafi. Che abbiamo riprovato, e non a torto, quando ha distrutto un nostro cimitero per dar luogo a un'opera di regime, ignorando, noi, come SPESSO le storie femminili di singole personalità o di gruppo partono da un vuoto, una imprevedibile orma umana in un deserto o una voce in un generale silenzio. All'origine dello studio di Gaia Serva dio La donna nel Rinascimento sembra esserci invece la constatazione meravigliata di un pieno. La trama culturale, oltre che storica, rinascimentale è segnata da una serie di personalità femminili che il vuoto e il silenzio l'hanno piuttosto lasciato dietro di sé. Figure instancabili, protagoniste indiscusse quanto attaccate, ma anche portatrici di una propria particolarità culturale che le distingue dai principi e dagli intellettuali che le circondano. Attenta alla storia sociale come a quella materiale. Gaia Servadio non vuole tracciare un panorama della condizione femminile, ma il ritratto di alcune donne eccellenti, e per questo significative di quella ondata ampia, ma sempre elitaria che fu la rivoluzio- Vittoria Stampa, Tullia d'Aragona e Giin un «saggio-affresco» di Gaia Servadi

Persone citate: Angelo Del Boca, D'annunzio, Del Boca, Gaia Servadio, Gheddafi, Hadi, Maffeo Pantaleoni, Miani

Luoghi citati: Costantinopoli, Libia