Bruson, che nobile cavalier Falstaff!

Bella interpretazione del baritono in scena a Parma col capolavoro verdiano Bella interpretazione del baritono in scena a Parma col capolavoro verdiano Bruson, che nobile cavalier Falstaff! Ford di Bruno Po/a, graziosi ancorché un po' acerbetti I Fenton e Nannetta di Maurizio Comencini e Adelina Scaraboni, limpida e disinvolta la Meg di Nicoletta Cunei e più che decorosi negli altri ruoli Margarita Lilova. Ferrerò Peggi e Angelo Nosotti, contornati da un coro ben istruito da Adolfo Tanzi. Il maestro Neuhold pur dirigendo con cura non sembra possedere un 'autentica natura di operista e solo a tratti é riuscito a lanciare a pieno regime quella superba macchina musicale che è l'orchestra Toscanlni. Tra le scene solide e tradizionali da vecchia Inghilterra ideate da Koki Fragni, Goran Jàrvatelt ha saputo ambientare una regia non più che convenzionale, quasi soltanto una cornice per la esibizione musicale e scenica del grande Bruson. PARMA — Questi cari, vecchi teatri dell'opera con la loro acustica Impareggiabile e illoro calore latto di legni, velluti e tante persona allacciate ai psichi e stipate nel loggioni, hanno ilmerito di rimettere le cose In chiaro e dissipare tante perplessità. Al Comunale di Firenze, teatro dall'architettura modernizzante e con un'acustica un poco dispersiva, avevamo ascoltato qualche anno fa un Falstaff che arrivava dall'Amerio* con credenziali mondiali. Sul podio c'era. Giulini e sul palcoscenico una folla di celebrità fra cui, nel panni del protagonista, il baritono Renato Bruson. Ce ne tornammo a casa con qualche perplessità per l'appunto: Il Falstaff di Bruson ci parve sublime per intelligenza ed eleganza ma anche un poco flebile e anemico. Adosso, dopo avere riascoltato Bruson nello stesso ruolo, net belio spettacolo con cui l'altra sera II Regio di Parma ha Inaugurato la sua stagione lirica, ci sentiamo di cambiare idea. Merito del teatro indubbiamente con la sua acustica squisitamente raccolta, capace di coglier)' n propagare fedelmente anche r più lievi sussurri usciti dalie labbra del cantante, ma merito Indubbio anche di Bruson che ha rifinito e approfondito mirabilmente la sua interpretazione. Il primo attributo di questa grande e insolita interpretazione è quello della nobiltà. Sir John Falstaff è un cavaliere: decaduto, squattrinato e non privo di risvolti cialtroneschi ma pur sempre nobile e dotato per giunta di rara intelligenza. Cialtroneria e intemperanza si conti appongono o piuttosto si intrecciano In lui a intelligenza e nobiltà e tale Intreccio viene da Verdi sviluppato secondo una trama nella cui complessità riconosciamo la ricchezza di intuizioni psicologiche dei tempi moderni. Il Falstaff di Verdi è probabilmente il primo personaggio la cui fondamentale modernità venga colta in flagrante sulla scena del teatro musicale: non soltanto per la complessità contraddittoria di vizi e virtù, che In tal senso Sir John avrebbe tanti predecessori illustri, specialmente nel teatro mozartiano. Falstalf é così incredibilmente moderno, uno di noi avrebbe detto Dide, In relazione al contesto. Lui non passa invano accanto agli altri; reagisce all'ambiente e questo si colora del ritiessi della sua presenza: «L'arguzia mia crea l'arguzia degli altri». Su questa rotazione psicologica del personaggio che esibisce a seconda del contesto volti sempre diversi, Bruson costruisce la sua Interpretazione ma essendo le rota¬ zioni frequenti e di breve durata, nasce uno stile musicale allusivo e attualissimo, capace di scolpire in pochi tratti una condizione dello spirito. Sono sussurri, meste litanie, guizzi Irresistibili della fantasia, frontiere fugaci ma baldabzosissime, tocchi ironici ed insinuanti e ogni volta il Nostro tira con mirabile tempismo i fili di tutti quei burattini le cui sagome si ritagliano nel tessuto della sua voce. Caro Bruson, di questo suo Falstaff ci si ricorderà a lungo; se ne parlerà ancora anche quando lei avrà smesso di cantare da un pezzo; e dire che questa rivelazione straordinaria si è prodotta all'interno di uno spettacolo che era complessivamente di buon livello professionale ma non di più. Gli altri Interpreti non erano mica male: abile e decisa la Alice di Josette Ligi, considerevole il Enzo Restagno

Luoghi citati: Bruno, Firenze, Inghilterra, Parma