Peronella «Ce l'abbiamo quasi fatta e domani ci espanderemo in Europa»
Intervista al leader del partito radicale che raggiunge i diecimila iscritti Intervista al leader del partito radicale che raggiunge i diecimila iscritti Peronella: «Ce l'abbiamo quasi fatta e demani ci espanderemo in Europa» «Se si andrà al voto ROMA — Partito radicale oggi e domani, situazione politica, minaccia di elezioni anticipate. Marco Pennella risponde cosi. Cosa farà U pr nel 1987, dopo questa prima vittoria? «Dopo il raggiungimento dei 10.000 iscritti nel 1986, deve innanzitutto saltare l'ostacolo di gran lunga più difficile: quello di 5000 iscritti entro il 31 gennaio 1987, una media di 130 tessere per ogni giorno lavorativo che ci resta di qui ad allora, mentre ne arrivano in media cinquanta! Sta di fatto che se non ce la facciamo scomparirebbe, prima ancora d'esser conosciuto, il più straordinario partito europeo di questi trenfannU. «Il pr di questi giorni infatti, comprende ministri (italiani, africani), Premi Nobel stranieri, decine di parlamentari italiani ed europei. to anticipato proporrò oltre 150 ergastolani o condannati a decenni per terrorismo, filosofi e calciatori (anche della Nazionale!), centinaia di avvocati e di giuristi, prestigiosi esponenti israeliti (e israeliani), liberali, socialisti, socialdemocratici, ma anche comunisti e missini, sindacalisti autonomi e delie tre centrali sindacali, esponenti nonviolenti e verdi.» Netta qualità il partito è centuplicato, nella quantità quadruplicato in 100 giorni: Come contate di raggiungere l'obiettivo? ■ Afa grazie ad esempi come quelli dati dal sindaco di Torino, Cardetti, per esempio, o dai suoi colleglli come Bogianckino, o da Sciaransky, o Baslini, Isabella Biagini, Battiate, Branduardi, Base, Bertoli per citare qualche "B" detta canzone. "O lo si sceglie olosi scioglie" non è allo schieramento laico e riformatore una lista un ricatto, è una fotografia, e noi ne siamo i fotografi... Ma, se passa l'informazione (la Rai-tv e la stampa hanno dato solo qualche cifra, da set in un incontro di tennis, s qualche nome, nessuna informazione vera e nessun dibattito...) dovremmo essere in corsa non verso lo scioglimento — come si può ancora temere —, ma per la costituzione di un "secondo partito" (nel senso in cui si parla di un "secondo giornale") transnazionale e transpartitico, suscettibile di divenire maggioritario in Europa in termini di opinione pubblica, di puntuali battaglie ideali e di governo del nostro tempo...*. Non le sembra un po' eccessivo? Un partito che si mette in causa perché non riesce a sopravvivere in Italia diviene candidato — a brevissimo termine — a «governare» l'Europa? «Di eccessivo, nella nostra politica, c'è solamente là modestia, la cecità, l'opportunismo privo di ambizioni serie. Sempre i radicali sono "eccessivi" per il Palazzo, quando sono in sintonia con il buon senso e la ragionevolezza della gente. Già oggi nel pr sono iscritti esponenti politici di maggioranza e di opposizione in Francia, dove non abbiamo ancora iniziato una campagna d'informazione. Ma un gran Movimento federato al pr, "Europa no", "Europa subito", se il pr lo lancia, può divampare nei 12 Paesi della Cee, sulla base dei trattati proposti dal Parlamento europeo, e arrivare in due anni a un referendum europeo: «Stati Uniti d'Europa o il Terzo mondo, l'alternativa è questa. Abbiamo salvato centinaia di migliaia di vite dallo sterminio per fame, un insuccesso relativo. Possiamo ora puntare davvero alla rivoluzione politica, eurafricana, di far fiorire i deserti e salvare decine di milioni di vite, con le ultime "campagne d'Africa" del secolo. Dobbiamo superare, se vogliamo sopravvivere, lo spaventoso divorzio fra scienza e potere: l'effetto serra per cui saremo desertificati e costretti ad un esodo biblico entro vent'anni deve divenire subito oggetto di governo, e non incontri scientifici e cassandreschi.. •Il terremoto previsto da Tazief, il più grave da millenni, può provocare centinaia di migliaia o decine di milioni di morti, a seconda della preparazione... Ecco tutti i temi immediati che presuppongono un potere democratico europeo. Da aggiungere, alle altre lotte per la giustizia e per il diritto, quella contro il proibizionismo che nutre un potere multinazionale mafioso più forte degli Stati... «OrgariUMrequesÌ6'sàyébbe a nostra misura, se avessimo Ia"7tiéWfogtt<&ìtt'Jkèl pri o del vii...». E se ci fossero elezioni a primavera? «Preferisco gli otto referendum (tre sulla giustizia, due sulla caccia, tre sul nucleare). Altrimenti proporrò al nostro congresso — ed a tutti — che al Senato il mondo laico e riformatore presenti una sola lista (verdi compresi, se vorranno), dando alla consultazione il valore di un unica in Senato» referendum per o contro il modello di società anglosassone, per o contro l'uninominale, ad uno o due turni'. Non è una una fuga in avanti? «SI Ed è tunica reazione ragionevole quando dietro di te tutto crolla, o diviene affetto dalla malattia del sonno, o dal parkinsonismo. Fra poco torneranno le vacche magre ed avremo politicamente solo scialato, e con Israele, con l'Africa democratica (per quel tanto che c'è), saremo maturi o per divenire i satelliti dell'assolutismo liberale di Gorbaciov, o un'altra stella calante della "democrazia da Far West"in cui gli Usa, senza l'aiuto dell'Europa, rischiano di perdersi. Intanto c'è da iscriversi in via di Torre Argentina 18 a Roma. Sarà brutale, ma mi sembra che sia proprio così: n. r.
Persone citate: Base, Baslini, Bertoli, Bogianckino, Branduardi, Cardetti, Gorbaciov, Isabella Biagini
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