Nel mistero di Emanuela spunta un nome: «Paco»

Nel mistero di Emanuela spunta un nome: «Paio» Nel mistero di Emanuela spunta un nome: «Paio» Un annuncio pubblicato su un giornale alla ricerca di contatti con un mercenario belga che avrebbe addestrato Ali Agca, l'attentatore del Papa - Conosce che fine ha fatto la ragazza? NOSTRO SERVIZIO ROMA — Ancora un numero di telefono e quello di una casella poetale, ancora un annuncio su un quotidiano. Poche righe di stampa e un nome, «Paco», per rilanciare 11 «mistero- di Emanuela Orlandi, la ragazza romana, figlia di un dipendente vaticano, sparita nel nulla il 22 giugno '83. La sua scomparsa, ormai indissolubilmente legata alle vicende di Ali Agca, l'attentatore del Papa, l'uomo che con le sue confessioni e ritrattazioni contraddittorie ha creato e poi smontato la «Bulgarian Connection». E' la pista dei servizi segreti bulgari e del caposcalo della «Balkan Air», Serghej Antonov, da lui indicati come mandanti e organizzatori del tentato omicidio di Giovanni Paolo II. Roma, in quell'estate '83, fu Invasa dai manifesti con la foto di quella ragazza di 15 anni e 11 numero di telefono della sua casa In una domenica di luglio, Papa Wojtyla lanciò un appello per la «sua salvezza». Con telefonate alla segreteria di Stato e il recapito di volantini scritti in modo farneticante e ambiguo, un sedicente «Fronte di liberazione turco anticristiano, Turkesh», propose uno scambio tra'la giovane e Ali Agca B 21 luglio '83, allo scadere dell'ultimatum, il «Turicesh» annunciò la soppressione di Emanuela Ma da quel giorno messaggi contraddittori e inquientanti non si sono arrestati. Telefonate sono arrivate ad un giornalista americano della Cbs, corrispondente da Roma; segnali sono giunti anche ali avvocato Egidio che, dal luglio *83,' è l'unico canale autorizzato alle «trattative» dalla famiglia Orlandi. Nulla però, di concreto. B nome di Emanuela è stato pronunciato anche da Agca nelle sue deposizioni al processo della «pista bulgara», conclusosi con l'assoluzione di Antonov. B sostituto procuratore Domenico Sica continua a tenere aperto il fascicolo che porta ancora la data della denuncia fatta da Ercole e Maria Orlandi, i genitori di Emanuela (l'uomo è un messo della Città del Vaticano), il 23 giugno '83. poche ore dopo la sua scomparsa Oggi, Emanuela avrebbe 18 anni. A casa dentro le mura leonine, aspettano ancora che tomi: «La speranza non è finita». Ma chi e che cosa rilancia gli inquietanti interrogativi su questa «storia nera»? Due annunci a pagamento comparsi, a breve distanza di giorni l'uno dall'altro, sul quotidiano romano «B Tempo», nell'ottobre scorso. In testa a caratteri cubitali, la parola «Paco», seguita da un appello: • Vista in teressante intervista tv italiana, riterrei preziosa intelligente collaborazione vicende diverse importantissime forse collegate certamente a te note. Nostro incontro risulterebbe certamente comunque vantaggioso reciprocamente». L'annuncio è seguito da due indicazioni precise: «Urge contatto. 06-3614361 oppure: casella postale 6528 Roma Prati». trice «La Luna» Emanuela Orlandi La ricerca condotta seguendo il numero di telefono e la casella postale non dà risultati. Entrambi, spiegano alla Sip e alle Poste di Roma sono intestati a utenti «riservati». Al ricevitore, componendo quel numero, risponde una voce che tradisce un leggero accento romanesco, ma che non lascia trapelare nulla sull'identità di chi parla: «Lei è Paco? Lei è qualcuno che può darmi notizie su Paco e sull'oggetto dell'annuncio? Se non è cosi, non abbiamo nulla da dirci e devo chiudere la telefonata...». Nessun accenno, soprattutto, a «Paco» e al perché di questa ricerca spasmodica. L'unica traccia utile è costituita da quel riferimento alla Interessante intervista tv italiana». E sugli schermi di un'emittente Italiana Canale 5, il viso e U nome di «Paco» sono apparsi davvero. Era VII maggio scorso, durante la trasmissione «Monitor», condotta da Guglielmo Zucconi. B giornalista Andrea Pamparana presenta una sua intervista al fantomatico «Paco», un uomo di trentanni, alto e biondo, che si dichiara «mercenario» di mestiere e maestro d'armi, di origine belga. ' L'uomo, atletico e prestante, dice di aver conosciuto Ali Agca e il suo complice. Orai: Celile; di aver addestrato il futuro attentatore del Papa In un campo palestinese nella valle della Bekaa in Libano. B «maestro d'armi» dà a vedere di avere anche contatti con il Kgb (parla di un suo incontro ad Aden con un agente del servizio segreto sovietico) e di avere molte cose da dire sulle trame che portarono all'attentato contro Papa Wojtyla Nell'intervista però, non ci sono riferimenti alla «storia nera» di Emanuela. Ma il suo interlocutore altrettanto sconosciuto, l'autore dell'annuncio sul «Tempo», è convinto che -Paco, possa parlare anche della ragazza romana E' davvero cosi? Si farà vivo «Paco»? Al numero indicato sul quotidiano, qualcuno continua a rispondere, anche se interrompe subito la comunicazione non appena si sente rivolgere delle domande sulla sua Identità L'avvocato Egidio, invece, sollecita un controllo di quanto il «mercenario» ha detto nell'Intervista a Canale 5: -Se ha detto la verità su AH Agca, illora deve per forza conoscere anche la vicenda che è collegata all'attentato contro il Papa. Deve saper qualcosa di Emanuela. Allora, diventerebbe un testimone molto importante...». e. bof.

Luoghi citati: Aden, Città Del Vaticano, Libano, Roma