Giunta (tre reti) trascina il Como che adesso è secondo in classifica

L'Udinese va a fondo in 10', la velocità è Tarma dei ladani I Un colpo di nuca del brasiliano, abile e fortunato, beffa l'Ascoli all'88' L'Udinese va a fondo in 10', la velocità è Tarma dei ladani I Un colpo di nuca del brasiliano, abile e fortunato, beffa l'Ascoli all'88' Giunta (tre reti) trascina il Como che adesso è secondo in classifica Cerexo reggia la vittoria alla Samp Como-Udinese 3-1 COMO (all. Mondonico): Paradisi 6; Tempestili! 6,5, Bruno 7; Centi 7, Maccoppi 6,5, Albìcro 6,5; Matte! 7, Invernili! 6,5, Giunta 8, (66* Mazzuccato s.v,). Bui^i 6, (14'Moz 6), Todesco 6. V ti UDINESE (all. De Sisti»: Abate 5,5; G'ftlpsroU 8» Stogato 6; Colombo SA Edinho 6, Ccllovati 4.5;'Chierico 5, Miano 6; (81* Dal Fiume s.v.), Graziani 55, (W Branca s.v.), Criscimanni 6, Zanone 5. Arbitro: Coppetelli 7. Rti 0 ppReti: 10', 51' e 61' Giunta, 72' Edinho. ,Ammoniti: 13' Criscimanni. 37' Edinho, 50' Stergato, 75' Colombo, GalparoU. dal nostro Inviato GIORGIO BARBERIS COMO — L'inseguimento dell'Udinese subisce un secco, pesante stop a Como, artefice un diciannovenne che il Milan ha messo sulla bilancia come buon peso insieme a 7 miliardi, Russo e Turrini per assicurarsi Borgonovo nella prossima stagione. Salvatore Giunta è cresciuto nelle giovanili del Milan, Sandro Vitali se lo è coccolato dà giovanissimo eppoi, trasferitosi a Como, appena ha potuto se lo è preso. Il ragazzo è esploso ieri, realizzando la tripletta che ha messo ko l'Udinese, mostrando talento, tempismo e buone capaciti al punto che il suo diretto avversario, un vecchio volpone come Coliovati, deve aver ringraziato il cielo quando Mondonico, dopo 66', ha deciso che il 'ragazzo' aveva già fatto abbastanza e lo ha mandato a farsi la doccia in anticipo regalando la gioia dell'esordio al diciassettenne Valerio Mozzicato. Il Como, cosi, agguanta il secondo posto in classifica e si conferma squadra-rivelazione di quest'annata, tanto più rivelazione visto che Mondonico si ritrova spesso a dover cambiare formazione e ieri, ad esempio, ha dovuto fare a meno di Borgonovo, Notaristefano e Casagrande, oltreché di Corneliusson, operato nei giorni scorsi in Svezia. Ma il collettivo, ben disposto e ottimamente amalgamato, riesce a supplire alle situazioni difficili trovando nella velocità un'arma vincente, tanto più che a centrocampo la squadra appare.vaHSà^funto in'\inferdtJione quajito dell'impostare, con Mattel e Bruno'sempre'pronti a fiondarsi negli spazi vuoti e creare importanti diversivi d'appoggio al cicco delle punte. Contro una squadra tanfo solida e determinata, l'Udinese è andata a fondo abbastanza in fretta. Accettare la partita a viso aperto è stato un errore di valutazione pagato carissimo, visto che il Como è passato in vantaggio nel giro di appena 10 minuti. Il campionato che, in teoria, per l'Udinese ricominciava ieri, ha riservato ai friulani una scoppola sulla quale è opportuno riflettere: giocare alla garibaldina può talora sorprendere gli avversari, difficilmente però quando questi sono in fondo abituati a utilizzare un'arma analoga e di lotte a coltello per la sopravvivenza /tanno grande esperienza. Certo, l'Udinese può recriminare Sull'insufficiente marcatura di Collovati, ben lontano dall'essere il giocatore che fino a pochi anni fa era un punto fisso nella nazionale di Bearzot, su Giunta, il quale, in occasione della seconda rete, è stato aiutato anche dalla buona sorte, incocciando di petto un tiro di Bruno e deviando cosi imparabilmente la palla alle spaile di Abate. Ma come il giovane attaccante si è smarcato sul primo gol e ha bruciato sul tempo l'avversario anticipandolo sul terzo, sono il chiaro segno che probabilmente Collavati andrebbe accantonato per qualche tempo, in attesa trovi una condizione migliore. La svolta della partita è venuta dopo appena dieci minuti, un attimo dopo che in velocità era stata l'Udinese a renderti pericolosa con un cross conclusivo di Miano sul quale Graziani in tuffo di testa trovava solo in parte il pallone e, in compenso, la scarpa di Maccoppi che cercava di rinviare. CoppeteUi assegnava una punizione per il Como, e l'azione si concludeva con un bel lancio di Mattei verso Giunta, scattato sul centrodestra dell'area udinese. Il diagonale dell'attaccante andava ad infilarsi dopo aver picchiato nel palo opposto. Gran gol, con Abate impossibilitato a fare qualcosa. Il vantaggio dava sicurezza al Como che lasciava sfogare la reazione dell'Udinese, capace di far gioco discreto a centrocampo però condizionata dalla scarsa disposizione a creare palloni giocabUi in sona gol, tanto più che Chierico e Zanone facevano a gara a chi sbagliava di più. Tutto facile dunque per i lariani, che sopportavano sènza reagire anche il gioco pesante degli avversari (quattro i friulani ammoniti alla fine) con Butti a farne le spese, costretto, à uscire p^rvrf duro intervento dì Edinho prima dello scadere del tempo. L'intervallo non portava consiglio alla squadra di De Cisti. La partita riprendeva sullo stesso tran-tran, anzi, il Como, arretrando un briciolo il proprio baricentro, creava i presupposti per il veloce contropiede che avrebbe portato al secondo e al terzo gol nel giro di appena 16'. La terza segnatura (palla da Invernizzi ad Albiero, cross, assist di testa di Maccoppi e guizzo vincente. di Giunta) merita comunque di essere ricordata per la nitidezza dell'azione. Per l'Udinese i primi punti per cancellare lo zero in classifica sono dunque rimandati: il gol di Edinho, di testa *u corner di Miano al 72', può essere il punto di partenza visto che almeno in parte ha reso meno avvilente il risultato di una partita vinta con pieno merito da chi sul campo ha mostrato di valere maggiormente. A spese del Bre I blucerchiati, in Castagner - Ad un Sampdoria-As SAMPDOBIA (all. Boskov): Bistazzoni 6; Nannini 6,5, Pagante 6; Fusi 6, Cerezo 6,5, Pellegrini 6,5; Pari 63, Briegel 5, Salsano 6, Mancini 6, Viali! 6. J " "- ASCOLI ;(all. Castagner): .Pazzagll 7; Benedetti 7, Cimmino 85; Carlllo 65. Perrons 6,S, Dell'Oglio 0;5r Eonomi 7, Pusceddu 6,5, (89* Vincenzi s.v.). Barbuti 63, (72' Greco s.v.), Brady 7, Scafaronl 7. Arbitro: Luci 7. Bete: 88' Cerezo. Ammoniti: 26* Scafaronl, 57' dal nostro inviato GENOVA — Da ieri Marassi blucerchlata festeggia un nuovo santo protettore: san Toninho Cerezo. E' stato proprio il brasiliano a risolvere, a due minuti dalla fine, con un colpo di nuca in cui l'abilità personale va strettamente a braccetto con la fortuna, una partita che sembrava fatalmente destinata ad uno 0-0 che l'Ascoli, pronto a chiudere gli spazi, votato ad una battaglia in cui il collettivo pianificava le doti dei singoli verso l'obiettivo comune, avrebbe strameritato. Non tempre è festa, ovvero, in termini più chiaramente comprensibili nel clima del nostro campionato, non sempre c'è il Milan, la sua compassata difesa a zona, gli spazi larghi, tali da trasformare scia che recrimina giornata opaca, hannn minuto dalla fine un Ascoli 1-0 Perrone, 86' Salsano e Brady. GIANNI PIGNATA in un irresistibile panzer quel Briegel che ieri, con avversari tatticamente meglio disposti ed inesorabili sull'i nticipo, si è dimostrato lento e prevedibile come un carro agricolo carico di fieno. L'Ascoli edizione Castagne.* è tornato a giocare come deve fare in trasferta una squadra che vuole salvarsi. Non un catenaccio nel senso tradizionale della parola, ma squadra corta, chiusura di tutti gli spazi, marcature ferree — Benedetti su Mancini, Cimmino su Vialli, Dell'Ogllo su Salsano, il «Cameade» Carino su Briegel — e soprattutto tanto anticipo e tanto sacrificio di tutti a favore del collettivo. Lo stesso Brady, lucido regista a centrocampo, non ha su un autogol di Ge no sofferto la buona n intervento di Pari sull mai disdegnato gli arretramenti, mentre anche Scarafoni, seconda punta teorica a fianco di Barbuti, si è fatto apprezzare -.■-meritando un alto voto in pagella, più per il prodigarsi nelle retrovie a protezione dello 0-0, che non per i suoi meriti di attaccante. Dice il proverbio napoletano che 'ogni scavatone è bello a mamma sujo*. Noi non siamo sua madre, grazie a Dio, ma ciò non toglie che possiamo riconoscergli meriti inversamente proporzionali al suo cognome (scarafaggio) tutt'altro che invitante. Dopo aver spiegato perché l'Ascoli ha sfiorato il colpaccio a Marassi, bisognerebbe spiegare perché la Sampdoria, pur avendo messo insieme il quinto risultato utile consecutivo, abbia sostanzialmente deluso. I due argomenti s'intrecciano l'uno nell'altro, in quanto, se è vero che l'anticipo, il collettivo, le marcature strette dell'Ascoli hanno avuto grossi meriti nell'in diri zzare la partita in un certo modo, il compito dei bianconeri marchigiani é stato senz'altro favorito dalla giornata decisamente storta di Briegel e da quella appena Gentile annullato Gravi ine ideati ton feriti Quattro arresti BERGAMO — Quattro arresti, due feriti ricoverati in ospedale, contusi, una decina di cariche di polizia e carabinieri, vetrate sfasciate alla stazione ferroviaria centrale di Bergamo, nutrite sassai ole. Gli arrestati sono Paolo Vaglio di 23 anni, operaio, residente a Brescia; Luca Cerreti di 18 anni residente a Prevalle (Bs); Giuliano Capassi di 19 anni da Iseo (Bs); infine un minorenne. I feriti sono Marco Freni, di 20 anni, da Sarnico (Bg) che lamenta la frattura del setto nasale con prognosi di 25 giorni (ferite negli scontri alla curva Sud nel corso della partite) ed Elena Invernlzsi di 20 anni da Galliate (Como), colpite da una pietra lanciate da tifosi bresciani dal loro treno in partenza. Nella sassaiola sono andate sfasciate anche una quindicina di vetrate, altri passeggeri sono stati sfiorati. Numerose auto hanno sabito danni nel tratto fra viale Giulio Cesare e via Pi tentino mentre 1 tifosi bresciani, inseguiti da quelli bergamaschi, tornavano alla stazione, in frantumi le vetrine del bar «Il pettegolezzo». Lanci di pietre anche alle stazioni di Albano Sant'Alessandro e di Chiudono sulla linea Bergamo-Brescia, dova i tifosi hanno tirate il segnale d'allarme e l'hanno manomesso. disposizione tatticlla linea di porta ha cosi cosi di Mancini e Vialli Mentre non bisogna dimenticare che la rinuncia all'ultima ora allo stopper Vierchowod, messo k.o. da una pallonata in faccia in' allenamento, ha costretto all'affrettato recupero di Mannini. La Sampdorla ha cercato sin dall'inizio di fare onore al suo ruolo di padrona di casa attaccando con buona convinzione, ma trovando sulla sua strada una difesa ben disposta al tamponamento usufruendo anche, con la massima disinvoltura, della scappatoia del calcio d'angolo (Il a 2 nel primo tempo, 18 a 7 il computo finale) e trovando pure un Pazzagll prontissimo come ultimo baluardo. Il portiere marchigiano è stato protagonista, sia al 3'. deviazione in angolo su colpo di testa di Cerezo, sia al 39'. respinta istintiva su tocco da distanza ravvicinata di Pellegrini. La prima mezz'ora della ripresa è andata avanti con lo stesso cliché: la Samp ad attaccare in massa, ma con poco discernimento, e l'Ascoli a difendersi accanitamente. Al 49' un cross di Vialli ha attraversato tutto lo specchio della porta, al 67' una punizione di Briegel non trattenuta da Pazzagli ha visto Perrone protagonista di un salvataggio alla disperata in angolo. Poi, nell'ultimo quarto d'ora, la Samp ha incornili ciato a capire che lo 0-0 era un obiettivo minimo da non rischiare, e l'Ascoli, a sua voi' ta, a comprendere che forse era il caso di osare qualcosa di più. Al 75', ad esempio, solo un clamoroso cross sbagliato di Dell'Ogllo, con Barbuti e Scarafoni in ottima posizione, ha reso inutile un minaccioso contropiede ascolano e, subito dopo, un gol di testa di Scarsioni non é stato concesso perché Carillo aveva effettuato il cross oltre la linea di fondo. La Samp si è fatta viva an cora con Cerezo e Briegel scatenando due furibonde mischie in area bianconera e all'88'. sull'ultimo dei calci d'angolo, ha fatto centro. Passaggio corto dalla bandie rina a Salsano, cross alto in area, Cerezo, con le spalle alla porta, colpisce il pallone con la nuca con l'aria di «vediamo un po' quel che succede». Succede che il pallone s'impenna con curioso effetto, tocca terra quasi a filo del palo destro, inganna Pazzagll spiazzato e s'infila beffardamente nel sacco. Un minuto dopo, su punizione battuta da Brady, Benedetti di testa batte Bistazzoni. ma Bulla linea Pari salva la vittoria. Forse è ingiusto per l'Ascoli ma cosi va ì: calcio. a degli uomini di salvato il risultato