L'Inter paga gli elogi di Coppa

Contro un Avellino rude e grintoso i nerazzurri non vanno oltre il pareggi* Contro un Avellino rude e grintoso i nerazzurri non vanno oltre il pareggi* L'Inter paga gli elogi di Coppa Trap: «Un'occasione perduta» Schachner espulso La squadra dì Trapattoni ha patito la stantollerato dall'arbitro Redini - Negato un Inter-Avellino 0-0 INTER (all. Trapattoni): Zenga s.v.; Bergami 6, Baresi 6; Piracclnl 6,5, Ferri 5,5. Mandorlbii 5,5; Fatma 5, lardelli 5,5, •^C^caterra 51. AltobeUl 6, Matteoli 55. Itonmen!™ 5* AVELLINO (all. Vinicio): DI Leo 6; Colantuono 5, terroni 5; Cananeo 5, Romano 6, Zandona 6; Bertoni 6,5, Benedetti 6, Schacbner 6, Colomba 6, Alessio 6, 489* Marcili s.v.). Arbitro: Redini 4. Ammoniti: 31* Zandona, 40' Gazzaneo, 57' Colomba, 71' Schachner, 85* Alessio. Espulsi: 71' Schachner. dal nostro inviato GIORGIO GANDOLFI MILANO — Aveva ragione Trapattoni: gli elogi si pagano. Oltretutto quando c'è da lottare e non giocare a calcio, perché la partita con l'Avellino è stata un autentico corpo a corpo, cose da Judo o qualcosa di slmile. Ovviamente, con 11 consenso del signor Redini che, dicono, ama il gioco maschio, ma stavolta doveva avere le Idee confuse In materia, avendo permesso che rincontro da parte dell'Avellino si trasformasse in una caccia all'uomo (pur se vanno riconosciute agli irpini prove d'intelligenza tattica da parte di Alex Bertoni e capitan Colomba, nonostante la rinuncia a Dlrceu). A pagarne le conseguenze, oltre all'Inter, bloccata per la prima volta sul pareggio a San Siro, è stato Schachner, espulso per doppia ammonizione, sempre per proteste, quando era stato Ferri, dopo avere subito un fallo marginale, a mollargli un calclone. L'austriaco — che, a differenza di sette giorni prima con il Milan, aveva giocato abbastanza bene — è incorso nell'unico errore, parlare in italiano con Redini e protestare a lungo. Inevitabile 11 cartellino rosso, con l'Avellino ridotto in dieci e, apparentemente, senza scampo contro un'Inter altrettanto apparentemente scatenata. In realtà, la partita non è cambiata dal. tema iniziale: nerazzurri ad assalire a testa bassa, a cercare Altobelli, visto che era inutile scovare Rummenigge, ben nascosto dietro le solide spalle dello stopper Romano. In tribuna, nell'intervallo, Annibale Frossi, dall'alto della sua esperienza, ricordava che una squadra reduce da un turno infrasettimanale perde almeno il 30 per cento del suo potenziale: l'Inter, stavolta, era sotto del 40 per cento, avendo oltretutto davanti undici irpini disposti ad """"'^*"^"""""T** anchezza per la trasfe rigore a Schachner, uscire imbattuti da San Siro più con le cattive che con le buone Intenzioni. Lo ha dimostrato Colanfcuono. che ha tartassato Altobelli sin dall'inizio come sé avesse un vecchio conto da saldare con lui, oppure Oazzeneo, che non è mai riuscito a fare un'entrata «pulita». Di Leo, il portiere, si impegnava in autentici pic-nic in area: portava 11 pallone a spasso, senza farlo battere, perdeva un minuto abbondante per ogni calcio di rinvio, andava ad elogiare i compagni battendogli calorosamente una mano sulle spalle, con i SO mila spettatori e l'Inter che aspettavano vanamente la ripresa del gioco. Redini ha recuperato un minuto e 50 secondi nel primo tempo ed esattamente 52 secondi nella ripresa: e pensare che Schachner, per uscire dal campo, si è impegnato in un'azione al rallentatore che ha richiesto almeno un minuto e mezzo di tempo. L'arbitro bravo è quello che non si fa notare: Redini si è visto sin troppo, a conferma della sua pessima condizione di forma. Oltretutto è riuscito a danneggiare entrambe le squadre:- l'Inter, per cominciare, impossibilitata a giocare; l'Avellino in secondo luogo, con l'espulsione di Schachner e prima ancora con un *** ■«««»«««»«««««««««»■ rta di Praga e il gioco d che poi si è fatto espel rigore negato allo stesso austriaco quando, al 15', Ferri l'aveva preso per la maglia impedendogli di raggiungere 11 pallone nell'area nerazzurra completamente sguarnita. L'Inter è stata cosi bloccata per la prima volta a San Siro dall'inizio della stagione: ha perso un punto importante, dovrà recuperarlo possibilmente a Firenze, dopo la sosta di campionato. Stavolta ai nerazzurri è mancata la freschezza, più ancora che per la gara di Praga l'Inter ha pagato per la trasferta. Trapattoni si è vanamente sgolato in panchina, fischiando ed urlando perché qualcuno si inserisse sulla fascia destra. Senza l'appoggio di Farina, duro degli irpini, llere per proteste penoso a volte anche nei traversoni, senza la regia di Matteoli, e con Tardelli semi-cotto, l'Inter, per risolvere la gara, avrebbe dovuto inventare qualcosa come fece una settimana prima il Milan con Virdis. peraltro con la collaborazione di Amodio. Stavolta lo stopper è stato confinato da Vinicio in panchina e cosi la difesa, tutto sommato, non è incorsa in ulteriori guai, costringendo l'Inter a concludere da fuori area senza pericoli per Di Leo. I pericoli, semmai, potevano arrivare dai calci piazzati, ma fra 1 nerazzurri mancava Passarella, e Ferri è capace soltanto di centrare la barriera. Al 15' l'episodio del faUo di Ferri su Schachner lanciato verso il gol, dopo che lo stesso Ferri era scivolato a terra; nel tentativo di rimediare, aveva sbilanciato l'austriaco In modo irregolare, ma per Redini tutto okay. Una serie di falli con un paio di ammoniti (Zandona e Oazzaneo) nella' fase critica della gara poi, nella ripresa, l'espulsione di Schachner (71') e un salvataggio di Benedetti davanti al portiere (72'), su conclusione di Bergomi; quindi, ad un minuto dalla fine. Farina si è •mangiato» l'ultima possibilità, passando la palla al cen tro Invece di concludere in porta. «Viste le battute d'arrestclassifica. Purtroppo ci di NINO SORMANI MILANO — L'Inter perde il primo punto in casa della stagione e non riesce a sfruttare l'occasione favorevole creatasi sugli altri campi, dove le dirette concorrenti sono state costrette ad altrettanti pareggi. Ma la formazione nerazzurra ha l'attenuante di aver disputato una dispendiosa partita mercoledì in coppa Uefa, e ieri è stata anche sfortunata. Questo in sintesi il commento di Trapattoni al termine della partita con l'Avellino. «Dovevamo saltare lo sbarramento di centrocampo ma non ci siamo riusciti — spiega infatti il tecnico nerazzurro —. CI sono mancati gli spazi e non siamo mai stati capaci di liberare un uomo in area. Sapevamo che l'Avellino avrebbe giocato molto chiuso nella sua mete, campo, applicando contemporaneamente un pressing asfissiante. Per superarlo avremmo avuto bisogno di una grande freschezza fisica, che non potevamo avere dopo la gara con 11 Dukla. Purtroppo abbiamo perso una grande occasione per migliorare la nostra posizione In classifica, viste le battute d'arrèsto subite dalle nostre dirette concorrenti». Trapattoni non ha nulla da rimproverarsi. >Ho tentato di tutto — aggiunge — cercando di lavorare sulle ali, dove ho spedito Farina e Bergomi, ma loro erano troppo chiusi e a noi mancava lo sto delle rivali —dice il tec è mancata la freschezza» scatto fulminante per superare l'avversario diretto. Avevo studiato molto bene il filmato della gara disputata la scorsa domenica dall'Avellino con il Milan. e avevo avvisato 1 miei ragazzi delle difficolta che avrebbero Incontrato. Purtroppo i rossoneri sono stati favoriti da due errori degli avversari. Invece a noi non hanno concesso nulla. Vorrà dire che adesso dovremo andare fuori casa a recuperare il punto perso. •Con 15-16 giocatori in area è impossibile fare gioco — sostiene Rummenigge — bisognava sbloccare subito 11 risultato per costringere l'avversario ad uscire dal guscio. Invece anche la fortuna non ci ha aiutati come era accaduto al Milan e cosi abbiamo perso una buona occasione per migliorare la nostra classif 1- Milano. Un duello ae cnico — avremnv potuto migliorare la nostra - Schachner: «L'arbitro non mi ha capito» ca. Adesso dovremo sfruttare al massimo le gare favorevoli che ci propone il calendario, perché ci sono ancora 10 partite prima della fine del campionato e possiamo ancora arrivare In vetta alla graduatoria». Visi felici, finalmente, nello spogliatoio avellinese. A cominciare da Vinicio, che al secondo tentativo può uscire a testa alta da San Siro. «Abbiamo pareggiato grazie alla nostra grande volontà di lottare su ogni pallone senza concedere nulla all'avversario — dice il tecnico irpina —. Finalmente i ragazzi hanno capito quello che volevo da loro e ai sono comportati con grande maturità. Marcature strette a tutto campo e veloci contropiedi, queste sono state le nostre armi vincenti. Tutto merito del ritiro di Milano, durato una settimana, che mi ha permesso di caricare la squadra. MI spiace per l'espulsione di Schachner, che secondo quanto mi ha detto non meritava di essere cacciato perché si è limitato a contestare una punizione». Da parte sua, l'austriaco si limita ad un breve commento: •L'arbitro ha capito male una mia frase: quando ha fischiato la punizione contro di me, mi sono lamentato, e lui mi ha mostrato il cartellino giallo. Allora ho replicato affermando che non aveva capito la mia contestazione, e lui mi ha espulso. Tutto qui». Ma forse l'austriaco ha aggiunto anche qualcosaltro, visto che Redini è stato così deciso nell'estrarre il cartelli- reo con Rummenigge ■ i„ hb1b8s

Luoghi citati: Avellino, Dlrceu, Ferri, Firenze, Milano, Praga