Quando Macmillan preferì i fagiani a de Gaulle

Quando Macmillan preferì i fagiani a de Gaulle Ritratto dello statista scomparso: humour, fair play, erudizione e una malcelata antipatia per Maggie, «figlia del droghiere» Quando Macmillan preferì i fagiani a de Gaulle LONDRA — La regina Elisabetta ha appreso «con profonda tristezza la notizia della morte di Harold Macmillan ed ha inviato un messaggio personale alla famiglia dello statista». Cordoglio per la scomparsa dell'ex primo ministro è stato espresso anche dall'arcivescovo di Canterbury, Robert Rancie. LONDRA — Anche quando Harold Macmillan era premier, all'apice del potere, si presentava nelle case in cui era stato invitato oppure al campo di golf — attività che non abbandonò fino all'ultimo — da solo, senza guardie del corpo o autisti. Quando la moglie, Lady Dorothy, era ancora viva, era lei a guidare l'auto. Non si faceva certo accompagnare da motociclette strombazzanti, né si faceva annunciare: non si dava arie, anzi. «Lei che mi consiglierebbe di fare dei bambini della Real Casa se ci fosse una guerra? Dove mandarli?*. Fingeva di consultarmi su un problema delicato e stravagante oppure chiedeva se, secondo me. era una buona idea mandare il tal-dei-tali ambasciatore a Washington. Naturalmente lo sapeva benissimo quello che avrebbe fatto e aveva già deciso, ma il domandare, il preoccuparsi e il suo manierismo andava conquistando tante persone, vittime del cuo charme e della sua intelligenza. Anche quando leggeva un libro — cosa frequente, anche nei mesi più intensi della sua attività politica — trattava l'interlocutore alla pari. Rammento quando discuteva su «Anna Karenina» in dettaglio, ricordando specifici episodi che, secondo lui, anche l'interlocutore aveva analizzato con lo stesso respiro intellettuale. In effetti Harold Macmillan era non solo un grande lettore ma era anche un buon editore. I racconti su se stesso erano molteplici, un misto di modestia e senso dell'umori¬ smo. Raccontava del generale de Gaulle, l'uomo politico che Macmillan aveva ammirato e odiato allo stesso tempo, temendo in qualche modo che la storia avrebbe dedicato più paragrafi al generale che non a lui. Mi raccontò un giorno di quando de Gaulle venne ospite a Birch Grove, la casa di campagna del Surrey dove visse con la moglie, poi solo. Era una bella residenza vicina ai boschi ricchi di fagiani e al campo da golf. Macmillan amava la caccia a tal punto che si poteva sospettare che i suoi Consigli di ministri fossero formati durante le battute. Dopo colazione i due statisti rimasero soli con i loro segretari privati in camera da pranzo. Nessuno doveva disturbarli. Cera l'ordine che solo in casi gravissimi quella' porta di quercia avrebbe potuto essere valicata. Così, raccontò Macmillan, i due cominciarono a parlare di Europa, di alleanze, di cose importanti. Improvvisamente si senti un violento colpo alla porta e delle grida Qualcuno voleva entrare a tutti i costi. Era il guardacaccia di Birch Grove, tutto vestito di tweed che, levandosi il berretto in segno di rispetto davanti al padrone, disse: «C'è una guardia del corpo dietro ogni siepe e per di più sono tutti francesi. Mi stanno rovinando i fagiani e la caccia». E poi, puntando il dito verso il Generale, aggiunse: «O se ne va lui o me ne vado ioh. Come avrebbe mai potuto un uomo come Macmillan perdere il suo bravissimo guardacaccia? Se ne andò de Gaulle e il suo seguito. Negli ultimi tempi arrivava nei salotti un po' come il Grande Inquisitore nel «Don Carlos», sorretto da due persone. Era diventato quasi cieco, ma era sempre vispo e, come fanno i vecchi, raccontava di una Londra che non c'era più, delle grandi case aristocratiche, quando Londonderry House e Landsdowne House ricevevano. Poco di questo rimaneva Anche il suo partito: sdentava difatti a riconoscerlo a non nascondeva il suo cattivo umore nei confronti della figlia del droghiere. «Lei» .aveva cambiato quel suo partito che una volta aveva avuto ".un'anima colta, grandiosa-*: aristocratica. Ora il partito conservatore era diventato un gruppo di piccoli borghesi, non era rimasto Un |«bel» nome tra i ministri. • Educato ad. Éton e poi ad Oxford, ayeva sposato la figlia del duca di Devonshire. Come tutte le figlie delle grandi casate inglesi, Lady Dorothy "libri5" aveva portato neanche uh quattrino. Tutto era andato al primogenito. Ma Harold" Macmillan era innamorato della casata, dei palazzi, dei quadri, dei giardini. Dell'Italia, che conosceva molto bene e sulla quale raccontava splendide storie, ammirava Xml:. Raccontava di quando, alla liberazione/di-Napoli, i soldati inglesi .gli dissero che un italiano, arrestato, proclamava di essere un antifascista e anche un suo autore. E che parlava tanto. Se lo fece portare al comando. Era Benedetto Croce, che parlò gesticolando e in un inglese incomprensibile, tracciandogli il quadro di quello che lui — Harold Macmillan — avrebbe dovuto fare politicamente e militarmente in Italia. Se ne andò dopo quattro ore lasciando Macmillan esausto. Non aveva accettato il titolo, che gli spettava fino a che suo figlio Maurice, deputato, era vivo. Il titolo, come si sa, porta alla Camera dei Lord ed Harold Macmillan non voleva precludere al figlio la possibilità di una carriera simile alla sua Poi Maurice, un uomo bello e triste, morì, e lui accettò di diventare conte di Stòckton, un nome che non gli stava bene, un titolo vuoto in un mondo dove l'aristocrazia non ha più potere e anche se lo avesse non lo saprebbe geo tire. Gaia Servatìio Harold Macmillan, a sin., nel 1959 con Charles de Gaulle, per il quale provava ammirazione e rivalità

Luoghi citati: Europa, Italia, Londra, Oxford, Surrey, Washington