Bloccata manifestazione a Pechino, i giornali invocano sanzioni

Bloccata manifestazione a Pechino, i giornali invocano sanzioni Bloccata manifestazione a Pechino, i giornali invocano sanzioni La polizia ha impedito a 600 giovani di uscire dalla facoltà di Magistero - Un dazebao: «Imparate la lezione di Marcos» - Alto funzionario conferma l'arresto di molti operai PECHINO — Nonostante gli avvertimenti delle autorità non accenna a diminuire la tensione negli atenei cinesi, ma 11 governo questa volta sembra deciso a stringere 1 freni Anche Ieri centinaia di studenti (tra 500 e 600 secondo alcuni testimoni) hanno sfidato a Pechino 1 divieti organizzando un'altra manifestazione di protesta all'Istituto di Magistero. Ma questa volta I giovani non hanno potuto lasciare la sede dell'ateneo per la presenza di centinaia di poliziotti armati. «Gli studenti — ha detto un Insegnante straniero — sono rimasti molto intimiditi quando hanno visto le armi e si sono dispersi per tornare nei collegi», abbandonando 11 progetto di recarsi In corteo fino alle altre università Secondo alcune testimonianze, anche all'ateneo di Beida, il principale della ca¬ pitale, 2000. 3000 studenti si sono affollati durante la notte tra lunedi e martedì ai cancelli dell'università, ma non sono potuti uscire per la massiccia presenza di agenti e di mezzi della polizia. Ieri a tarda sera alcune centinaia di studenti con candele e lampade tascabili si sono riuniti all'università davanti ad alcuni manifesti che criticano il partito comunista. Sempre a Belda sono stati affissi ieri dazebao In cui si Invita il governo a .imparare una lezione» dall'estromissione nelle Filippine del • tiranno Marcos». Un segnale che Deng ha deciso di frenare la protesta studentesca si coglie anche nella nuova linea adottata dai mezzi di comunicazione di massa, che fino a una settimana fa non avevano pubblicato neanche una riga di cronaca sulle manifestazioni nelle varie università del Paese. Ora si intensificano 1 resoconti in toni negativi ed aspramente critici delle più recenti dimostrazioni. n «Quotidiano di Pechino» giunge addirittura a riferire testualmente un Insulto volgare su un manifesto murale affisso nella notte di giovedì dagli studenti della facoltà di Magistero contro i «quattro principi fondamentali sanciti nella costituzione della Repubblica popolare» che affermano la fedeltà al socialismo, alla dittatura del proletariato, alla posizione direttiva del partito comunista e al pensiero marxista leninista e di Mao. Un fatto fuori dal comune perché la stampa cinese, estremamente paludata ed attenta al linguaggio, non pubblicherebbe mal in circostanze normali espressioni volgari o irriguardose. I giornali chiedono esplicitamente che contro gli studenti vengano adottate sanzioni legali. Ieri infine anche la televisione ha rotto la consegna del silenzio, trasmettendo un breve filmato sulle dimostrazioni svoltesi a Shanghai. Un alto funzionarlo è Intervenuto a sua volta per minimizzare la portata della protesta e lanciare nuovi avvertimenti agli studenti. He Dongchang, vice-direttore del ministero della Pubblica Istruzione, ha affermato in una conferenza stampa che gli studenti coinvolti nelle recenti manifestazioni sono circa 40 mila (su un totale di 2 milioni di universitari), e ha dichiarato che nessuno degli studenti è stato arrestato. Dongchang ha confermato l'arresto di numerosi operai, che nel corso delle proteste di Shanghai e Nanchino avevano rovesciato alcune auto.

Persone citate: Mao

Luoghi citati: Filippine, Nanchino, Pechino, Shanghai