Valeri, recito le mie donne per allegria di Fulvia Caprara

Valeri, recito le mie donne per allegria L'attrice-autrice parla di «Ho due parole da dirvi» il recital da stasera in scena al Piccolo Eliseo Valeri, recito le mie donne per allegria Un monologo francese di Delage, che ha in comune con la regista-protagonista il «sostanziale ottimismo»: «Sono le confessioni strampalate di un'attrice, il rapporto col marito, con l'amante, la figlia, la migliore amica» - In primavera riprenderà «Tosca e altre due» con la Asti ROMA — C'è una bella starna ariosa, arredata in uno stile liberty chiaro e moderno, con le tende di pizzo sullo sfondo e i tatioiint ricoperti di stoffa a disegni cachemire sui toni dell'azzurro. C'è sulla scena, appoggiata alla lunga spalliera di una sedia, un'attrice tranquilla che ripete la sua parte, sorride agli scherzi della memoria, continua a lavorare fin quando non è sicura del risultato. L'attrice, che è Franca Valeri alla vigilia del debutto del suo nuovo spettacolo «Ho due parole da dirvi» — in scena al Piccolo Eliseo di Roma da stasera fino al 15 febbraio —. canta una canzone allegra, vitalista, piena di umoristico buon senso: «Bella la vita non posso darvi torto, fin quando vivi, certo non sei morto... Bella la vita, fare l'amore in due, in tre, in sedici e pure in trentadue». «Ho scelto di interpretare questo monologo francese di Jean Pierre Delage, perché leggendolo mi sono divertita e ho pensato che forse era possibile comunicare questo divertimento al pubblico». Recitato sui palcoscenici francesi solo e sempre dall'attrice Jacqueline Maillan, «Ho due parole da dirvi» racconta la storia di una donna che torna a casa dopo un esaurimento nervoso. «Si tratta di un' attrice — dice la Valeri — ma questo non è il dato fondamentale. Le sue confessioni, un po' strampalate, sono le normali confessioni di una donna: il rapporto con il marito, con l'amante, con la figlia, con la migliore amica; l'amore per le piccole noie dell'esistenza, in fondo l'attaccamento alla vita». Proprio questo attaccamento e questo «sostanziale ottimismo» sono i punti in comune tra Franca Valeri e la protagonista del monologo di Delage. «La scelta di un testo, per un attore, riflette un Insieme di piccole cose che toccano la sua personalità; coinvolgimenti profondi che vengono fuori man mano che si recita la parte». Nel nuovo lavoro la Valeri ha ritrovato anche lo stile congeniale del monologo; il modo un po' surreale di fare conversazione con se stessa e con il pubblico; l'attitudine a guardare la vita in una maniera spiritosa. ■Al testo originale sono state apportate poche modifiche — dice l'attrice che è anche regista dello spettacolo — si è levato qualche riferimento troppo francese». In «Ho due parole da dirvi. Franca Valeri indossa abiti di Roberto Capucci; le scene sono di Francesco Zito, le canzoni hanno la firma di Fiorenzo Carpi; la produzione è della Compagnia del teatro Eliseo. Dopo Roma, lo spettacolo andrà a Milano. «In primavera — dice la Valeri — riprenderò Tosca e altre due con Adriana Asti: è un lavoro in cui ci siamo divertite tanto e mi fa piacere riportarlo sulle scene, dopo la presentazione al festival di Benevento nel settembre scorso». Accanto all'impegno del teatro, vissuto nella dimensione totale dell'autrice, della regista e dell'interprete, Franca Valeri conserva lo spazio necessario per coltivare la sua seconda passione, quella per l'opera lirica che •resta la forma di spettacolo più completa». «Quest'anno, con i giovani cantanti lirici del concorso "Mattia Battistini" abbiamo intenzione di mettere in scena "Aida". "Bohème'' e "Lucia di Lammermoor". E' molto bello vivere dal di dentro il fenomeno travolgente dell'opera ed è anche bello educare i giovani cantanti alla recitazione: far capire che sulla scena non basta essere dei manichini che emettono la voce, ma bisogna saper Interpretare 1 personaggi». Fulvia Caprara

Persone citate: Adriana Asti, Fiorenzo Carpi, Franca Valeri, Francesco Zito, Jean Pierre Delage, Mattia Battistini, Roberto Capucci

Luoghi citati: Benevento, Milano, Roma