Sei ostaggi in mano ai banditi

Sei ostaggi in mane ai banditi Si è riacutizzato il fenomeno dei sequestri di persona Sei ostaggi in mane ai banditi Nell'86 venti rapimenti, tre in più rispetto all'85 - In Calabria e Sardegna il maggior numero di casi -11 riscatto più alto: due miliardi per Alessandro Fantazzini, che forse è stato ucciso ROMA — Con la liberazione di Bruno Matrici, avvenuta U 17 dicembre, le persone rapite durante l'anno e non ancora liberate sono cinque. Se si considerano tuttora in piedi le trattative per la liberazione di Claudio Fiorentino, il commerciante di Palermo sequestrato il 10 ottobre 1935, sono sei i rapiti che passeranno Capodanno in prigionia. I dati del Dea (documentazione elettronica Ansa) rivelano che nel complesso il 1986, Invertendo una tendenza degli ultimi anni, segna un riacutizzarsi del fenomeno: i sequestri di persona sono stati 20, contro i 17 del 1985, i 29 dell'84 e i 58 del 1983. Con nove persone rapite la Calabria si conferma la regione con il più alto numero di sequestri di persone; segue la Sardegna con cinque rapimenti. Tre sono stati i tentativi di rapimento: l'ultimo, quello del medico Luciano Corbetta (Sanremo, 11 novembre), è probabilmente* opera della stessa banda che, sempre in Liguria, l'I dicembre ha rapito Lorenzo Balboni, figlio undicenne di una farmacista. Il sequestro è fallito perché la notte stessa il bambino è riuscito a fuggire. Fallito è anche il rapimento di Nicolò Galeani (sette mesi), nipote dell'ex presidente dell'Alisarda; la reazione di un cameriere ha messo in fuga i rapitori. Il terzo rapimento di bambino avvenuto durante l'anno è riuscito ma è durato poco: Andrea Bianco, otto anni, fi¬ glio di un imprenditore, è stato liberato il 23 maggio ad appena due giorni dal sequestro e senza il pagamento di alcun riscatto. La cifra più alta pagata per la liberazione di un rapito sono i due miliardi di lire consegnati dalla famiglia di Alessandro Fantazzini alla banda di sardi che il 19 gennaio lo ha sequestrato ad Anzoia dell'Emilia. Purtroppo Fantazzini non è stato rilasciato e le sette persone arrestate durante le indagini sul rapimento sono infatti accusate di sequestro di persona aggravato dall'omicidio del rapito. Con tutta probabilità l'ostaggio è stato soppresso perché aveva riconosciuto i rapitori. In tre casi, nel 1986, polizia e carabinieri sono riusciti a liberare gli ostaggi. Nicoletta Moretti, rapita a Bergamo il 9 giugno, è liberata dai carabinieri il 2 novembre nelle campagne tra Caponago e Agrate durante un tentativo dei rapitori di trasferirla in una nuova prigione. Il 4 agosto a Locri è invece la polizia a ' liberare dopo una sparatoria con i rapitori Sandra Mallamo, figlia di un farmacista, sequestrata soltanto, alcune ore prima. Il caso più clamoroso è comunque quello di Severino Salati, un industriale di 55 anni rapito il 14 ottobre a Reggio Emilia: il 27 novembre i carabinieri irrompono in una villetta di Oriago, arrestano i rapitori e mettono fine al suo sequestro. Le persone tuttora nelle mani dei rapitori sono, oltre a Claudio Fiorentino, per la liberazione del quale la madre ha rivolto un ultimo appello ai rapitori l'I dicembre, Gonario Serra, un allevatore di 26 anni rapito il 21 giu¬ gno a Orotelli, il capo dell'Ispettorato provinciale dell'agricoltura di Nuoro Giovanni Nàtale Sanna, 54 anni, sequestrato il 14 settembre, Paolo Astesana, figlio ventiduenne di un importatore di bestiame, rapito a Cuneo il 22 settembre, Paolina Brais, 28 anni, rapita a Lolri Porto San Paolo il 2 novembre insieme al marito Giorgio De Candia, quest'ultimo è stato liberato una settimana dopo per facilitare il pagamento del riscatto, finora però le trattative sono rimaste senza esito e si teme molto per la sorte dell'ostaggio. Ultima vittima dei rapitori è Angela Mittìca, 24 anni, figlia del sindaco di Oppido Mamertina, sequestrata il 28 novembre. I famigliari hanno lanciato parecchi messaggi per stabilire un contatto con i banditi che però non si sarebbero ancora fatti vivi. Claudio Fiorentino, Angela Mittìca e Paolina Brais, tre dei sei sequestrati ancora in mano ai rapitori