Tarkovskij, la morte in esilio di Stefano Reggiani
Tarkovskij, la morte in esilio Scomparso il grande regista di «Solaris» e «Nostalghia» Tarkovskij, la morte in esilio PARIGI — Andrej Tarkovskij, uno dei grandi maestri del cinema mondiale e il | maggiore regista russo contemporaneo, è morto nella notte tra domenica e lunedi a Parigi. E' morto da esule proprio quando, in Francia come in Urss, qualcuno cominciava a parlare di un suo possibile ritorno a Mosca, di una prova di realismo e di ' apertura da parte di Gorbaclov dopo la fine dell'esilio interno imposto a Sacharov. Ma l'autore di Nostalghia, | Solaris, Andrei Rublev è stato ucciso da un tumore, a 54 anni, prima che queste voci potessero prendere corpo, trasformarsi in contatti. Dall'Unione Sovietica se ne era andato nel luglio dell'84: allora si trovava in Italia e aveva annunciato che sarebbe rimasto in Occidente. La sua vita professionale non poteva continuare in un Paese che dimostra¬ va di tollerarlo a malapena. La rottura si era consumata con Nostalghia. il film realizzato In Italia che al Festival di Cannes dell'83 fu stroncato dal componente sovietico della giuria 11 regista SergheJ Bondarciuk, che Tarkovskij denunciò pubblicamente. Ma negli ultimi mesi i segni di un ripensamento si erano moltiplicati a Mosca L'Andrej Rublev e Stalker, dopo anni di ostracismo, circolano adesso nelle sale cinematografiche moscovite. E 11 segretario dell'Unione del registi, Elem Klimov. ha dichiarato che nessuno dei film realizzati da Tarkovskij «duo essere accusato di ànti-sovietismo». Quanto bastava per autorizzare le voci di una possibile proposta di ritorno. Dal gennaio dell'86. il regista era stato ricoverato nell'ospedale del professor Schwartzenberg, a Villejuif, uno dei centri parigini specializzati nella cura del tumori. Negli ultimi quindici giorni era stato trasferito nella clinica Hartmann, a Neuilly, dove è morto. I funerali sono previsti per venerdì, nella chiesa russa della me Dani, a Parigi. Appena dieci giorni prima di morire, tuttavia, Andrej Tarkovskij era riuscito a completare la sua autobiografia artistica. Una specie di testamento nel quale spiega il suo misticismo, la sua profonda fede cristiana (•per me fare un film è come pregare in un altro luogo anziché in chiesa»), il suo amore per la poesia 11 suo impegno. Anche le speranze che non ha potuto realizzare. e. s. (In Terza Pagina: Regista, poeta, esule: una straziante scommessa contro un mondo diviso. Di Lietta Tornabucii e Stefano Reggiani). | ' | Andrej Tarkovskij
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