Nel laboratorio del futuro

Nel laboratorio del futuro Gigantesco salto tecnologico compiuto dall'Ansaldo in trent'anni Nel laboratorio del futuro La prima locomotiva a vapore uscita dagli Stabilimenti Ansaldo si chiamava «Sawipierdarena*: usci sbuffando dalla fabbrica richiamando folle di curiosi. Accadeva al primi del 1854, un anno dopo la fondazione della Società alla guida di Giovanni Ansaldo. Un quotidiano si domandò, in un titolo: 'Dove andremo a finire?: Ed ecco dove slamo andati a finire. L'Ansaldo (Iri-Finmeccanica) sta allestendo, sempre a Samplerdarena, un •Centro calcolo» che ci proietta in pieno Duemila: può compiere venticinque milioni di operazioni al secondo ed ha quarantaquattro miliardi di posizioni di memoria, serve alla Società (è in parte già operativo), ma è a disposizione anche di utenti esterni. Il salto tecnologico fra la locomotiva e 11 «Centro» è gigantesco e serve anche a dimostrare come e quanto è cambiata la cultura industriale. L'Ansaldo è un laboratorio del futuro, ma anche calato nella realtà delle realizzazioni di oggi. Ecco 11 «Cad»: un computer che, sostituendo gli antichi banchi da disegno utilizzati per la progettazione, disegna in tridimensionale e a colori, corregge, indica i «piani» in termini reali. Anche la preparazione segue queste linee, si va verso una società di tecnici: : •colletti bianchi* sono all'An saldo oltre il 50 per cento del la manodopera, complessivamente 15.300 dipendenti. L'Ansaldo è capofila di cinque società (Trasporti, Sistemi Industriali, Componenti, Aerimpianti, Termosud) con nove stabilimenti e un centro studi (il Cesen). Lavora alla metropolitana di Genova, di cui è praticamente pronto 11 primo segmento, e studia quella leggera di Torino. Nei primi dieci mesi del corrente anno ha ottenuto molte acquisizioni all'estero: tra le più importanti, i due contratti firmati con la Cina per la fornitura di tre centrali elettriche a carbone. Altre acquisizioni: dieci turbogeneratori geotermici da 5 megawatt ciascuno per centrali messi¬ cane e impianti ad altissima tecnologia per Amburgo, Pakistan, Algeria, Egitto. Sempre nei primi dieci mesi del 1086 il valore complessivo delle commesse estere è stato di 4400 miliardi. La grande ascesa, soprattutto nell'impiantistica e nei trasporti, ha consentito alla società risultati economici ec¬ cezionali: dall'indebitamento di 1111 miliardi del 1982 si è passati nel 1985 ad un attivo di cassa di 400 miliardi. Portafoglio ordini: per 4400 miliardi a fine settembre 1986 (di cui 1500 miliardi all'estero, per l'energia) con un trenta per cento che riguarda i trasporti e i sistemi Industriali Dove l'Ansaldo è Incontra¬ stata azienda leader a livello mondiale e però nella costruzione di magneti conduttori, capaci di amplificare l'energia in maniera smisurata. Proprio per i suol magneti la società 6 stata chiamata nel pool dello Sdì, lo «scudo stellare* statunitense. Spiega 11 direttore generale, Giovanni Nobile: «Per l'esattezza, ab- biamo avuto un incarico di ricerca di fattibilità per la realizzazione di un prototipo*. La ricerca va avanti con risultati importanti. C'è tuttavia il pericolo di una impasse produttiva derivante dalle mancate scelte governative sul plano nazionale delle centrali? «17 problema c'è — risponde Giovanni Nobile —, non possiamo nascondere che le indecisioni sulle centrali ci preoccupano. Noi abbiamo la tecnologia per costruirne non solo nel nucleare, ma a carbone, a petrolio, a metano. Il campo dell'energia è un punto di forza dell'Ansaldo teso a minimizzare i rischi — e questa fu la nostra linea anche prima di Cernobil —per offrire una migliore qualità della vita. Ma sono rischi ricorrenti. Dieci anni fa avemmo difficoltà in Sud America, poi la vicenda dei petrodollari in Paesi del Terzo Mondo. Abbiamo reagito proseguendo nella nostra filosofia, che è quella di diversificare la produzione. Ora partecipiamo alla costruzione di centrali per l'estero con un'acquisizione del 24 per cento di quel mercato internazionale delle turbine*. Fra le molte difficoltà create dal fermo del plano centrali Nobile ne addita una: Il committente che decide un'opera la vuole subito: le attese, specie se lunghe, scoraggiano il cliente e mortificano la produzione*. In attesa delle decisioni sulle centrali, l'Ansaldo è andata avanti in altri comparti facendo fronte nel Paese a ordinativi per 60 mila miliardi nei trasporti collettivi, ferroviari e urbani. E ora l'accesso al mercato cinese che apre prospettive nuove nel l'ottica di una revisione delle strategie, visto che 11 nucleare rappresenta un settore importante, ma non il solo. Ecco, quindi, la Cina. Spiega Giovanni Nobile: «Non si creda che i cinesi siano disponibili a comprare tutto. Sono esigentissimi ed è per noi motivo d'orgoglio l'aver firmato due contratti da 300 miliardi ciascuno per centrali e "gruppi" di potenza unitaria*. n i e o n a i è e 1 i a a : l i, n o a di 11 a ei e ce ta tiri tt i¬ M- settore «componenti» dell'Ansaldo

Persone citate: Cesen, Giovanni Ansaldo, Giovanni Nobile

Luoghi citati: Algeria, Amburgo, Cina, Egitto, Genova, Pakistan, Sud America, Torino