Dalla parte dell'asino e del bue

Dalla parte dell'asino e del bue Qualcosa sembra muoversi davvero sul fronte «diritti degli animali» Dalla parte dell'asino e del bue Nella grotta di Betlemme c'erano dunque, intorno a Gesù appena nato, il bue e l'asino del nostro Presepio. E' probabile che questa immagine cosi radicata nella tradizione cristiana significhi qualcosa: per esempio, che il Verbo di Dio venuto al mondo ha preso su di sé tutti i tratti dell'umano, anche il rapporto che l'umanità, nella sua lotta per la sopravvivenza, ha stabilito con il mondo animale. Ma dovremo per questo ritenere ovvio — come cristiani e non cristiani hanno fatto per secoli — che gli animali sono al mondo solo per servire all'uomo e ai suoi bisogni, non solo ai bisogni «essenziali» (nutrimento, lavoro) ma anche a quelli voluttuari, legati allo sport (come la caccia), alla curiosità più o meno scientifica (lo zoo), alla gola (il pàté de foi gras), alla pura e semplice volontà di affermazione e di potenza (come la corrida)? ■ ■ Nell'anno che sta per chiudersi, oltre alla campagna europea contro la corrida c alla proposta, in Italia, di un referendum contro la caccia, si è pe< la prima volta profilata, in Inghilterra, una protesta violenta, con qualche aspetto (.terroristico», in nome degli animai rights, dei diritti degli arimali. Non ci auguriamo naturalmente che questa forma di rivendicazione si estenda; t: non ci sembra nemmeno possibile, dato il contenuto essenzialmente non violento delle tesi che affermano i diritti degli animali. Una forma di «terrorismo» buono ci sembra quella del fabbricante di pellicce sintetiche che, nei mesi scorsi, ha promesso pellicce (autentiche) preziosissime in regalo a quelle signore che se la sentissero di assistere a tutto il processo di produzione delle medesime, cominciando dall'uccisione degli animali (in alcuni casi, ce ne vogliono molti: spesso devono essere neonati) e dal loro scuoiamento. Anche senza atti di terrorismo, tuttavia qualcosa sembra muoversi davvero sul fron:e dei diritti degli animali: gli zoo sono messi seriamente in discussione, la caccia sarà sol'.ojKJSta a referendum, forse anche la corrida sta per perdere la sua romantica indiscutibilità. Eppure, gli «animalisti» sembrano ancore spesso degli illusi, degli incoerenti, «ielle anime belle che magari rabbrividiscono a vedere scuoiare gli ermellini, ma che non rinuncerebbero mai alle loro pellicce; o comunque, come e stato suggerito da qualche difensore della caccia, non potrebbero rinunciare alla loro bistecca. Questo argomento è capzioso: forse gli uomini primitivi avevano bisogno di coprirsi con le pelli degli animali ucci,si; ma oggi ci sono tessuti caldissimi, e fior di pellicce sintetiche capaci di soddisfar: i gusti più raffinati. La bistecca è un'altra cosa; ma si può realisticamente chiedere che gli animali da macello siano allevati, trasportali, uccisi «umanamente», senza tutte le sofferenze aggiuntive a cui ancora vengono sottoposti. Dire che, se si accetta di mangiare carne. dobbiamo coerentemente accettare che gli animali siano maltrattati fisicamente e psichicamente negli zoo e nei circhi, o abbattuti ferocemente nella caccia e nella corrida, è come sostenere che, quando si e in guerra, è lecito anche bombardare donne e bambini c torturare i prigionieri. E non è poi vero — come suggeriscono tanti realisti e «spiriti forti» — che la civiltà umana è strutturalmente, e cioè inevitabilmente, basata sul dominio violento della natura, e anzitutto degli animali. Dalla barbarie si può uscire, cominciando a eliminare tutte le incrostazioni di violenza che abbiamo ereditato dal passato e che ora sono inutili e gratuite. Anche senza rinunciare, per adesso, alla bistecca. Glannl Vattimo

Persone citate: Gesù, Vattimo

Luoghi citati: Betlemme, Inghilterra, Italia