Auguri da Marcos: «Aspettatemi»

Auguri da Marcos: «Aspettatemi» Nelle Filippine i guerriglieri hanno esposto le loro richieste Auguri da Marcos: «Aspettatemi» MANILA — In un «messaggio natalizio, radiofonico al popolo filippino (il terzo in tre giorni), il deposto presidente Marcos. che vive in esilio alle Hawaii, ha espresso l'intenzione di tornare in patria, e ha esortato i compatrioti a -pregare affinché il comunismo non si affermi-: -Il mio desiderio — afferma l'ex dittatore —- è di fare ritorno... per porre fine all'alleanza tra la signora Corazon Aquino e i comunisti.. Nei giorni scorsi, il governo di Manila aveva negato a Marcos l'autorizzazione a entrare nel Paese per partecipare ai funerali deila sorel la Elizabeth; la richiesta era stata avanzata dalla madre Josefa, che nei prossimi giorni compirà 94 anni e che aveva chiesto al governo americano di premere su quello di Manila affinché consentisse 11 ritorno del figlio. Nonostante 11 divieto delle autorità, nel messaggio — trasmesso dall'emittente privata Dzec — Marcos ha detto che darà istruzioni ai suoi legali di chiedere ai responsabili filippini che gli garantiscano la sicurezza al suo arrivo. A Manila i negoziatori del «Fronte democratico nazionale, (che rappresenta 1 guerriglieri) hanno chiesto ai rappresentanti governativi la chiusura delle basi militari Usa nel Paese, lo scioglimento di -tutti gli accordi economici ineguali e dannosi, per le Filippine, la formazione di un governo di coalizione, una nuova Costituzione e nuove elezioni dopo quelle previste a maggio. Le proposte sono state presentate da Saturnino Ocampo e Antonio Zumel nel corso del primo incontro tra le due parti dopo l'entrata in vigore della tregua, il 10 dicembre scorso. Il colloquio, svoltosi nella sede della Direzione statale contabile e amministrativa, è servito per illustrare le piattaforme negoziali. Un ulteriore incontro avrà luogo il 3 gennaio; tre giorni dopo dovrebbero avere inizio le trattative di pace per porre termine all'insurrezione armata comunista che dura da quasi 18 anni. Le richieste del Fronte sono destinate a causare grave Imbarazzo alle autorità, che lunedi le avevano praticamente respinte in anticipo. In una conferenza stampa svoltasi al palazzo presidenziale di Malacanang. la signora Aquino ha espresso la speranza che un'intesa possa ugualmente essere trovata, anche se «il governo non può essere d'accordo su tutti i problemi che sono stati posti-. Per Corazon Aquino, però, se tutti i tentativi dovessero fallire -potrebbe essere necessario ricorrere alla forza-. Il Fronte, che raggruppa il partito comunista (fuori legge) e il «Nuovo Esercito del Popolo., la sua organizzazione armata, ha presentato le sue proposte In un docu¬ mento di quattro cartelle, mentre i rappresentanti del governo hanno esposto soltanto linee generali sui programmi di risanamento economico, di riforma agraria e di amnistia per i ribelli che accetteranno di deporre le armi. Ocampo e Zumel, che indossavano sgargianti camicie rosse, hanno definito •rozze' le proposte della controparte. La richieste più imbarazzanti per la Aquino sono la chiusura delle basi americane di Clark e Subic Bay, che Washington considera insostituibili nello scacchiere asiatico e del Pacifico, e la denuncia degli accordi economici con gli Usa, il Giappone, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Alla domanda: quali proposte del Fronte sono negoziabili, Ocampo ha risposto che una pace duratura può essere raggiunta solo se vi sarà accordo -sulla maggior parte di esse, se non tutte».

Persone citate: Antonio Zumel, Aquino, Corazon Aquino, Ocampo, Saturnino Ocampo, Subic Bay

Luoghi citati: Filippine, Giappone, Hawaii, Manila, Usa, Washington