Roma: tutto liscio senza prove di Simonetta Robiony

Roma: tuffo liscio senza prove Roma: tuffo liscio senza prove ROMA — •Crazy. You are crazy. Voi slete pazzi». Giovarmi Salvi, sguardo da condottiero vincitore, capo della struttura di Uno mattina, racconta che questo gli hanno detto gli americani quando hanno saputo che la Rai voleva fare una televistone del mattino senea però avere il tempo di avviare la sperimentazione. .Loro hanno fatto dlciotto numeri zero prima; di cominciare, noi slamo partiti senza avere il tempo di provare neanche una, volta l'intera trasmissione». Giovanni Salvi sembra il più. soddisfatto tra i tanti capi e gregari di questa televisione creata per svegliare l'Italia. Una televisione da ascoltare fatta in collaboratone con una radio da vedere, una televisione frammentata, velocissima, essenziale, con poche notizie ansiogene e molti serviti di pubblica utilità, una televisione, tuttora alla ricerca del suo pubblico nettamente suddiviso in due categorie: quelli che tra le sette e le otto del mattino si alzano per andare a lavorare e quelli che alla stessa ora si alzano per restare a casa. Nell'immenso'.studio cinque, alle 10 dei-mattino di ieri, c'è una atmosfera da festa di famiglia: i tempi sono stati rispettati al secondo, i quarantadue spezzoni che compongono le due ore di programma sono filati lisci, le tecnologie avanzatissime non hanno creato alcun intoppo. Sbadigli zero, emozione tanta. Nino discenti, colui che firma con Badaloni, Guardi e Calabrese Uno mattina, come parlando tra sé. dice: «Sarebbe bello, domani, poter trasmettere le Immagini di Sacharov che arriva a Mosca dopo 11 lungo esilio». La milanese Tiziana Ferrarlo, che con il perugino Lamberto Sposini costituisce quella che è stata chiamata la .coppia delle news., spiega perché l'angolo redazionale montato in studio non sia una trovata scenografica ma un vero e proprio luogo di lavoro. «Per spostarci dallo studio, che è al terzo piano, alla redazione centrale, che è al quinto, occorrono sette minuti di orologio se c'è l'ascensore: ovvio, quindi che tra i due Tg finali, si resti seduti al tavolo lavorando solo attraverso il telefono e i video». Si contano i complimenti e gli auguri dei capi. Emma nuele Milano, il direttore di rete, ha fatto arrivare subito la sua telefonata di compiacimento: a suo dire solo la grafica delle previsioni meteorologiche va messa a punto. Albino Longhi, direttore del Tà Uno, è invece arrivato in via Teulada e ha visto tutto da una saletta contigua, in stretta comunicazione con il suo vice Nuccio Fava che andava e veniva dallo studio. Biagio Agnes, il megadirettore generale della Rai che ha imposto la televisione del mattino sulla democristiana prima rete, riuscendo a far digerire la scelta perfino al presidente socialista Manca, telefona alle 8 in punto: •Bene, bravi, avanti cosi». Elisabetta Cardini, in rosa e non in celeste o in verde acqua come aveva promesso, corri ikibitw'r-regfatrare U Interviste col cuoco toscano Lorenzo Tota e col docente di psichiatria milanese Andreoli: «Siamo sotto Natale: non gli si può chiedere di tornare In studio a Roma il 26 dicembre». Piero Badaloni, che non ha interviste da registrare, si concede un caffè: «L'altro giorno, racconta, a Rodio anch'io, dove ero ospite, abbiamo fatto un microsondaggio tra gli ascoltatori: su 40 telefonate ricevute, 38 erano favorevoli alla televisione del mattino». Simonetta Robiony

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